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 2014  maggio 23 Venerdì calendario

CARCERE, CERTIFICATI MEDICI, ASSICURAZIONI: COSI’ È L’EUROPA HARD

Dal certificato di sana e robusta costituzione in Grecia al carcere duro per gli sfruttatori in Romania alla regolamentazione in Francia e Germania. L’Europa affronta il business della prostituzione in modo variegato. In Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Spagna, Portogallo, Italia, Danimarca, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Bulgaria, Estonia e Lettonia la prostituzione non è reato, ma l’adescamento, lo sfruttamento e la gestione dei bordelli lo sono. In particolare, in Danimarca la prostituzione è stata decriminalizzata nel 1999 per coloro che hanno più di 18 anni. Ma lo sfruttamento è tuttora illegale. Coloro che operano nel settore del sesso non possono avere accesso ai sussidi statali, perché la loro non è riconosciuta come una «professione» legittima, però sono obbligati a pagare le tasse.
In Francia la prostituzione è legale, ma lo sfruttamento è punito severamente. Una misura approvata in Parlamento circa un anno fa ha introdotto multe salate per i clienti. La legge mira a criminalizzare i fruitori dell’industria del sesso. La Svezia è la capofila del cosiddetto «modello nordico». Dal 1999 è illegale comprare servizi sessuali, ma non è illegale venderli. La Norvegia ha seguito a ruota la Svezia nel 2009, con una legislazione identica a quella di Stoccolma.
Ovviamente ovunque è vietata la prostituzione minorile. Sei i Paesi che seguono il modello svedese: Irlanda, Finlandia, Belgio, Olanda, Romania e Cipro. In Irlanda la prostituzione è legale, ma non lo è lo sfruttamento. In Finlandia la prostituzione è legale per i maggiorenni, ma le case chiuse e la vendita di prestazioni sessuali in luogo pubblico è reato. Il ministero della Giustizia ha chiesto al governo un decreto per «vietare l’acquisto» di servizi sessuali e punire con multe salate i clienti delle lucciole. In Belgio la gestione dei bordelli è illegale, ma nella pratica la legge non viene sempre applicata e le case chiuse possono operare in determinate città.
In Romania la prostituzione è illegale e lo sfruttamento comporta pene fino a 20 anni di carcere. La prostituzione e le attività legate all’industria del sesso sono completamente decriminalizzate e regolamentate in Germania , Austria e Grecia . In Germania la prostituzione è stata legalizzata nel 2002, con lo scopo di mettere nelle mani delle prostitute il controllo della loro attività, attraverso contratti legali e coperture assicurative. Ma in pochi hanno aderito all’iniziativa e il «mercato nero» è ancora molto florido. I bordelli devono essere registrati, ma lo sfruttamento della prostituzione è ancora considerato un reato.
In Austria la prostituzione è legale e le prostitute devono essere regolarmente registrate, controllate settimanalmente a livello sanitario e devono pagare le tasse. Una legge feerale monitora le case chiuse a seconda di regioni e città. In Grecia la prostituzione è legale per le persone maggiorenni e può essere svolta in regolari case chiuse. Gli operatori dell’industria del sesso devono essere registrati e avere un certificato di «sana e robusta costituzione».