Il Post 28/5/2014, 28 maggio 2014
L’INDAGINE SU CORRADO CLINI
Due giorni dopo l’arresto di Corrado Clini – ex ministro dell’Ambiente nel governo Monti, a lungo dirigente nel ministero – ci sono diverse nuove notizie sulle indagini e sulle accuse rispetto ai conti segreti svizzeri riferibili a Clini sui quali sarebbero stati versati dei soldi sottratti a finanziamenti pubblici destinati al ripristino ambientale dell’Iraq e che facevano parte di un progetto governativo chiamato «New Eden». Grazie al lavoro di diverse procure, si è scoperto infatti un circuito finanziario piuttosto complesso che coinvolgeva gli uffici del ministero dell’Ambiente italiano, le banche di Lugano e riguardava alcuni paesi del Medio Oriente e del Nord Europa.
Clini, che si trova agli arresti domiciliari e che sarà interrogato oggi mercoledì 28 maggio dal gip di Ferrara, è stato arrestato lo scorso 26 dalla Guardia di Finanza su mandato della procura di Ferrara. Il reato di cui è accusato è peculato, cioè l’appropriazione di denaro pubblico da parte di un dipendente pubblico. Nei giorni seguenti, all’indagine della procura di Ferrara se ne sono aggiunte altre tre. Una di Amsterdam (da cui, come vedremo, in realtà tutto è partito) e una di Lugano riguardano entrambe il progetto «New Eden»; una di Roma ha invece a che fare con altri progetti ambientali finanziati dal governo italiano ma sempre sotto la direzione di Clini in Cina e Montenegro, rispettivamente per 200 e 14 milioni di euro: in questo caso il reato sarebbe associazione a delinquere finalizzata alla corruzione “con l’aggravante della transnazionalità” ed è indagata anche la compagna di Clini Martina Hauser che è assessore comunale a Cosenza. Secondo l’ordinanza del gip c’è anche un’”ipotesi di corruzione per la vicenda dei conferimenti di incarichi professionali a vantaggio della convivente Martina Hauser”, a proposito dell’incarico di Hauser nel 2004 in una serie di progetti riguardanti i paesi della ex Jugoslavia (Hauser è stata sposata con l’ex ministro dell’Interno del Montenegro Andija Jovicevic).
Il progetto «Immediate Action Plan for Water Resources Management in post war Iraq – New Eden» era nato nel 2003, quando Clini era direttore generale del ministero dell’Ambiente, e prevedeva una serie di finanziamenti – 54 milioni di euro – destinati al risanamento ambientale dell’Iraq: riduzione dell’inquinamento, riforestazione, protezione della fauna, gestione dei bacini idrografici del Tigri e dell’Eufrate. Comprendeva inoltre corsi di addestramento sui metodi, sui programmi e sulle attrezzature di lavoro per la popolazione locale. Il finanziamento faceva parte dell’impegno italiano all’interno degli accordi internazionali di Kyoto sull’ambiente firmati nel 1997 e nel progetto era coinvolta anche l’organizzazione statunitense Iraq Foundation. La Iraq Foundation, nel 2006, cedette la gestione del progetto a una ONG con sede in Iraq (la Nature Iraq) che aveva come referenti tecnici in Italia lo studio Galli Ingegneria SGI di Padova e una società di Ferrara, la Med Ingegneria, con basi operative a Padova, Ravenna, Cagliari, Genova. La Med ingegneria era rappresentata da Augusto Calore Pretner, anche lui arrestato lunedì.
Nel 2012, durante una perquisizione ad Amsterdam relativa a un’indagine olandese su una società di nome GBC – sospettata di essere stata creata appositamente per l’emissione di false fatture – vennero ritrovate diverse fatture a favore della Med Ingegneria e della Nature Iraq. I movimenti di quel denaro (che terminavano in un conto a Lugano), furono ritenuti sospetti dalla polizia olandese e venne dunque chiesto alle autorità italiane di indagare sulla Med. La procura di Ferrara – dove la Med ha sede legale – scoprì così che la GBC non aveva svolto alcuna attività in Iraq nell’ambito del progetto «New Eden» e che transazioni di quella portata (3,2 milioni di euro) erano difficilmente riferibili a una normale attività commerciale. La procura decise quindi di convocare e interrogare Clini, responsabile del progetto. Siamo dunque nell’ottobre del 2012: Clini fu interrogato e disse poi: «Nel corso del lungo incontro, che si è svolto in un clima di fattiva collaborazione e di apprezzata cortesia, ho avuto la possibilità di rispondere a tutte le domande e di fornire ogni informazione utile all’inchiesta».
Qualche mese dopo, a fine marzo, la procura di Lugano inviò però alla procura di Ferrara una richiesta di assistenza giudiziaria relativa a un’indagine di riciclaggio su Clini spiegando che i conti correnti dove erano stati depositati i 3,2 milioni di euro partiti dalla società olandese erano riferibili proprio all’ex ministro, a Pretner e a una terza persona ancora (Luciano Mascellani, morto nel frattempo). I soldi venivano versati con un primo passaggio sul conto corrente di un intermediario svizzero, e con un secondo passaggio, nella stessa data del ricevimento, su altri conti correnti. I conti non avevano intestatari e avevano nome “Pesce” per quello di Clini, “Sole” per Pretner e “Schiavo” per Mascellani. Sul conto “pesce” erano in particolare arrivati otto bonifici per un totale 1 milione e 20 mila euro.
Spiega un articolo di Repubblica citando l’ordinanza della procura di Ferrara:
«Il conto “Pesce”, nel periodo 14 ottobre 2008-22 giugno 2010, riceve otto bonifici per un totale di 1milione e 20mila euro. “Sole” si intasca 1 milione e 580mila euro con 7 movimenti e poi, ancora, altri 450 mila in due tranche. Aperto il 13 giugno 2005, il deposito dell’ex ministro “è stato svuotato con 18 bonifici verso altro deposito gestito da Freelance ltd presso una banca di Lugano. La Freelance è riferibile a soggetti intermediari finanziari dediti al trasporto di valuta contante”. Cioè spalloni che portano valigette di soldi neri dalla Svizzera. Chiosa il gip Tassoni: «Può affermarsi, con elevato grado di gravità indiziaria, che le somme di denaro confluite sui conti di Corrado Clini e Augusto Pretner Calore sono parte dei finanziamenti stanziati dallo Stato italiano, per la realizzazione del progetto New Eden in Iraq».
Corrado Clini ha 67 anni, è un medico, è stato direttore sanitario del Servizio Pubblico di Igiene e medicina del Lavoro di Porto Marghera (Venezia) e professore all’università di Parma nel Dipartimento di Scienze Ambientali. Dal 1991 al 2011 è stato direttore generale del ministero dell’Ambiente, ha ricoperto vari incarichi internazionali ed è stato nominato ministro il 16 novembre 2011 nel governo guidato da Mario Monti, affrontando questioni importanti come il caso dell’ILVA di Taranto, il naufragio della Costa Concordia e l’emergenza rifiuti a Roma. È tutt’ora direttore generale per lo sviluppo sostenibile, il clima e l’energia del ministero dell’Ambiente nel governo Renzi.