Marco Bresolin, La Stampa 22/5/2014, 22 maggio 2014
“SE CI FERMIAMO AL 3,9% VINCEREMO LO STESSO”
[Intervista a Guido Crosetto] –
«Per quanto valgono, i sondaggi ci dicono che abbiamo superato il quorum. Ma noi facciamo battaglia sui contenuti, l’ansia del quorum è determinante solo per quei partiti che esistono da anni e che sono in caduta libera».
Guido Crosetto, candidato con Fratelli d’Italia, per voi il quorum non è determinante?
«Ma noi siamo nati un anno fa, in un momento in cui i partiti perdevano. Siamo senza potere, senza ruoli che contano, ma ci stiamo sedimentando. Nonostante tutto, siamo sopra il 4%».
E se invece finite sotto, magari al 3,9%?
«Se Ncd si ferma al 3,9%, è un disastro. Per noi il 3,9% vorrebbe dire raddoppiare i voti rispetto a un anno fa. Certo, il 3,9% sarebbe come andare a Roma senza vedere il Papa...».
Voi, la Lega, Ncd: nel centrodestra siete in molti sul filo del quorum. Perché vi ostinate ad andare da soli?
«C’è una cosa che ripeto da due anni, da quando ho iniziato a chiedere le primarie: serve un passo di lato di Berlusconi. Solo così si può lavorare per ricostruire il centrodestra».
Con Forza Italia che continua a perdere consensi?
«Più perde consensi FI, più sarà facile ricostruire il centrodestra. Attorno a un’idea di Paese, non attorno a una persona».
Nell’attuale centrodestra avete la stessa idea di Paese?
«Vedo molti punti in comune con Salvini, abbiamo lo stesso giudizio nei confronti dell’Ue».
Più vicini a Salvini che non a Ncd e Forza Italia?
«È inconcepibile che loro si ostinino a restare nel Ppe, dove non contano nulla. Quello è un partito contro l’Italia, in cui comanda la Merkel».
Voi in che gruppo entrerete?
«La Meloni ha avuto contatti con la Le Pen, io con i conservatori inglesi. Poco fa ho incrociato Salvini e gli ho detto: dopo il 26 ci dobbiamo parlare. Uniremo tutta quell’area che si oppone alle politiche di Ppe e Pse».
E lei come si vede nel Parlamento Europeo?
«A me interessa il progetto politico, non i destini personali».
In Piemonte si è candidato alla presidenza: nel centrodestra siete in tre a sfidare Chiamparino e i Cinque Stelle. Un solo candidato non vi bastava?
«Questa assurdità è frutto dell’accordo tra Renzi e Verdini. Forza Italia ha deciso di non disturbare il manovratore, di non intralciare Chiamparino. Noi non lo possiamo accettare».
Lei è piemontese, ha affinità con la Lega: nel centrodestra c’è ancora spazio per un grande partito del Nord?
«No, oggi la questione settentrionale è superata. L’intero Paese è in ginocchio, a 360 gradi. Non solo: nel momento in cui si parla di ricostruire il Paese, la parte che dovremmo sviluppare di più è il turismo. E questo vuol dire guardare a Sud».
Marco Bresolin, La Stampa 22/5/2014