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 2014  maggio 29 Giovedì calendario

PASTA «Mi piace tanto il vostro cibo. E nel fine settimana di gara la dieta è sempre italiana: pasta, pasta, pasta

PASTA «Mi piace tanto il vostro cibo. E nel fine settimana di gara la dieta è sempre italiana: pasta, pasta, pasta. Poi le solite cose che mangiano i piloti: tonno, filetto, petto di pollo» (Marc Marquez). SERGENTE «Sono fidanzato con Valentina solo da pochi mesi, ma ha subito capito tutto di me. Mi aiuta, viene in ritiro con me, mi precede in macchina quando mi alleno, segue la mia alimentazione. Qualche volta esagera. Non mi permette mai di sgarrare. È un vero sergente» (Fabio Aru). DIVIETI «Senza mia moglie Paula e senza la mia famiglia non avrei fatto questo lavoro così. Ma da lei dipende anche il fatto che non farò l’allenatore: me l’ha vietato ed è stata la prima volta che l’ho ascoltata in 22 stagioni di carriera...» (Javier Zanetti). CASA «Ho comprato casa a Roma, ho le chiavi da soli cinque giorni. E poi qui sono innamorato di tutto: i tifosi, la città, i miei compagni. Il mio errore è stato quello di essere troppo corretto con la società e troppo sincero: ho detto soltanto che squadre come Real, Bayern e City fanno sognare chiunque» (Mehdi Benatia e la possibilità di lasciare la Roma). STUDIARE «Inzaghi è la persona giusta per il Milan. Ha un entusiasmo straordinario, tra l’altro ha già lavorato un anno nel settore giovanile. E poi conosce l’ambiente, in fondo è un personaggio targato Milan. Certo, ha poca esperienza. Ma quella è mancata anche a me, all’inizio. Dovrà studiare i metodi di allenamento, è quella la cosa più complicata» (Carlo Ancelotti). ANCORA «Con Usain condividiamo lo stesso coach, quindi ci vediamo quasi tutti i giorni sulla pista dell’University of West India: lui è molto indietro sul lavoro, ma quando possiamo ci alleniamo insieme. Dopo sei stagione al vertice sta attraversando un momento difficile. Ma la Giamaica e l’atetica tutta hanno ancora bisogno di lui» (la crisi di Bolt secondo Yohan Blake). E ORA? «Vinco il Mondiale nel 1982 e un giorno mi scopro a pensare: e ora? Non mi restava più niente da inseguire. Ho vissuto gli ultimi anni della mia carriera con la difficoltà nel trovare motivazioni. Problemi fisici. Ero pieno di dolori, non mi divertivo più. Ho trascorso gli ultimi anni da calciatore pensando a cosa avrei fatto dopo» (Paolo Rossi).