Flavio Haver, Corriere della Sera 28/5/2014, 28 maggio 2014
«COMPLOTTO ANTI-BERLUSCONI» LA PROCURA DI ROMA INDAGA
ROMA — Un complotto dell’Unione Europea contro Silvio Berlusconi quando era a capo del governo per costringerlo a dimettersi. È il sospetto della magistratura che ha aperto un’inchiesta, senza ipotesi di reato né indagati, sulle memorie dell’ex ministro del Tesoro americano Tim Geithner contenute in un libro uscito un mese fa: ha scritto che durante la riunione del G20, in quel drammatico autunno di tre anni fa, quando l’euro era a un passo dal fallimento a causa della crisi, era stato avvicinato da «alcuni funzionari europei» che gli avevano proposto un piano per far cadere l’allora premier italiano. «Volevano che noi rifiutassimo di sostenere i prestiti del fondo monetario all’Italia fino a quando non se ne fosse andato». Richiesta — ha rivelato l’ex ministro statunitense — ritenuta sia da lui sia da Obama (che era stato informato) inaccettabile: «Per quanto sarebbe stato utile avere una leadership migliore in Europa, non potevano coinvolgerci in un complotto come quello, “non possiamo avere il suo sangue sulle nostre mani”».
Queste affermazioni — quando sono diventate pubbliche — hanno scatenato un terremoto. La deputata Michaela Biancofiore (FI) e l’associazione tribunale Dreyfus hanno presentato denunce al procuratore della Capitale, Giuseppe Pignatone, che procede dunque per un atto dovuto. Nell’esposto, la parlamentare azzurra ha sostenuto come le parole dell’ex ministro del Tesoro americano evidenzino profili di rilievo penale relativi all’«indipendenza dello Stato», all’«usurpazione di potere politico» e all’«attentato contro gli organi costituzionali dello Stato italiano». Per questo motivo, la Biancofiore ha chiesto ai magistrati di identificare i funzionari europei ai quali Geithner si riferisce. Anche l’associazione tribunale Dreyfus ha ipotizzato i reati di attentato contro i diritti politici dei cittadini e di violazione della norma che punisce le associazioni segrete (legge Anselmi). «Evidentemente la Procura ha ravvisato gli estremi penali nelle azioni dei cosiddetti “officials” — funzionari europei che volevano macchiarsi del sangue di Berlusconi e, quindi, degli italiani», ha detto la Biancofiore. «Mi auguro che adesso i giudici vadano avanti nell’indagine e abbiano il coraggio — se serve — di varcare anche il portone del Quirinale», ha aggiunto Daniela Santanché (FI). E la sua collega di partito, Gabriella Giammanco: «Mi auguro che l’esposto abbia dato il via a un percorso di giustizia e di verità. L’ingerenza di funzionari europei sull’ultimo governo Berlusconi, che ha incontrato la complicità di alcune figure di spicco del nostro panorama istituzionale, è un fatto denunciato non solo dall’ex segretario al Tesoro americano ma da innumerevoli e autorevoli fonti: dal Wall Street Journal a Zapatero, da Bini Smaghi ad Alan Friedman». Luca Squeri — sempre Forza Italia — insiste: «L’istituzione di una Commissione di inchiesta resta un passaggio doveroso, a tutela del voto dei cittadini».