L’Espresso 23/5/2014, 23 maggio 2014
GARIBALDI FU SFRATTATO
A Capo d’Orlando non c’è pace per Giuseppe Garibaldi.
A prendersela con l’eroe dei due mondi non è un leghista ma il sindaco della cittadina nel messinese Enzo Sindoni, protagonista di una guerra vera e propria nei confronti di colui che considera «un personaggio ambiguo e contraddittorio, non quell’eroe che la storia ci ha distortamente tramandato». Eletto più volte sindaco in una lista civica, nel 2008 Sindoni aveva deciso di togliere il nome di Garibaldi dalla piazza della Stazione. La decisione scatenò forti polemiche in Sicilia,
dove raccolse il plauso solo della sparutissima minoranza indipendentista. E dopo due anni di ricorsi e carte bollate, il Tar di Catania impose al sindaco di rimettere nella piazza la targa con il nome al comandante delle camicie rosse.
Ma il battagliero primo cittadino non molla: e rinnova lo sfratto a Garibaldi sempre dalla stessa piazza: intitolandola con una propria determina “4 luglio 1299”, a memoria di una storica battaglia navale dei Vespri siciliani che si combattè proprio nelle acque di Capo d’Orlando.