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 2014  maggio 27 Martedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - ALTRI MORTI IN UCRAINA


REPUBBLICA.IT
KIEV - Le autorità di Kiev hanno lanciato un ultimatum ai ribelli di Donetsk: "Lasciate la città o verrete colpiti con precisione". L’ultimatum sarebbe prossimo alla scadenza. "Resa o morte", ha spiegato all’agenzia russa Ria Novosti Vladislav Seleznyov, un portavoce del comando che coordina l’operazione "antiterrorismo" lanciata lunedì dal governo ucraino. "Il comando garantisce la sicurezza a coloro che sono disposti a deporre le armi", ha spiegato il portavoce, aggiungendo che chi non si arrenderà sarà "colpito con armi ad alta precisione".
Poco prima la Repubblica popolare di Donetsk aveva diramato un ordine di evacuazione per i civili in alcune zone della città, comprese quelle prossime al palazzo dell’amministrazione ribelle. Gli scontri continuano e i miliziani separatisti "hanno subito grosse perdite" nel combattimento di ieri. Lo ha detto il ministro dell’Interno ucraino Arsen Avakov ammettendo che i morti potrebbero essere decine. Fonti mediche nella città avevano parlato di almeno 30 vittime, senza precisare se fossero civili o miliziani ma secondo il sindaco della città, Oleksandr Lukyanchenko, il bilancio è di 40 morti, di cui 38 combattenti e due civili, più 31 persone ferite.
Per i separatisti l’esito della battaglia è però molto più pesante: sono cadute almeno 100 persone, dicono i responsabili dell’autoproclamata Repubblica popolare (Dnr). "E la metà sono civili", ha annunciato il leader Denis Pushilin. "Non riusciamo ancora a recuperare i cadaveri, siamo sotto il tiro dei cecchini" che "hanno sparato alla gente mentre tentava di recuperare i cadaveri". Pushilin ha aggiunto che "l’obitorio è troppo piccolo per contenere tutte le salme, quindi è in corso la ricerca di camion-frigo per conservarli in attesa dell’identificazione".
L’operazione militare contro i separatisti dell’est dell’Ucraina continuerà "finché sul territorio ucraino non rimarrà neanche un singolo terrorista (così le autorità di Kiev chiamano i filorussi armati, ndr)", ha detto il vice premier ucraino Vitali Iarema.
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Catturato il team dell’Osce. Donetsk è nel caos. Tutte le vie di entrata e uscita sono bloccate dai militari ucraini, afferma l’emittente Russia Today, confermando nei fatti che i soldati di Kiev hanno circondato la città. La missione Osce da ieri sera ha perso i contatti con la sua unità. "Non siamo ancora riusciti a ristabilire i contatti", ha comunicato con una nota l’organizzazione di Vienna. Secondo il ministro degli Esteri estone Urmas Paet, citato da Interfax, sono essere stati "trattenuti nei pressi di Donetsk. Sono stati catturati vicino
al confine tra le regioni di Donetsk e Lugansk. I contatti con loro sono stati persi ieri intorno alle 18. Stiamo facendo tutto il possibile, usando contatti locali". Nell’unità destinata a una missione speciale di monitoraggio, ci sono quattro membri internazionali, provengono dalla Turchia, Svizzera, Estonia e Danimarca. Sono oltre 1000 gli osservatori Osce in Ucraina arrivati per monitorare il conflitto e le elezioni di domenica scorsa vinte dal miliardario Petro Poroshenko (FOTO), la maggior parte degli osservatori è tuttavia già ripartita.
Ucraina, ultimatum Kiev a ribelli Donetsk: "Lasciate la città o sarete colpiti a morte"
L’aeroporto internazionale di Donetsk
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Scontri all’aeroporto. Intorno all’aeroporto di Donetsk continuano a udirsi spari e colpi di mortaio. Il governo ucraino sostiene che lo scalo è stato completamente riconquistato dalle autorità locali (FOTO), dopo il blitz di miliziani pro-Russia che aveva provocato il duro intervento delle forze armate di Kiev. L’aeroporto resterà chiuso fino alle 20 locali
(le 19 in Italia). Ma in tutta la zona la situazione rimane esplosiva. Un gruppo di uomini armati non identificato ha assaltato e incendiato il palazzetto per l’hockey su ghiaccio della città. La struttura era destinata a ospitare i campionati del mondo del 2015. Giornalisti di Associated Press sul posto hanno riferito di intensi scontri a fuoco nella città, durante la giornata di ieri e ancora nella notte.
