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 2014  maggio 27 Martedì calendario

IL TOUR PORTA A PORTA DI IVA ZANICCHI «PIANSI A SANREMO, ORA NON PIÙ»


ROMA — «Mi hanno trombato embè? Le trombate fanno bene» sghignazza Iva Zanicchi che sa come consolarsi. «Ho preso 30.408 voti, a quegli otto ci tengo eh, per un mese ho girato come una pazza casa per casa, sono andata nelle fabbriche e ai mercati, che ci vuole coraggio, perché di questi tempi a un politico gli tirano le banane marce e invece ho scoperto che la gente mi vuole bene». È arrivata quinta nella circoscrizione Nordovest, non basta. «Pago il calo di Forza Italia. Io ho fatto già un miracolo, una campagna senza soldi e senza aiuti, anzi, c’era pure chi per invidia buttava i miei santini nel cestino, ma si sa che alle Europee si va tutti contro tutti e poi come si dice? I corvi volano a schiera, l’aquila da sola». Non ce l’ha con Silvio. «A Berlusconi voglio sempre bene, guai a chi me lo tocca, mi ha telefonato per ringraziarmi. Tutto il resto del partito invece se ne può andare a ramengo, senza di lui non sono stati capaci di fare niente, mi auguro che la sberla sia salutare». Ovvio che l’euroseggio perduto le brucia. «Perdere non piace a nessuno, ma a una certa età le sconfitte diventano più leggere. Una volta a Sanremo mi hanno sbattuto fuori e piangevo di nascosto. Adesso lascia il tempo che trova. Non cedo, voglio morire in piedi. Farò altro. Cosa? Canto, cara mia, ho ancora una voce della Madonna».