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 2014  maggio 24 Sabato calendario

ALLARME PER FRIGERIO IN CELLA: «È CIECO E MALATO»


Milano «Si sta per commettere un omicidio di Stato. Gianstefano Frigerio viene ammazzato dal carcere e in carcere. Non entro nelle vicende giudiziarie, ma a quest’uomo devono essere subito concessi gli arresti domiciliari». Susy De Martini, medico ed europarlamentare di Forza Italia, giovedì scorso e di nuovo ieri mattina è stata in visita al carcere di Opera, alle porte di Milano, dove ha incontrato anche i sei detenuti in custodia cautelare e in isolamento per l’inchiesta Expo.
A sconvolgerla sono state le condizioni di salute di Frigerio: «Ha settantacinque anni. È cieco totale da un occhio e con un decimo di visus dall’altro occhio, come è certificato anche dagli oculisti del carcere. In più ha dolori fortissimi al petto. Quando sono arrivata, era in corso una crisi di angina e di ansia, per cui ho dovuto chiamare gli infermieri. Appena uscita, ho chiamato il suo avvocato, Manola Murdolo, che ha presentato un’istanza urgente al gip perché io andassi a visitarlo come medico e non come parlamentare. È stata rigettata. Stamattina (ieri per chi legge, ndr ) l’ha ripresentata e sono tornata come medico. Finalmente ho potuto vederlo in infermeria e non nella cella, alla presenza dell’oculista e del neurologo del carcere, oltre che delle guardie, che sono sempre lì, perché lui è guardato a vista».
Racconta Susy De Martini che ogni giorno gli portano i giornali. «Una beffa, dal momento che è praticamente cieco. È sposato da 48 anni, la moglie ogni mattina gli leggeva i quotidiani e lo accompagnava in giro. Ho fatto fatica persino a farlo sedere sulla sedia. Traballa, non sta in piedi da solo. Di che cosa hanno paura a mandarlo a casa? Qualcuno non vuole che parli? Abbiamo già avuto morti in carcere, come Michele Sindona. Lui è stato avvelenato col caffè, Frigerio lo stanno ammazzando in carcere».
De Martini è convinta che rischi di morire da un momento all’altro: «Un uomo in preda ad attacchi d’ansia, palpitazioni, senso di soffocamento. Piangeva. Soffre di insonnia globale: non dorme. Alla seconda visita ha fatto fatica a riconoscermi perché non ci vede, ha capito che sono io dalla voce. È in pericolo di vita. Non mangia e ha probabilmente un blocco intestinale: gli hanno prescritto un esame al colon che rifiuta di fare, perché ha detto che sente la fine della sua vita. Gli hanno dato gli antidepressivi, ma fanno ridere». Un omicidio di Stato, lo definisce l’europarlamentare. «Ripeto: non entro nel merito della sua colpevolezza. Ma a quest’uomo devono essere concessi subito gli arresti domiciliari. Altrimenti per anni si discuterà chi è la colpa della sua morte, come capita in questo paese assurdo. Siamo tornati nel Medioevo. Se muore, poi andrà il presidente della Repubblica al funerale e non si capirà come è potuto succedere. Io dico: preveniamo questa tragedia, salviamo la vita di quest’uomo».