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Salma Rocchelli verso Kiev. Nella zona hanno perso la vita un fotoreporter italiano, Andrea Rocchelli, e il suo interprete russo Andrei Mironov. Oggi finalmente le salme hanno potuto lasciare l’obitorio di Sloviansk su un camioncino diretto a Kharkiv. Rappresentanti dell’ambasciata italiana hanno preso in carica il corpo del giornalista per portarlo a Kiev mentre l’interprete russo resta a Slovyansk. Il fotografo francese che viaggiava in auto con loro, William Roguelon, è rimasto ferito ed è sopravvissuto.
Telefonata Putin-Renzi. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha avuto una conversazione telefonica con il premier italiano Matteo Renzi, a cui ha espresso il suo cordoglio. Nella stessa telefonata, Putin ha chiesto che le autorità di Kiev fermino l’operazione militare nell’est dell’Ucraina, e avviino un dialogo con i leader delle regioni russofone per cercare una soluzione alla crisi.
Obama chiama Poroshenko. Il presidente Usa Barack Obama ha chiamato oggi il neoeletto presidente dell’Ucraina, Petro Poroshenko, offrendogli "il pieno sostegno degli Stati Uniti". Obama ha aggiunto che gli Usa potranno assistere l’Ucraina nel percorso del presidente Poroshenko "verso l’unità e lo sviluppo del suo Paese".
Il debito del gas. Il debito dell’Ucraina sul gas fornito dalla Russia tra novembre e maggio resta un ostacolo al raggiungimento di un accordo sulle forniture di energia tra i due Paesi. Lo ha detto il commissario europeo per l’Energia, Guenther Oettinger, aggiungendo che Gazprom è pronta a negoziare un nuovo prezzo del gas per l’Ucraina a patto che Kiev paghi prima il suo debito. L’Ucraina, ha proseguito il commissario, vuole invece discutere prima di un nuovo prezzo e soltanto successivamente sarà pronta a pagare la somma dovuta. I negoziatori, ha riferito Oettinger, stanno cercando di convincere il governo ucraino a pagare una parte del debito in modo che i colloqui possano iniziare.

LA BATTAGLIA DI IERI - REPUBBLICA.IT
KIEV - Resta rovente la situazione nella regione separatista di Donetsk. Stamani le forze ucraine hanno ripreso a martellare Sloviansk e i villaggi vicini, compreso quello in cui ha trovato la morte il fotoreporter italiano Andrea Rocchelli. Il bilancio è di almeno due morti tra i miliziani filorussi, a cui si sono aggiunti in serata due vittime degli scontri verificatisi intorno alla stazione di Donetsk oggi pomeriggio.
L’agenzia russa Interfax precisa che un bambino è rimasto ferito. Secondo il Kiev Post, gli scontri nella stazione si sono verificati dopo che l’esercito di Kiev ha spinto i filorussi dall’aeroporto, che avevano occupato in mattinata, verso sud, in una zona residenziale a poca distanza dalla stazione centrale. I combattimenti si sono poi spostati sempre più verso la stazione ferroviaria, dove un civile è stato colpito da un proiettile vagante nel parcheggio in cui lavorava. Secondo il Kiev Post, i filorussi mantengono il controllo della stazione.
In un comunicato pubblicato sul sito del comune, il sindaco di Donetsk, Olexandre Lukiantchenko, ha invitato ai cittadini di restare nelle proprie case dopo gli intensi combattimenti tra truppe ucraine e separatisti filorussi che "hanno provocato vittime tra i civili". "Controllate i vostri bambini. Cercate di non uscire di casa, salvo emergenze".
Le autorità dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, che rivendica l’indipendenza da Kiev, hanno imposto a partire da questa mattina la legge marziale in tutta la regione. Lo scopo, tuona minaccioso un loro comunicato, è quello di ripulire la regione dalle unità militari ucraine.
