www.cinquantamila.it/fiordafiore 27/5/2014, 27 maggio 2014
Il piano di Renzi per l’Europa • Il Pd vince anche in Piemonte e Abruzzo • Arrestato l’ex ministro dell’Ambiente, Corrado Clini • Ancora scontri e morti a Donetsk • Possibili altri Papi emeriti Europa In una conferenza stampa a Palazzo Chigi, Renzi ha annunciato: «In Europa troveremo una via di mezzo fra restaurazione e populismi»
Il piano di Renzi per l’Europa • Il Pd vince anche in Piemonte e Abruzzo • Arrestato l’ex ministro dell’Ambiente, Corrado Clini • Ancora scontri e morti a Donetsk • Possibili altri Papi emeriti Europa In una conferenza stampa a Palazzo Chigi, Renzi ha annunciato: «In Europa troveremo una via di mezzo fra restaurazione e populismi». La sua idea, era la stessa di Monti, e anche di Letta, è una revisione delle regole di bilancio, che preveda lo svincolo dal limite del 3% per alcune spese infrastrutturali e per investimenti. La Merkel si è sempre opposta, mai i successi dei populisti insieme ai dati asfittici delle econome della Ue, potrebbero segnare uno spartiacque. In serata Renzi traduce: per l’Italia sarebbero 150 miliardi in cinque anni, 30 all’anno, «un’operazione keynesiana straordinaria». L0intenzione, giustificata dal mandato che gli hanno dato gli italiani, è «cambiare le regole europee, e non abbiamo più alibi, dobbiamo correre. È finita la stagione di quelli che devono cambiare il mondo da soli, non è la vittoria mia, personale, è la vittoria di un gruppo dirigente, è la vittoria degli italiani che con una mobilitazione straordinaria ci hanno detto che le cose si possono cambiare, a cominciare dall’Europa». Regioni Si votava anche per il rinnovo delle regioni Piemonte e Abruzzo. Nella prima ha vinto Sergio Chiamparino, Pd, con il 47% dei voti. I due avversari più temibili: Gilberto Pichetto (22,38%), vicepresidente uscente, coordinatore degli Azzurri in Piemonte e portabandiera di Fi e Lega Nord, e Davide Bono (21,15%), il candidato grillino. In Abruzzo ha vinto Luciano D’Alfonso che, con le sue otto liste (Pd, Sel, Idv, Partito Socialista, Centro Democratico, Abruzzo Facile e Veloce, Abruzzo Civico e Valore Abruzzo) sfiora il 50%. D’Alfonso, ex sindaco di Pescara disarcionato cinque anni fa dal timone della città in seguito a un arresto, assolto in primo grado e in attesa di giudizio della Corte d’Appello dell’Aquila. Il suo avversario era il governatore uscente Gianni Chiodi (30% dei voti), candidato del centrodestra e travolto da un affaire sessuale saltato fuori da un procedimento giudiziario nei suoi confronti sui rimborsi facili per i viaggi a cinque stelle a spese dell’ente pubblico. La candidata del Movimento 5 Stelle Sara Marcozzi ha ottenuto il 19%. Clini Ieri è stato posto agli arresti domiciliari Corrado Clini, direttore generale del ministero dell’Ambiente diventato ministro nel governo guidato da Mario Monti che poi era tornato al vecchio incarico. Stessa misura è scattata contro Augusto Calore Pretner, ingegnere e imprenditore coinvolto con le sue società nel progetto “New Eden”, finanziato dal ministero dell’Ambiente con 54 milioni di euro per costruire reti idriche e altre opere in Iraq. L’accusa per entrambi è il peculato: si sarebbero divisi almeno 3 milioni e 400mila euro grazie a un complicato giro di fatture false e spostamento di denaro da Italia e Olanda, passando per alcune isole caraibiche e poi arrivando in Svizzera, in particolare a Lugano. Ucraina Mentre a Kiev è stato dichiarato Petro Poroshenko presidente dell’Ucraina con il 54,3% dei voti, a Donetsk è stata una giornata di guerra. All’alba un commando di miliziani filorussi è entrato nell’aeroporto internazionale presidiato dall’esercito ucraino. Intorno a mezzogiorno lì si sono avuti scontri violenti che sono andati avanti fino a mezzanotte, giungendo fino alla parte nord della città. Alla fine, tra numeri incerti, si dice che ci sono stati due morti e un bambino ferito. Papa Dopo l’ultima tappa in Israele, Papa Francesco ha lasciato la Terra Santa per tornare nella Città del Vaticano. In aereo ha parlato con i giornalisti. Uno gli ha chiesto se in futuro potrebbe fare la stessa scelta di Benedetto XVI: «Credo che Benedetto non sia un caso unico. È successo che non aveva più forza e onestamente, da uomo di fede tanto umile, ha preso questa decisione. Io penso che dobbiamo guardare a Benedetto come a una istituzione, lui ha aperto una porta, la porta dei Papi emeriti. Un vescovo di Roma che sente le forze venir meno, credo debba farsi le stesse domande di Benedetto». Sulla lotta alla pedofilia: «Ci sono tre vescovi sotto indagine. Di un altro, condannato, sto studiando la pena. Un sacerdote che fa questo, tradisce il corpo del Signore. Deve portare un minore alla santità e invece ne abusa. Farò un paragone: è come fare una messa nera. A giugno incontrerò a Santa Marta alcune persone abusate, ci sarà una messa. Si deve andare avanti, tolleranza zero. Sul celibato dei preti: «Non essendo un dogma di fede, c’è sempre la porta aperta».