Corriere della Sera 24/5/2014, 24 maggio 2014
IL PREMIER SI DIMETTE DALL’AZIENDA DI FAMIGLIA
Renzi si è dimesso dall’azienda di famiglia. «Ero in aspettativa», ha spiegato nell’intervista di ieri al Fatto Quotidiano . Il giornale aveva insistito, nei giorni scorsi, nel chiedere che lasciasse quel posto: «E io un mese fa l’ho fatto — ha detto il premier —. Anche se è stato un atto di attenzione e non c’era nulla di giudiziario. È un’azienda in cui ho sempre lavorato. Ho fatto l’università da studente lavoratore». Le casse pubbliche hanno provveduto a versare, negli anni in cui Renzi era presidente della Provincia e sindaco di Firenze, i contributi per la sua pensione e il suo Tfr alla Chil srl, società che si occupa di comunicazione, in virtù dell’assunzione fatta 8 mesi prima che l’attuale premier arrivasse alla guida della Provincia. La legge impone all’ente locale di provvedere al versamento dei contributi per gli amministratori che, da lavoratori dipendenti, siano in aspettativa non retribuita per assolvere al mandato. La conferma era arrivata a marzo dopo l’interrogazione di due consiglieri comunali d’opposizione: «Renzi è inquadrato come dirigente presso l’azienda Chil srl — aveva scritto il vicesindaco di Firenze Stefania Saccardi —. Alla società presso cui risulta dipendente in aspettativa sono erogati i contributi previsti all’art. 86 comma 3 del Testo unico sugli enti locali»