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 2014  maggio 28 Mercoledì calendario

«QUEL TIZIO MI ROVINA LA FOTO» E NACQUE LO SCATTO DI TIENANMEN


DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PECHINO — Ci sono decine e decine di soldati, poliziotti e anche civili con la fascia rossa dei volontari della sicurezza lungo il vialone Chang’an che attraversa Pechino da Est a Ovest e taglia la Tienanmen. Mancano pochi giorni al venticinquesimo anniversario del massacro che il potere cinese vorrebbe rimuovere dalla coscienza nazionale.
Molti ragazzi cinesi nati dopo il 4 giugno 1989 nemmeno sanno. Molti altri non vogliono ricordare. «Sì, sempre più giovani, non solo in Cina ma nel mondo hanno dimenticato quello che accadde nel 1989, non pensano che per un momento, un momento molto breve, la Cina comunista, il più grande Paese della terra fu libero». Chi parla è Jeff Widener, il fotoreporter della Associated Press che la mattina terribile dopo la strage che schiacciò la protesta degli studenti scattò la foto simbolo della Tienanmen: l’uomo disarmato che ferma la fila di carri armati.
Jeff Widener torna in Cina (a Hong Kong, dove la gente può commemorare quegli eventi) e racconta al South China Morning Post : quella mattina era arrivato in bicicletta nella zona, sul vialone erano seminati i segni della battaglia, autobus e mezzi bruciati, bossoli, macchie di sangue. Davanti al Beijing Hotel c’erano soldati. Jeff vide un turista americano, gli sussurrò «Sono della Ap, aiutami». Il ragazzo, Kirk Martsen, un altro eroe di quella testimonianza, lo portò in camera, al sesto piano dell’albergo.
Jeff si appostò, cercando di catturare un’immagine che desse il quadro della situazione. Ed eccola: una fila di tank che risaliva la Chang’an. Ma proprio mentre il fotoreporter si preparava a scattare, in mezzo alla strada spuntò un uomo con una busta della spesa in mano. Proprio davanti ai tank. «Ehi, quel tipo lì in mezzo mi rovina la scena, dissi. Kirk rispose: “Lo ammazzeranno”. Scattai».
Per consegnare il rullino Widener si rivolse ancora al ragazzo che lo aveva fatto salire in camera. Kirk lo portò nascosto sotto la camicia all’ambasciata americana, dove la Associated Press aveva stabilito un ufficio d’emergenza. La foto arrivò a New York. C’era tutto il senso della rivolta della Tienanmen.
Widener, sta preparando una mostra a Lucca.