Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  maggio 24 Sabato calendario

MOMENTO

«Una Fa Cup in nove anni? Sì, è proprio un gran momento per l’Arsenal...» (José Mourinho).

MITI «Creare dei miti può esser bello per avere punti di riferimento, ma occorre anche “smitizzare”. Tra cinquant’anni il calcio sarà diverso. E anche avere come riferimento Buffon avrà poco senso» (Gianluigi Buffon).

COMPLIMENTI «Ricordo che con l’Arsenal, dopo aver perso 3-0, Allegri ci fece comunque i complimenti. Non fu di certo una grande mossa. Ibrahimovic si arrabbiò e quasi vennero alle mani nello spogliatoio» (l’ex rossonero Gianluca Zambrotta).

ANAGRAFE «È normale che vorremmo tutti nuovi acquisti giovani e forti, ma non sempre è possibile. E però la storia dell’ultimo decennio sottolinea che siamo attenti all’anagrafe ma anche al talento: gli Higuain e i Callejon, i Mertens e i Reina non erano promesse, avevano un grande curriculum» (il ds del Napoli Riccardo Bigon).

SOLDI «Moratti mi ha chiesto di diventare ambasciatore dell’Inter già 5 anni fa, io ho rifiutato. Non avrei mai potuto. I soldi sono importanti, ma preferisco la stima dei tifosi. Mi sta molto più a cuore che i napoletani siano orgogliosi di me, piuttosto che 10.000 euro» (Diego Armando Maradona).

MATERASSO «A 13 anni ho dormito col materasso per terra e anche insieme a un altro nello stesso letto. Ma non eravamo schiavi, perché diventare calciatori era il nostro sogno, non eravamo tristi. Sapevamo che un giorno presto o tardi ce l’avremmo fatta» (l’italo-brasiliano Romulo, convocato da Prandelli nella lista dei 30 per il Mondiale).

DIVANO «Io vengo da Stevenage, un posto ideale, e ho vissuto sul divano di casa mia a fianco a mio padre. Nico, invece, è cresciuto a Monaco tra jet, alberghi, barche e forse le ambizioni sono un po’ differenti» (Lewis Hamilton e la rivalità con il compagno di squadra Rosberg).

TEMPO LIBERO «Gli amici mi chiamano Nano. Purtroppo ho poca vita privata ma con una buona qualità,ho imparato a godermi ogni istante. Quando sei in F1 ti arriva addosso all’improvviso la tensione, che quando è possibile devi cercare di allontanare per ritrovare efficienza. A questo serve il tempo libero» (Fernando Alonso).

SARDO «Sono sardo fino al midollo. A casa si parla il dialetto sardo. “Ita se fadendu?” vuol dire “Che cosa stai facendo?”. “Ollu fai bei” è “Voglio fare bene”. La mia casa è a 40 km dal mare, ma sono un isolano. Ho il mare nei geni. Mi piace la pesca: alla spigola, soprattutto» (Fabio Aru).