Il primo effetto tangibile della misura è stata l’occupazione parziale dell’aeroporto della città. I filorussi hanno fatto irruzione alle prime luci dell’alba, chiedendo ai soldati fedeli a Kiev di lasciare lo scalo, i militari si sono rifiutati. Poco più tardi, il governo di Kiev ha fatto entrare in azione l’aviazione. Elicotteri da combattimento hanno bombardato il terminal principale, mentre combattimenti tra truppe governative e separatisti si sono estesi anche nella zona della stazione ferroviaria.
Ucraina, filorussi armati circondano l’aeroporto di Donetsk
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"Il secondo piano dell’edificio amministrativo della stazione di Donetsk è in fiamme" e nella zona "un civile è stato ucciso da proiettili vaganti", riferiscono fonti nella città. La notizia non è verificabile sul campo a causa dell’estrema volatilità e dei rischi della situazione. Anche alcuni giornalisti stranieri sono finiti sotto il fuoco di un cecchino nei pressi dell’aeroporto. Secondo l’agenzia russa Itar-Tass, diversi reporter sarebbero bloccati nella zona degli scontri.
Nel centro di Donestk è stato evacuato e chiuso il principale centro commerciale della città, nel timore che i combattimenti si estendano alla zona nord dove sorge il centro. Evacuato anche il Green Plaza, che ospita uffici e qualche negozio.
La vittoria di Poroshenko alle presidenziali ucraine. Intanto si è concluso il conteggio dei voti delle elezioni presidenziali tenute ieri in tutto il Paese. La Commissione elettorale ha ufficializzato che Petro Poroshenko è il nuovo presidente ucraino eletto. "Non serve indire un secondo turno, è stato eletto il nuovo presidente dell’Ucraina" ha annunciato il presidente della commissione elettorale, Mykhaïlo Okhendovsky. Poroshenko, il magnate "re del cioccolato" ha ottenuto più del 54% dei voti. Decisamente scarso il risultato per Yulia Tymoshenko che si è aggiudicata solo il 13,1%. Terzo posto per Oleg Lyashko (8,48%), a seguire Anatoly Gritsenko (5,48%) e Sergei Tigipko (5,18%).
Le reazioni internazionali. Tra le prime reazioni internazionali all’ufficializzazione dell’elezione di Poroshenko, quella degli Stati Uniti. Mentre Obama si era espresso entusiasticamente già domenica, il segretario di Stato John Kerry ha fatto sapere che gli Usa sosterranno gli sforzi del nuovo presidente nella costruzione di un’Ucraina "unita". Washington, ha proseguito Kerry, "è determinata a lavorare con l’Ucraina e altri Paesi per trovare una soluzione pacifica al conflitto" nelle regioni dell’est, controllate dai separatisti filorussi.
C’è poi la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha invitato il presidente russo, Vladimir Putin, a rispettare il risultato delle presidenziali ucraine. In una riunione della presidenza della Cdu, Merkel avrebbe detto di sperare che "la Russia faccia per davvero quel che aveva annunciato di voler fare prima del voto". Ovvero, collaborare con il nuovo presidente eletto. Merkel, in particolare, spera che Mosca e Kiev raggiungano un accordo sul costo delle forniture di gas già durante questa settimana.
Sul tema del gas, si registrano le parole del commissario europeo all’Energia, Guenther Oettinger, che vede "una buona chance" di arrivare a un accordo entro il primo giugno prossimo. Le discussioni fra Russia e Ucraina sono "ben avanzate", ha dichiarato il commissario Ue a margine delle negoziazioni a Berlino con i ministri dell’Energia russo, Alexandre Novak, e ucraino, Yuri Prodan. Che hanno tempo fino a mercoledì sera per accettare i termini di un compromesso che vedrà l’Ucraina pagare in un primo tempo 2 miliardi di dollari a Gazprom, ha precisato Oettinger.
