Roberto Giardina, ItaliaOggi 24/5/2014, 24 maggio 2014
GERMANIA GENEROSA COI MIGRANTI
da Berlino
La Merkel supera a destra i populisti, accusano i verdi alla vigilia del voto europeo. Certamente, l’annuncio di voler bloccare l’arrivo degli stranieri che vogliono «sfruttare» il sistema sociale tedesco, è un colpo all’Alternative für Deutschland, rimasta fuori per un soffio alle elezioni nazionali di settembre (il 4,9 invece del 5 minimo necessario).
Ma accusare la Germania di razzismo è esagerato. «L’Europa non è un’unione sociale», denuncia la Cancelliera. Controllare il flusso di chi arriva è legittimo, sostiene, anzi tutela chi effettivamente ha diritto agli aiuti pubblici.
In parte le parole della Merkel sono una reazione a una pretesa esagerata. Bruxelles, di recente, aveva dichiarato che Berlino avrebbe dovuto assicurare l’assistenza sociale a quanti venivano in Germania alla ricerca di un’occupazione: in teoria, 22 milioni di disoccupati della Comunità avrebbero potuto compiere un gigantesco esodo sociale. Va spiegato in sintesi il sistema tedesco: chi perde il posto ha diritto all’assegno di disoccupazione, che si è pagato con le trattenute, per un periodo variabile e in percentuale in rapporto alla durata del rapporto di lavoro. Dopo, si passa al cosiddetto Hartz IV, l’assegno sociale a cui hanno diritto tutti, anche chi non abbia mai lavorato un giorno nella sua vita, e non abbia intenzione di farlo: 392 euro al mese, più l’alloggio e tutte le spese relative, compresa la Tv che è ormai considerata un bene primario.
Continuano ad arrivare giovani italiani che appena giunti si presentato agli uffici di assistenza e rimangono delusi: l’assegno è riservato ai cittadini tedeschi o agli stranieri che abbiano lavorato per qualche tempo. Al momento, tra disoccupazione e Hartz IV sono 62mila gli italiani che ricevono un assegno. Una decina di anni fa, la Baviera e il Baden-Würrtemberg espellevano immediatamente i nostri connazionali che rimanevano disoccupati. La Germania è uno stato federale, e Berlino cercò invano di imporsi sui due grandi e ricchi Länder meridionali. Allora, si giunse alla concessione della doppia nazionalità agli italiani che la richiedessero, ma le due regioni continuano a ostacolare la pratica. La procedura è più facile che in Italia: continuano ad aumentare di anno in anno i «tedeschi per scelta». Nel 2012 furono 112.300, l’anno scorso ancora di più, ma i dati non sono definitivi.
Nel 2013, la Germania ha pagato agli stranieri residenti, sussidi per sei miliardi e 200 milioni di euro. Una spesa che viene sfruttata dai movimenti populisti: l’Europa ci dissangua, urlano. In gran parte sono pagamenti legittimi, a lavoratori che hanno pagato tasse e contributi. Ma si temono abusi, mentre si prevede nei prossimi mesi l’afflusso di almeno 600mila disperati dall’Est, in particolare dalla Romania e dalla Bulgaria. Come si comprende, è facile aggirare la legge: io fingo di assumere un amico italiano, come segretario o autista, o la moglie come governante. Mi limito a pagare i contributi, e dopo un breve periodo li licenzio. E loro rimangono a vita a Berlino, con casa pagata e minimo vitale garantito. Dovrebbero stare attenti alle spese: i controlli esistono, e se a un tratto si comprano una Tv ultramoderna con i risparmi italiani, verranno denunciati. Quanto chiede ora la Merkel non è del tutto chiaro: chi perde il posto dovrà lasciare il paese, come fa la Baviera? Dovrebbe dipendere da caso a caso.
Bisognerebbe essere prudenti nel lanciare accuse di razzismo, e noi italiani dovremmo fare un po’ di conti prima di chiedere la giusta ripartizione in Europa dei migranti che sbarcano sulle nostre coste. In percentuale siamo a metà classifica, con il 7,8, la Germania ne ospita l’8,8, l’Austria il 10,8, ma dietro di noi troviamo piccoli paesi che potrebbero accogliere pochi migranti in rapporto alla popolazione.
Roberto Giardina, ItaliaOggi 24/5/2014