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 2014  maggio 24 Sabato calendario

PRONTO SOCCORSO PER AUTORI IN CRISI


Panico da foglio bianco, ansia da prestazione, ingordigia di aggettivi, bulimia di particolari, stress da vuoto pneumatico, resistenza al filo conduttore. Sono i sintomi di cui potrebbe soffrire lo scrittore principiante: chi per la prima volta mette nero su bianco una storia, un concetto, un ricordo, una cronaca o semplicemente uno slogan. La scrittura è simile alle vostre budella più di quanto non immaginiate, è materia viva, che parla e respira di voi, dice come vi sentite meglio di un termometro.
Per questo a Bologna è nato il Pronto soccorso narrativo. Il setting è quello della farmacia Toschi di epoca settecentesca. Un paravento separa gli scaffali di pillole e flaconi dal tavolo dove esperto e paziente sono seduti uno di fronte all’altro per fare ordine nella testa del secondo. Un servizio gratuito inventato da Bottega Finzioni, la scuola di scrittura creativa fondata nel 2011 da Carlo Lucarelli, Giampiero Rigosi, Michele Cogo e Beatrice Renzi, e attivo dal 15 maggio scorso, ogni giovedì, fino al 26 giugno con ripresa a settembre dopo la pausa estiva. La seduta va prenotata. chiamando al numero 3274008628 (dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13) oppure inviando una mail all’indirizzo in  fo@propontosoccorsonarritivo.it  . Per le urgenze dell’ultimo secondo c’è poca speranza di pronta guarigione.
Ai primi tre appuntamenti si sono presentati un maestro delle scuole elementari “che ha chiesto come si fa a sviluppare una sensazione suscita dallo scritto di un suo alunno” spiega Michele Cogo; un impiegato giunto dal Veneto “per capire se la trama del suo secondo romanzo intriga oppure no, visto che il primo libro che ha scritto è stato bocciato dagli amici”; e un rappresentante “che ha intenzione di scrivere dei racconti prendendo spunto dalle varie località del Belpaese ma fa fatica a cogliere il nesso”.
Tutti possono rivolgersi al 118 delle idee, una o più volte, dipende dal grado di incapacità narrativa. “Scrivere non significa per forza pubblicare – insiste Cogo – Ma mettere a posto i pensieri secondo uno stile personale e divertirsi. Come chi frequenta un corso di tennis non lo fa perché vuole andare a Wimbledon”. La cura consigliata? Individuare la cosa più importante (senza la quale la storia non ha senso) e togliere il resto. Poi tutto dovrebbe arrivare di conseguenza, a dosi giuste. Comunque, sottolinea Co-go, “non scambiate il pronto soccorso narrativo con un servizio di editing gratuito. Non è un’agenzia letteraria, la trama va raccontata in venti minuti, non si legge nulla, al massimo due cartelle, e io o un collega diamo un parere”. Per chi non può permettersi una scuola di scrittura, per motivi di tempo o economici, il servizio è sicuramente una valida alternativa.

Chiara Daina, Il Fatto Quotidiano 24/5/2014