Le prossime mosse di Poroshenko. La prossima settimana il neo presidente dovrebbe recarsi in Polonia, anche se ufficialmente l’insediamento avrà luogo non prima dell’8-10 giugno. Per ora Poroshenko ha evitato di rispondere alla domanda se si senta pronto a lavorare con Putin, ma ha detto che incontri dovrebbero tenersi al più presto. "Penso che la Russia sia un nostro vicino e senza la Russia sarebbe molto meno efficace o impossibile parlare di sicurezza nell’intera regione o addirittura di sicurezza globale", ha detto il ’re del cioccolato’. Salvo precisare che l’operazione militare contro i separatisti filorussi nelle regioni orientali di Donetsk e Lugansk deve proseguire. E ripetere che non riconosce il risultato del referendum con cui la Crimea è tornata alla Russia: bisogna risolvere con urgenza "la questione: il ritorno della Crimea all’ucraina, la difesa degli ucraini che vivono in Crimea", ha affermato.
Nel corso di una conferenza stampa tenuta a Kiev, Poroshenko ha inoltre annunciato che Arseni Iatseniuk rimarrà primo ministro.
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Mosca: "errore colossale" riprendere offensiva contro filorussi. Da Mosca ha parlato il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov: La Russia "rispetta" i risultati delle elezioni presidenziali in Ucraina ed è pronta al dialogo con il nuovo presidente, ma Kiev commetterebbe "un errore colossale" a riprendere l’offensiva antiterrorismo nell’est del Paese. Il capo della diplomazia russa ha inoltre rilanciato l’appello alle autorità ucraine affinché rispettino gli interessi di ogni gruppo di cittadini e facciano il possibile per evitare che prevalgano visioni estremiste.

LA MORTE DEL FOTOGRAFO
ROMA - La speranza è svanita stamattina: Andrea Rocchelli, il fotoreporter italiano colpito ieri in Ucraina, è morto. La Farnesina, recita un comunicato, è stata informata dalle autorità ucraine dell’uccisione del giornalista italiano che si trovava nell’area di Sloviansk. All’accertamento definitivo manca il riconoscimento della salma che sta per essere trasferita, insieme a quella di un cittadino russo che era con Rocchelli, l’interprete Andry Mironov, dal centro medico di Andreevka all’ospedale di Slaviansk, distante pochi chilometri. La famiglia del giovane reporter è stata in queste ore in contatto con il ministero degli Esteri e l’Ambasciata a Kiev, che l’assisterà al suo arrivo questo pomeriggio nella capitale ucraina.

Intanto il capo delle milizie di autodifesa dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk, citato dall’agenzia russa Interfax, afferma: sono stati i colpi di mortaio sparati dall’esercito ucraino a uccidere Rocchelli e il suo interprete Andry Mironov. Anche gli insorti della città di Slovyansk, che combattono contro le forze governative, hanno sostenuto la stessa versione. Che al momento non è stato possibile verificare in modo indipendente.

Il comunicato della Farnesina conferma le voci, nefaste, che erano circolate nella notte e nelle prime ore dell’alba. Prima della conferma ufficiale del ministero degli Esteri, Repubblica.it aveva raggiunto Jan Dashkovska: attivista e giornalista ucraina amica di Rocchelli che si trova sul posto e che ieri ha provato a chiamare più volte Andy, senza risultato (il cellulare risultava staccato). All’alba, poi, le è arrivato un sms che avvisava dell’utente tornato disponibile. A questo punto la Dashkovska ha subito chiamato, ma dall’altra parte non c’era Andrea, bensì persone che parlavano in russo (molto probabilmente separatisti, considerando che quando è stato colpito Rocchelli era nella zona controllata da loro). Queste persone le hanno riferito che il giornalista italiano era morto e che hanno trovato le sue cose.
Ucraina, la macchina fotografica e il passaporto di Rocchelli
"Andrea era una persona meravigliosa", racconta Dashkovska, "un po’ matto, nel senso che amava sfidare il pericolo, ma questo perché lui aveva in mente solo una cosa: raccontare la verità, in qualsiasi momento, in qualsiasi situazione. Era un ragazzo d’oro". Un’altra giornalista ucraina, Roza Kazan, ha parlato con un certo Ponamoryov, che si definisce il vero "sindaco" di Sloviansk in quanto eletto dai filorussi, che gli ha confermato la morte di Rocchelli con tanto di documenti. La Kazan è stata anche all’obitorio di fortuna (con tanto di foto su Twitter) dove si troverebbe il corpo di Andrea.
