Sara Faillaci, Vanity Fair 28/5/2014, 28 maggio 2014
SUOR CRISTINA, PENSA AL DOPO
[Intervista a Elhainda Dani] –
Scusi ma ieri sera non potevo rispondere, ero con il primo ministro dell’Albania».
Trovare Elhaida Dani, vincitrice di The Voice Of Italy 2013, è un’impresa. Nemmeno la sua casa discografica, la Universal, sapeva dove fosse finita. Finalmente un contatto dall’Albania: la sua manager dice che la sera Elhaida è impegnata in un’esibizione a Tirana. La mattina dopo, puntualissima, la cantante risponde.
Che cosa ci faceva con Edi Rama?
«Ho cantato all’inaugurazione di un centro commerciale di auto, il Primo ministro ha fatto un discorso e alla fine mi ha chiesto di fare un selfie che ha postato immediatamente su tutti i social media. Non me l’aspettavo, ero molto imbarazzata».
Si sarà un po’ innamorato?
«Della mia voce, ma forse nemmeno di quella».
Sempre troppo modesta, lo era anche a The Voice.
«È un punto debole del mio carattere su cui sto lavorando tanto. Ho sempre bisogno di rassicurazioni, che la gente mi dica che sono brava. Sarà che sono cresciuta con un padre e dei fratelli più grandi, di cui ho sempre cercato l’approvazione; ma ora sto migliorando».
La vittoria al talent avrebbe dovuto lanciarla e invece l’uscita del suo Ep è passata quasi inosservata.
«Poteva andare meglio, sono stata io a sbagliare. Quando vinci un talent entri in un frullatore, pensi che la casa discografica avrà attenzioni solo per te ma non è così. Avrei dovuto scegliere meglio le canzoni, non farmi prendere dalla fretta. Lo sto facendo adesso, infatti non sono andata a Sanremo perché non ho trovato brani che tirassero fuori il meglio di me».
Cocciante, il suo coach, l’ha aiutata?
«Mi è stato molto vicino ma alla fine le decisioni le prendevo io».
Ha seguito questa seconda edizione di The Voice?
«No. Mi faceva male rivedere quel palco, quell’ambiente dove solo un anno fa c’ero io: troppa nostalgia. L’unica che ho visto è suor Cristina, non si poteva evitare, è diventata un fenomeno internazionale».
E?
«La prima volta che l’ho sentita era nel promo della Rai delle blind audition, si ascoltava solo la sua voce e poi inquadravano il pubblico sconvolto. Mi sono chiesta il perché. Poi, quando nella puntata ho visto chi era, ho capito; il momento in cui tutti i giudici si girano e la vedono ha commosso anche me».
Vuol dire che solo la voce, senza il personaggio, non l’aveva colpita?
«In effetti è così: nel caso di suor Cristina è il personaggio a essere fantastico».
Vincerà, secondo lei?
«Non so, non ho sentito gli altri finalisti».
Al posto del suo Cocciante quest’anno in giuria c’è J-Ax.
«Mi è sembrato molto showman, nel modo in cui ha gestito la cosa con suor Cristina. Sono contenta che Riccardo non ci fosse, almeno resta solo mio».
Fisicamente J-Ax è il suo tipo?
«Non direi».
È ancora fidanzata?
«No. La storia che avevo durante The Voice, con un italiano, è finita tre mesi fa».
Troppo geloso?
«No, era una relazione dove mi sentivo privata dei miei spazi: io non riesco a condividere tutto. Devo ancora capire alcune cose del mio rapporto con gli uomini, e ora vorrei restare concentrata sulla carriera».
In Albania o in Italia?
«Se ho avuto inizi difficili è anche perché ho voluto essere presente in due Paesi: l’Albania, dove ero già abbastanza affermata prima di The Voice, e che dopo mi ha accolto come una star, non doveva dimenticarmi; l’Italia doveva amarmi. Ora lavoro a un concerto-evento nel mio Paese, dopo tornerò in Italia, ci tengo troppo».
Ci spiega perché in Albania clonano i programmi Tv italiani?
«L’Albania considera l’Italia la terra promessa per l’arte, e trae ispirazione dalla vostra cultura e dai vostri bellissimi programmi. Ora si comincia a guardare un po’ anche all’America, ma l’Italia è il modello di riferimento più importante».
Un consiglio a chi vincerà The Voice?
«Stare molto attenti quando tutto finisce, non prendere decisioni affrettate. Soprattutto non pensare ai soldi, ma continuare a vedere il canto come una passione, non come un lavoro».