Paola Del Vecchio, Il Messaggero 27/5/2014, 27 maggio 2014
IL PROFESSOR IGLESIAS, LEADER CON IL CODINO
CHE HA DATO UN PARTITO AGLI INDIGNADOS –
IL FENOMENO
MADRID Sbaglia chi pensa sia una stella fugace destinata a ecclissarsi. Tanto per cominciare, il nome scelto per lui dai genitori, di solida fede socialista, è quello dello storico fondatore del Partido Socialista Obrero Español, Pablo Iglesias. Ed era l’unico ad aver fiutato la sorpresa che avrebbe dato Podemos, il partido degli “indignados”, al quale i sondaggi attribuivano al massimo due seggi all’esordio nell’Europarlamento. Alla fine sono stati 5, l’8% dei voti, la quarta forza politica in Spagna, subito dopo Izquierda Unida, la sinistra unita che a sua volta ha triplicato il risultato delle europee 2009 e conquistato 6 seggi. Il numero uno di Podemos l’aveva capito in campagna elettorale: «La gente mi diceva: ci hai fatto recuperare lo spirito e la speranza del 1982», l’anno in cui un giovanissimo Felipe Gonzalez conquistava il potere in Spagna dopo 40 anni di dittatura. Dare protagonismo alla partecipazione cittadina, contro la casta politica alimentata dal bipolarismo in Spagna e contro quella che governa l’Europa, le parole d’ordine.
DOCENTE UNIVERSITARIO
Trentacinque anni, professore di Scienze Politiche alla Complutense di Madrid, Pablo Iglesias ha militato dai 14 ai 21 anni nella Gioventù Comunista e partecipato ai movimenti globali alternativi. Molto attivo nelle reti sociali, unisce il suo lavoro universitario a quello di politologo invitato a dibattiti tv, dalla “tertulia politica di resistenza” alle principali reti come Cuatro e La Sexta, che ne hanno fatto un leader mediatico. Al punto che il suo volto, con l’immancabile codino, compariva al posto del simbolo sulle schede elettorali di Podemos. E a chi gli contesta un affanno di protagonismo, replica: «A me nemmeno piace, ma non avendo i finanziamenti ai partiti come il Psoe e il PP né amici potenti, non c’è alternativa». Il miracolo è stato gestito in meno di due mesi, da quanto l’11 marzo Podemos annunciò di aver raccolto le 15.000 adesioni, come avallo per presentare la lista.
Candidato più votato alle primarie Iglesias, con un programma di 35 pagine nato dalle proposte discusse da migliaia di persone nelle assemblee cittadine e votate sulle reti sociali, durante la campagna ha battuto in furgoncino tutta la penisola. Si è fissato un tetto massimo di dieci euro per mangiare a spese dei sostenitori, e ha già annunciato che si ridurrà lo stipendio di europarlamentare e rinuncerà ai viaggi in business a Strasburgo.
IL PROGRAMMA
Salario minimo proporzionale a quello massimo, pensionamento ai 60 anni, cancellazione dalla costituzione del tetto del debito pubblico, divieto di licenziamento nelle aziende in attivo, lotta alla corruzione, alcuni dei punti del programma. Ma, per favore, non parlategli di ideologia: «Abbiamo ottenuto questo risultato perché abbiamo fatto proposte concrete e di senso comune. Chi è a favore di una riforma fiscale è con noi. Chi è a favore del reddito base universale è con noi». «Noi non ci fermeremo fino a sconfiggere la casta, siamo venuti per governare». E Podemos è già ago della bilancia per una nuova maggioranza alternativa di sinistra. Ha accolto l’invito di IU e annunciato la sua candidatura alle politiche del 2015. La lunga corsa dell’Obama spagnolo è appena cominciata.