E ancora: altre fonti ucraine che chiedono l’anonimato avevano confermato in mattinata a Repubblica.it che i documenti ritrovati vicino al corpo al 90% erano di Rocchelli e del suo interprete e che le salme stavano per essere trasportate ad ospedale di Sloviansk città. A breve, comunque, dovrebbe arrivare la conferma definitiva anche del medico legale.
Sempre nella notte, tra l’altro, il capo delle milizie separatiste del Donbass, Igor Strelkov, aveva confermato con un post su Internet la versione dei fatti circolata nelle ultime ore. E, purtroppo, anche la morte di Rocchelli. La zona dove si è verificato l’episodio che ha coinvolto l’italiano e il suo interprete è un’area "al momento non raggiungibile" a causa della situazione militare in costante evoluzione. Anche l’interprete del cronista italiano colpito nei pressi di Sloviansk, nel villaggio di Andreevka, aveva un passaporto italiano. Almeno questo scrivono i media russi. Ma su questo non ci sono conferme ufficiali.
Andrea ’’Andy" Rocchelli, dopo aver lavorato per Grazia Neri Photo Agency e nel 2007 come assistente nello studio di Alex Majoli, nel 2008 ha fondato Cesura, un collettivo con altri quattro fotografi. All’estero, ha lavorato in Caucaso, Kirghizistan, poi in Tunisia e Libia per “Primavera Araba”. Viveva e lavorava tra Mosca e Milano e collaborava con numerose riviste e giornali quali Newsweek, Wall Street Journal, l’Espresso, Le Monde, Foreign Policy, Novaya Gazeta, Zurich Zeitung, Kommersant.
Le parole del suo collettivo. "Andy era il più bravo e il più coraggioso di noi e adesso non c’è più. Andy lascia la sua compagna e suo figlio. Siamo inconsolabili nel piangere una perdita incolmabile per noi di Cesura e per il panorama giornalistico". Così il collettivo fotografico Cesura.it, di cui faceva parte lo stesso fotoreporter ucciso in Ucraina, lo ricorda. "Non ha mai peccato di imprudenza e siamo certi che non l’abbia fatto neanche questa volta. A portarcelo via è stata la guerra".
Il presidente Napolitano ha commentato con commozione: "L’uccisione di un operatore dell’informazione, nello svolgimento dei suoi compiti, richiama a tutti la tragedia che insanguina un Paese a noi vicino anche in questi giorni così importanti per l’Europa", ha detto dopo aver appreso con "costernazione e dolore" l’uccisione di Rocchelli.
Pianello Val Tidone (Piacenza), dove ha sede il collettivo di fotografi Cesura, è sgomento per la sua morte. "Cesura è un gruppo di giovani fotografi che da una decina di anni lavora nel nostro Paese - afferma il sindaco di Pianello Val Tidone Gianpaolo Fornasari -. Non conoscevo direttamente Rocchelli, ma la notizia della sua morte ci lascia costernati". "Come sindaco porto tutta la mia solidarietà e quella del paese a questi ragazzi, che si sono molto integrati qui e che lavoravano anche per alcune aziende locali", sottolinea.
Il ministro degli Esteri Federica Mogherini ha chiesto alle autorità ucraine "che sia accertata rigorosamente la dinamica dell’attacco di cui è rimasto vittima Rocchelli". "Nelle prossime ore sentirò personalmente il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Deshchtsia", spiega.
L’interprete ucciso. Poliglotta, colto e appassionato del lavoro giornalistico, Andrei Mironov, 54 anni, è il russo che accompagnava Andy Rocchelli nel suo lavoro in Ucraina dell’est. Ex dissidente sovietico, ex prigioniero di Gulag, Mironov era biologo di formazione ma la sua cultura spaziava dalle lingue (inglese, italiano, tedesco e francese) alla scienza e alle tecniche militari. Viveva a Mosca, dove si occupava da decenni di diritti umani anche collaborando con la celebre Ong, Memorial, impegnata nel conservare la memoria delle vittime della repressione staliniana. Era molto conosciuto nella comunità dei giornalisti russi e stranieri in Russia per aver più volte lavorato con molti di loro in diverse zone di guerra, tra cui Afghanistan e Cecenia.