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 2014  maggio 21 Mercoledì calendario

CONFESSO IN AMORE SONO UNA FRANA


[Ilona Staller]

MILANO MAGGIO
«Sono reduce da un massaggio... ti strofinano mezz’ora e poi sembra che hai fatto l’amore e il bagno nell’olio». Et voilà, Ilona Staller può parlare anche di bucato, ma alla fine è sempre, involontariamente, sensuale: «Mi viene naturale».
Domanda. Da sempre?
Risposta. «I primi nudi li ho fatti a 13 anni, ero molto attraente e... molto minorenne».
D. Tredici?
R. «Ma no... È che a 13 anni andai in un’agenzia di modelle e la direttrice disse a mia mamma: “La bambina, Ilona, ha molto sex appeal”, ricordo le parole esatte. Ma non ho fatto proprio nudo, posavo per il beauty, cose così... Vede, da quando ricordi, qualsiasi cosa faccia, io sono sempre contornata dagli uomini».
D. Anche oggi?
R. «Sono un fiore, gli uomini mi stanno intorno anche se sappiamo quanti anni ho, perché Wikipedia lo spara così. Io ho una luce che... mi mancano soltanto le ali. Sono una persona trasparente e sono gentile».
D. È con gentilezza che cambiò il comune senso del pudore?
R. «Sì, ho proprio cambiato il costume, io e Riccardo Schicchi abbiamo inventato Moana, Siffredi, Ramba 1, 2 e 3, Petra Rockstar, Ursula Davis detta Hula Hoop...».
D. Ecco, appunto.
R. «I miei film andavano a ruba, io ero strapagata».
D. Strapagata, tipo?
R. «Prendevo 250 milioni di lire a produzione, erano quattro giorni di set. E parliamo degli Anni 80».
D. Lei è sempre fidanzata con il suo avvocato. Luca Di Carlo?
R. «No, ma è il mio avvocato e mi vince le cause, ci sono ancora strascichi con il mio ex marito, sa?».
D. Ancora? Ma se si è sposata più di vent’anni fa.
R. «Sì. E Jeff Koons mi ha sposato perché io allora, ero, di gran lunga, la pornodiva più famosa. E lui era desideroso di avere la mia fama».
D. Lui? Ma se è l’artista più quotato al mondo. Ed è il più pop: ha fatto delle “cose”, arte.
R. «Guardi, lui m’ha trattato peggio di un oggetto. Io sono dovuta fuggire dall’America, ero ricercata dell’Fbi e ancora adesso non posso rientrare negli Stati Uniti. Durante il divorzio dicevano che ero comunista perché sono ungherese. E Koons diceva che ero una delinquente, che in passato ero entrata negli Usa da clandestina».
D. Era vero?
R. «Beh, da ungherese, ai tempi, per girare con Moana a Los Angeles, dovevo passare dal Messico».
D. Come l’aveva incontrato?
R. «Per lavoro. E Schicchi non voleva. Io mi ricordo il buon Riccardo che aggiustava le scenografie e che faceva le foto. E poi, sottovoce, mi diceva: “Guarda che gli si è mosso il pisello, guarda che si è eccitato”. Tanto Koons non capiva l’italiano...».
D. Scusi ma le foto di Made in Heaven per cui vi siete conosciuti le fece Schicchi?
R. «Sì. E nessuno lo sa, quelle foto, che sono state vendute dai 400 mila euro in su, erano tutte di Ric. Schicchi mi diceva; “Ma perché ora vai a Venezia con Koons?”. E io: “Ma scusa, io sono innamorata di lui, io mi sposo con lui”. Ric era sconvolto».
D. Magari Koons era innamorato.
R. «Certo. Della mia popolarità. Mi diceva: “Io voglio diventare ultrapopolare come te”. Poi, dopo, voleva che mi facessi castana, tra un po’ mi tagliava pure le unghie corte... lui aveva sposato Cicciolina e poi la voleva annientare nel matrimonio».
D. Koons è tirchio?
R. «Uhh. Quando eravamo sposati mi aveva dato una carta di credito e mi aveva detto: “Non ti metto più di tanto sennò fai la spendacciona”. E io: “Ma tu sei fuori?».
D. Che le disse Schicchi quando tornò in Italia?
R. «“Non ti vogliono più nelle interviste perché piangi sempre” (ride, ndr)».
D. Senta, parlando di altri uomini, di quelli di una volta, ricorda che cosa indossò alla festa per i 40 anni di lavoro in politica di Giulio Andreotti?
R. «Che signore. Io trovavo che fosse una cosa carina nei suoi confronti quella mise (canottiera a rete e gonna di tulle senza nulla sotto, ndr), il nostro corpo non è mica osceno, è bello mostrarlo».
D. Immagini Renzi o Grillo con la canotta di rete e la gonna di tulle...
R. «Grillo? Grillo di ora è il Cicciolina di allora. Tutte le cose che dicevo io, lui le ha riprese. Tutte! Parolacce a parte, perché io non le dico. Io volevo aiutare la gente che non arrivava a fine mese, ero sempre per i bisognosi...».
D. Prende la pensione dallo Stato?
R. «Sì, duemila euro al mese. Fate la legge e toglietemeli. Ma toglieteli pure a chi prende cifre a sei zeri. Uffa, ma io sono sempre il capro espiatorio».
D. Quando entrò in politica...
R. «No, io non andavo a fare sesso in giro con i politici. Non è capitato nemmeno con Berlusconi».
D. Beh, Berlusconi scese in politica anni dopo.
R. «Sì, ma io l’ho conosciuto quando faceva l’imprenditore. Infatti, allora era brillante, carismatico... Ma no, non capitò».
D. Altre “lasciate”?
R. «Ricordo che una volta uno sceicco, forse era Khashoggi, mi aveva invitato sul suo yacht, ci sarei andata anche soltanto per curiosità, ma Schicchi disse di no. Non ricordo se feci una scenata. Ma all’epoca andavo a fare i miei spettacoli, giravo il mondo, incassavo soldi a palate, prima di sposarmi guadagnavo qualcosa come 100 mila euro al mese. Quando sposai Jeff, Schicchi mi disse: “Vedi questi soldi? Non li vedrai più”. Ma io non sono venale. Il contrario di Koons, lui, prima i soldi poi tutto il resto... Senta?».
D. Dica?
R. «Possiamo mettere da qualche parte che fra poco riparto con il “Cicciolina love tour”?».