Marco Palombi, Il Fatto Quotidiano 24/5/2014, 24 maggio 2014
I DISOCCUPATI GLI 80 EURO LI VEDRANNO SOLO A LUGLIO
Il terrore corre per i corridoi dell’Inps. Quando, infatti, Matteo Renzi avrà scoperto la notizia che state per leggere nessuno sarà più al sicuro. E dire che li avevano pure avvertiti. Il Tesoro - nel comunicato con cui, il 9 maggio, svelò al mondo di aver già pronte le quasi 800mila buste paga con gli 80 euro per i dipendenti statali - mise a verbale quanto segue: “La predisposizione di quasi 800mila buste paga con il beneficio fiscale testimonia la fattibilità e l’efficacia del provvedimento, che potrà essere implementato tempestivamente tanto nel settore pubblico quanto nel settore privato”. E invece all’Inps non ce l’hanno fatta. I dipendenti dell’ente che ne hanno diritto, per dire, li vedranno solo nel cedolino di giugno e per averli sul conto, dunque, dovranno aspettare quasi luglio. “Saranno sempre 640 euro annui, spalmati a questo punto su sette mesi (importo massimo: 91euro al mese)”, spiega l’Unione sindacale di base: “Secondo i nostri primi calcoli, solo il 10% del personale Inps percepirà il compenso (circa 3.000 dipendenti) e non tutti per intero, ma in misura graduata secondo le fasce di reddito complessivo che, lo ricordiamo, vanno da 8.000 a 26.000 euro. Renzi, insomma, farebbe bene a non parlare di aumento contrattuale a fronte di uno sgravio che riguarda una piccola percentuale di lavoratori”.
Siamo sicuri però, con tutto il rispetto per i dipendenti Inps, che al presidente del Consiglio dispiacerà anche di più l’informazione che segue: l’ente guidato dal commissario Vittorio Conti, infatti, non solo ha lasciato a bocca asciutta il suo personale, ma pure tutti quelli che percepiscono l’assegno di disoccupazione e i cassaintegrati. Che il bonus spettasse anche a queste due categorie - che attendevano quei soldi come manna dal cielo - lo aveva spiegato una circolare dell’Agenzia delle Entrate del 14 maggio, ma purtroppo l’Inps non ce l’ha fatta: chi ha perso il lavoro o sta a casa e spera di non perderlo quei soldi li vedrà probabilmente a fine luglio. Spiega infatti una fonte interna: la direttiva in materia dell’ente previdenziale - che si occupa anche dei sostegni statali al reddito (cioè Cig e disoccupazione) - ancora non esiste; verrà emanata la prossima settimana, se non quella dopo ancora. Solo a quel punto potranno partire le procedure tecniche per appurare chi ha diritto al bonus fiscale, motivo per cui l’effettivo pagamento degli 80 euro a disoccupati e cassaintegrati dovrebbe arrivare solo tra due mesi. E non si tratta di tremila persone, ma decine, forse centinaia di migliaia: fare numeri è difficilissimo, ma basandosi sul report annuale dell’Inps 2012 (l’ultimo disponibile) si può affermare che i lavoratori in cassa siano oltre 500mila e un altro mezzo milione percepisca l’assegno di disoccupazione. Una platea, all’ingrosso, di un milione di persone all’interno del quale trovare chi percepisce redditi superiori a ottomila euro e inferiori a 26mila: facile prevedere che non saranno affatto pochi.
Se Renzi non vorrà bene all’Inps, però, ad altri manderà un biglietto d’auguri. È il caso del Comune di Prato - giusto ieri visitato dal presidente del Consiglio - che ha confezionato la busta paga che vedete qui accanto: nel cedolino pratese, infatti, non si accontentano di indicare gli 80 euro sotto la voce suggerita dal Tesoro (“Bonus DL. 66/2014”), ma inseriscono una parentesi per rendere chiara la cosa anche ai più distratti. Questa: “(Renzi)”. Un fatto che non è sfuggito al senatore di Forza Italia Riccardo Mazzoni, che l’ha subito denunciato. D’altronde la faccenda presenta varie sfumature di stranezza: il sindaco di Prato, infatti, sarebbe di centrodestra.
Marco Palombi, Il Fatto Quotidiano 24/5/2014