MilanoFinanza 24/5/2014, 24 maggio 2014
MONDIALI: IL BRASILE SPENDERÀ 9,3 MILIARDI DI EURO MA NE INCASSERÀ QUASI 10
La Coppa del Mondo 2014, che si terrà in Brasile da giovedì 12 giugno a domenica 13 luglio, costerà allo Stato sudamericano 28,1 miliardi di real (9,3 miliardi di euro circa). Lo ha calcolato un report di Société Générale, che venerdì 23 maggio ha fatto i conti in tasca alla maggiore manifestazione sportiva del 2014.
Come si vede dalla tabella pubblicata in pagina, il governo di Dilma Rousseff ha speso la fetta maggiore del budget (il 32% del totale) per investimenti nella mobilità urbana, una priorità resa ancor più urgente dalle manifestazioni di protesta verificatesi in molte città dell’immenso Paese nei mesi scorsi e che chiedevano soprattutto uno Stato capace di garantire una migliore qualità nei servizi. In seconda battuta il governo si è concentrato sul miglioramento del sistema aeroportuale rafforzando gli scali che punteggiano il Paese e che sono necessari per assicurare la mobilità interna in una nazione vasto come il Brasile. Saranno 3,7 milioni i turisti che viaggeranno per il Paese sudamericano durante il mese dei Mondiali di calcio, garantendo una spesa di circa 25,5 miliardi di real. La parte più consistente di questa spesa, ossia 18,5 miliardi, dovrebbe uscire dalle tasche dei tifosi brasiliani, che durante la manifestazione si muoveranno presumibilmente soprattutto al seguito della nazionale verdeoro. Il contributo di supporter e addetti ai lavori stranieri che giungeranno in Brasile per seguire la competizione. Questo sforzo comunque, secondo Société Générale, assicurerà alle casse di Brasilia un beneficio netto in termini contabili. Il report prevede infatti che l’impatto sul prodotto interno lordo sarà di circa 30 miliardi di real (9,9 miliardi di euro) e ciò comporterà un incremento ulteriore del tasso di crescita dell’economia brasiliana compreso tra lo 0,1 e lo 0,2%. Non solo; il report del gruppo bancario francese spiega anche che l’organizzazione della kermesse mondiale, una volta che si concluderà il torneo, avrà creato circa 3,6 milioni di posti di lavoro. Ma non ci sono soltanto aspetti positivi. Un aumento dell’inflazione e un aumento del carico fiscale è infatti atteso nei prossimi anni. Bisogna segnalare infine che se la nazionale verdeoro farà bene nella manifestazione, l’esecutivo Rousseff probabilmente ne beneficerà alle elezioni presidenziali che si terranno a ottobre. È chiaro che per la superpotenza calcistica mondiale «fare bene» ha pressoché lo stesso significato di «alzare la Coppa».
MilanoFinanza 24/5/2014