Erica Dellapasqua, Il Tempo 25/5/2014, 25 maggio 2014
LA STRAGE È QUOTIDIANA. DUE INCIDENTI L’ORA
Cristoforo Colombo, Prenestina, Casilina, Cassia, Collatina, Tuscolana, Tiburtina, Salaria, Aurelia, Flaminia, Foro Italico: dall’incrocio dei dati Aci-Istat e della Fondazione Ania riferiti agli ultimi quattro anni restano queste le strade da bollino nero che continuano a far registrare il più alto numero di incidenti, e morti, sulle strade romane. In pratica, ci sono in media cinquanta incidenti al giorno.
Se su scala nazionale è un bollettino di guerra (3.653 morti e 264.716 feriti solo se contiamo il 2012), Roma in proporzione è ancora peggio, confermandosi maglia nera anche nelle ultime pubblicazioni Aci-Istat, sempre riferite al 2012, con 13.943 incidenti che hanno causato in totale 118 morti, numeri impietosi rispetto alla media delle altre città, è del resto nella Capitale che si concentrano circa il 10% degli incidenti di tutta Italia. Complessivamente, guardando le stime aggregate degli ultimi anni, qualche dato migliora, per esempio sul Gra si è passati dai 1.071 sinistri del 2010 ai 637 del 2012, una riduzione più o meno del 40% che però va anche letta nell’ottica di un minor utilizzo dei mezzi di circolazione privata su strada. Se da un lato la crisi economica riduce il tasso di esposizione degli utenti che magari si avvalgono dei trasporti pubblici, dall’altro si ripercuote sulle condizioni delle strade, sempre meno curate e rischiose. In testa c’è sempre lei, la Pontina, primato negativo nel tratto che da Roma arriva a Terracina, nel 2012 trecento incidenti, 600 feriti e una decina i morti, ma i fondi per la sistemazione scarseggiano: Astral, che si rimpalla la competenza con la Provincia di Roma, nella parte di Pontina che ricade nel Comune di Roma negli ultimi cinque anni ha investito appena 87mila euro. Restando tra il 2011 ed il 2012, l’elenco delle solite note conferma la Colombo, l’arteria con il più alto numero di incidenti, 345, e di feriti, 257, si aggiungono 2 morti. Ancora, nel 2012 sulla Prenestina si sono registrati 322 sinistri, 204 feriti e 4 mortali, da bollino nero anche Cassia (190 incidenti e 3 decessi) e Salaria (153 sinistri, 94 feriti, 2 vittime). Oltre i livelli di guardia anche Collatina, Tiburtina e Aurelia che dal 2010 superano, ogni anno, una media di 150 incidenti. Dal 2013 si è puntata l’attenzione anche lungo il tratto di tangenziale tra Salaria e Farnesina, compresa la galleria Giovanni XXIII, 72 incidenti, 6 feriti e 2 deceduti nel 2012, un’enormità se si considera la brevità di questo tratto stradale. In base alle elaborazioni della Fondazione Ania su dati Aci-Istat, alla lista nera si aggiungono via del Mare e Appia, che nel 2012 hanno collezionato rispettivamente 37 incidenti, 60 feriti, 4 morti e 105 incidenti, 166 feriti e 2 morti. Nonostante la mappa del pericolo sia la stessa da anni i numeri non migliorano. «Conosciamo con esattezza quali e perché sono le strade più pericolose ma non si è fatto nulla - commenta Marcello Aranci, negli ultimi nove anni alla guida della Consulta provinciale per la sicurezza stradale, poi soppressa - si considera ottusamente la sicurezza stradale come una voce di spesa, mentre alla luce di un costo sociale per il Paese di oltre 35 miliardi di euro, andrebbe letta come investimento».
Erica Dellapasqua