VARIE 23/5/2014, 23 maggio 2014
APPUNTI PER GAZZETTA - ULTIMI FUOCHI DI CAMPAGNA ELETTORALE
ROMA - "L’Italia si salverà solo con una netta politica di riduzione delle tasse. Gli 80 euro non sono né una mancia né un’elemosina, potete chiamarli così ma io la chiamo giustizia sociale. E rappresentano solo l’inizio". A dirlo è stato stamani il premier Matteo Renzi che, in una conferenza stampa organizzata a Palazzo Chigi, ha illustrato le iniziative dei primi 80 giorni di Governo e i progetti per i prossimi mesi. Lo ha fatto nel giorno che segna la fine della campagna elettorale per le europee di domenica: un venerdì in cui i tre principali contendenti - oltre a Renzi, i big impegnati nel rush finale sono Beppe Grillo e Silvio Berlusconi - torneranno a ’incrociare il fioretto’ in un intreccio di interventi televisivi e comizi.
Gli 80 euro, ha spiegato il capo del governo, sono solo "l’inizio della riduzione fiscale, poi ci sarà l’allargamento alle famiglie con meno di 500 euro al mese, ai pensionati e alle partite Iva. Giù le tasse se vogliamo portar su l’Italia". A seguire, il premier e segretario Pd si toglie la soddisfazione di dire che "chi ha pensato che in questi 80 giorni i nostri interventi fossero spot su singoli argomenti, ora deve ricredersi vedendo il filo logico che collega le 10 slides", e ha scherzato dicendo che se le slides mancano "ci sentiamo male".
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Prima slide sugli 80 euro, seconda sul lavoro per il quale il prossimo passo è "la rapida approvazione del disegno legge delega, che contiamo di accelerare il più possibile". Poi la scuola, con il piano straordinario sull’edilizia scolastica, e la cultura con l’Artbonus e "agevolazioni fiscali per i privati che investono". Quinto punto le riforme: "La legge elettorale è passata in prima lettura alla Camera e si è messa in coda al Senato alle riforme costituzionali. Abbiamo accetto di aspettare, come chiedevano il M5S e Fi, per non ’inquinare’ le riforme con la campagna elettorale ma la settimana prossima si torna in Senato".
E ancora la trasparenza, con l’abbattimento dei costi della politica, la lotta alla corruzione, le auto blu all’asta e gli archivi aperti sui misteri d’Italia, e la riforma della pubblica amministrazione: "Voglio che l’Italia sia leader nella classifica della trasparenza, voglio che sia non il Paese della nebbia ma quello del sole. Entro il mese di giugno presenteremo online tutte le spese".
In vista del voto di domenica, anche il semestre di presidenza italiano - "che non sarà depotenziato dagli euroscettici" - assume un’importanza fondamentale: "Una gigantesca opportunità per l’Italia perché il diffuso euroscetticismo spinge a cambiare l’Eruopa ancora più profondamente". E poi l’allargamento al mondo, con l’Italia protagonista al tavolo con i leader globali. per poi tornare di nuovo al nostro Paese con il ’giro d’Italia’ da nord a sud dove il 14 agosto ci sarà la prossima data di "verifica dei fondi europei": appuntamento a Napoli, Palermo e Reggio Calabria.
Non da ultimo, la promessa: "Dopo le europee, la coalizione di governo rimarrà invariata. Noi andremo avanti comunque vadano le elezioni, sulle riforme non mollo di un centimetro. Senza arroganza e con rispetto: l’Italia va cambiata adesso".
GRILLO
MILANO - "Siamo milioni, è finita per gli altri. Saremo cattivissimi, ma senza violenza". Mentre Renzi infiamma Piazza del Popolo e Berlusconi parla ai suoi all’Eur, a Roma, Beppe Grillo fa lo stesso a Milano, in Piazza Duomo. E utilizza i suoi soliti toni, tra numerosi "vaffanculo" - più frequenti del solito, come i vecchi tempi -, fischi e urla contro Napolitano e irresistibili cori d’antan quale "Tutti a casa". Grillo si è detto certo che il M5S vincerà con il "96 per cento dei voti" - altro mantra. E domani ultimo atto in Piazza San Giovanni a Roma. Dove salirà sul palco anche il guru del Movimento, Gianroberto Casaleggio.
Contro Napolitano. Grillo, come al solito, ha attaccato tutto e tutti: "l’ebetino" Renzi ("non c’era nessuno in piazza a Roma, avete visto?"), il "pregiudicato" Berlusconi e il presidente della Repubblica Napolitano, del quale ha chiesto nuovamente le dimissioni, tra urla e cori della piazza contro il Presidente. "Io inorridisco quando Napolitano riceve un condannato in via definitiva con i corazzieri", ha accusato il leader M5S, riferendosi a Berlusconi. "Ma che Stato è?".
"80 euro vergognosi". "Col lavoro ci hanno ricattato negli ultimi trent’anni", ha continuato Grillo. "Il reddito non è un obolo, non sono 80 euro, una vergogna". Tra le altre cose, il leader 5 Stelle ha annunciato, qualora un giorno il M5S dovesse andare al governo, un obiettivo: energia italiana interamente generata da fonti rinnovabili entro il 2020. Obiettivo oggettivamente molto difficile, visto che la potente Germania, che ha già legiferato in tal senso, ha già dichiarato che non riuscirà nella rivoluzione verde prima del 2026.
Milano, Grillo riempie piazza Duomo con Dario Fo
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Slideshow
"Papa Francesco ci ha copiato". Grillo è tornato a parlare anche di Berlinguer, cosa per la quale è stato duramente attaccato dal premier Matteo Renzi ("sciacquati la bocca", le parole del segretario Pd): "Il sogno di Berlinguer sta continuando con noi", ha detto il leader M5S, "il comunismo è finito perché è stato applicato male. L’unico capitalismo che funziona è quello cinese, perché ci sono i maoisti. E’ finita. Sta succedendo qualcosa di diverso". Altro altissimo paragone: "Papa Francesco ci ha copiato il programma, dovrebbe venire con noi sul palco". E poi: "Noi dobbiamo diventare lo Stato, i cittadini devono entrare nello Stato, senza intermediazione. Questo è il grande progetto del Movimento".
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Fo: "Sì al populismo". Durante il comizio di Grillo, ha parlato lungamente anche Dario Fo, premio Nobel della Letteratura, da tempo sostenitore del Movimento 5 Stelle e indicato da Grillo come un possibile e "straordinario" ministro della Cultura. Fo, tra le altre cose, ha tessuto grandi lodi per il populismo, contro cui anche Napolitano aveva lanciato un allarmato monito nelle ultime ore: "Che vuol dire populismo? Nemmeno i nostri oppositori lo sanno. Populismo è migliorare la conoscenza e la cultura del popolo".
"Evasione fiscale è anche sopravvivenza". Altri temi in ordine sparso, sempre ricorrenti negli ultimi comizi: reddito di cittadinanza per tutti, referendum sull’euro ("Costituzionale? Non costituzionale? Lo faremo uguale", ha tuonato Grillo), "o noi o loro", "vinciamo noi", abolizione di fiscal compact ed Equitalia ("l’evasione fiscale è anche sopravvivenza"). E, infine, un duro attacco a Martin Schulz, il candidato socialista alle elezioni europee per la carica di presidente della Commissione: "Zerbino, fai una campagna vergognosa per il Pd e offendi un movimento come il nostro, offendi 10 milioni di persone, ma chi cazzo sei Schulz?". Per concludere, a tema: "Apriremo il Parlamento europeo come una scatoletta di wurstel".
Fico contro Grillo. Intanto, mentre la campagna elettorale giunge al termine, un grave episodio di violenza era stato denunciato in mattinata dal tesoriere cittadino del M5s, Roberto Bertolani, il quale ha affermato di essere stato picchiato, due giorni fa, mentre stava distribuendo dei volantini elettorali. E nel pomeriggio era arrivata a sorpresa la voce di Roberto Fico, pentastellato alla guida della Commissione di Vigilanza Rai, che aveva preso parzialmente le distanze dalle ultime dichiarazioni di Beppe Grillo, sui processi sul web a giornalisti, politici e imprenditori dopo le europee. "Gli unici a fare i processi sono i magistrati dal punto di vista giudiziario". Fico aveva bacchettato il comico genovese anche sulla sua confessione di non pagare il canone Rai da tre anni: "Il canone va pagato".
ALTRE NEWS
ROMA - Il mattino dopo, Matteo Renzi, ad Agorà, commenta i comizi di ieri. "Mi hanno dato fastidio gli insulti e i toni aspri", dice il premier. "Ci sono stati insulti alla persona, mi sono sentito dire ebetino, hanno parlato di lupara bianca e di peste rossa", ma "l’Italia può contare in Europa. E poi ci sono 27 Comuni capoluogo che votano. L’altra volta finì a 14-13 per il centro sinistra ma questa volta andrà meglio. Da lunedì - ha concluso Renzi - dobbiamo continuare a lavorare per cambiare il Paese".
Silvio Berlusconi invece attacca. Si scaglia contro Beppe Grillo e il Movimento. "Il voto a Grillo è assolutamente pericoloso". Il leader del M5S dice "le stesse cose che diceva Hitler nel 1933". A ’La telefonata di Belpietro’, su Canale 5, il leader di Forza Italia sottolinea come l’obiettivo di Grillo sia quello di voler "distruggere la democrazia".
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Poi legge un passaggio di un discorso di Hitler della campagna elettorale del 1932 sottolineando le similitudini con Grillo: "Oggi - diceva Hitler - qui siamo in crisi, va tutto male ma questo è dovuto al fatto che tra di noi ci sono dei nemici". Hitler, ha osservato l’ex premier, "si riferiva alla comunità ebraica, Grillo al sistema politico". Bisogna, diceva Hitler, "individuare questi nemici ed eliminarli". Grillo, ha sottolineato, "dice ’faremo processi pubblici sommari’, cioè dice le stesse cose di Hitler. E lui non ha negato, ha detto di essere oltre".
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Se vincesse Grillo, continua Berlusconi, "non posso immaginare cosa succederà, si tratta di una presenza inquietante, potranno succedere dei disordini inquietanti. Ha già detto che se prenderà la maggioranza farà la marcia su Roma, ha chiesto la testa del capo dello Stato, la cacciata di tutti i parlamentari e ha manifestato la volontà di distruggere tutti. Il Paese sarà governato dai delegati del web e solo lui sarà alla testa di comando. Questo può sembrare una macchietta". Il Cavaliere non ha dubbi: "Grillo vuole mette sotto processo pubblico gli imprenditori, i giornalisti e i politici, ma non dobbiamo riderne di queste cose perché i regimi autoritari sono semrpe nati in cattgive condizioni economiche, esattamente in quella che ci troviamo noi".
Ospite anche a Radio Montecarlo del programma condotto da Alfonso Signorini, Berlusconi, riferendosi a quella indecisione (o desiderio di astensione) che sembra attraversare una quota significativa dell’elettorato italiano, avverte che "questo non voto può arrivare ad una tale voglia di reazione, di disperazione...Questa gente vuole una vendetta e magari voterà alla fine M5s. E’ un disastro".
SALVINI
Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha scelto il dormitorio di viale Ortles, alla periferia sud di Milano, per concludere la sua campagna elettorale per le elezioni europee. "Se domenica l’Europa non cambia con il voto italiano - ha detto Salvini - si trasforma in un dormitorio". E poi: "Qui alloggiano tutte persone rovinate da una moneta sbagliata e da una tassazione eccessiva".
L’obiettivo della Lega è cambiare direzione. "Voglio restituire dignità all’Italia e liberare il lavoro", ha spiegato Salvini. Il quale ha detto di non temere la concorrenza di Beppe Grillo, Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Sono "fenomeni da circo" - ha spiegato - perché ci "hanno messo in una gabbia". E la Lega Nord "è l’unica speranza degli italiani da Nord a Sud".
"Sono contentodi aver concluso la campagna elettorale qui anziché nelle piazze dei tre fenomeni - ha proseguito - assieme all’Italia in difficoltà che non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena". Salvini si è detto convinto che la Lega Nord si piazzerà in quarta posizione dietro Renzi, Grillo
e Berlusconi, ma davanti al Nuovo centrodestra di Angelino Alfano. Il segretario del Carroccio si è anche detto certo che il Movimento 5 Stelle farà un buon risultato. "Il derby Renzi-Grillo mi appassiona zero - ha concluso - Siamo seri, queste sono elezioni europee".
D’ALEMA
BARI - "Credo che le voci circa l’avanzata di Beppe Grillo a ridosso del Pd, che non hanno riscontro, siano anche il frutto di una manovra di speculazione finanziaria". Lo ha detto l’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema, parlando delle elezioni europee in un incontro con la stampa a Bari nella sede del Partito democratico, insieme al sindaco Michele Emiliano, al candidato primo cittadino del centrosinstra Antonio Decaro e alla candidata al parlamento europeo, Elena Gentile, assessore regionale pugliese alla Sanità.
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"Non so bene quali fini possa avere questa invenzione", ha sottolineato D’Alema. "Non c’è il minimo dubbio - ha continuato - che in questi giorni si è fatta una manovra di speculazione finanziaria perché queste voci hanno fatto balzare verso l’alto lo spread e, quindi, poi chi le ha diffuse ha comprato titoli a maggior rendimento. Quindi bisogna stare anche molto attenti alle voci che vengono messe in giro".
D’Alema ha invitato a considerare che "il vero dato di queste elezioni è che il Pd avrà una crescita in termini percentuali molto significativa: non si sa quanto, 5, 6 o 7 punti. A me sembra un risultato straordinario. Non temiamo di essere superati da Grillo, poiché noi siamo già stati superati alle politiche. Questo fatto, Grillo primo partito italiano, è stato rimosso dall’informazione. Viene raffigurato uno scenario totalmente finto di un Pd incalzato da presso da Grillo. E invece questa volta - ha concluso - lo superiamo noi abbondantemente".
Sono stati bloccati dalle forze dell’ordine alcuni attistivi dei movimenti per il diritto all’abitare che stavano in piazza del Popolo nei pressi dell’obelisco con alcune bandiere del Pd. L’intervento delle forze dell’ordine ha provocato tensioni ripetute tra le due parti con spintoni che si sono prolungati fino all’imbocco di via del Corso.
E il premier Matteo Renzi dal palco ha detto ai militanti del Pd: "Non rispondente alle provocazioni"