M. Antonietta Calabrò, Corriere della Sera 21/5/2014, 21 maggio 2014
E IL BILANCIO 2013 NON È ANCORA PRONTO
ROMA — Il bilancio dello Ior per il 2013 deve essere ancora certificato da Deloitte, e non è stato ancora pubblicato. Ma sicuramente la «perdita Lux Vide» (che è emersa anche dall’ispezione on site dell’Aif diretta da Rene Bruhelart ed eseguita dalla società EY) inciderà pesantemente sui conti dello scorso anno della cosiddetta Banca vaticana. E il quadro è destinato a peggiorare ulteriormente visto che altre operazioni di questo genere sono venute alla luce durante la stessa ispezione. Evidenziando ulteriori perdite, che unite al forte incremento dei costi dovuti alle società di consulenza, potrebbero ridurre moltissimo l’utile dello Ior.
Il costo per l’Istituto per le opere di religione della sola «operazione Lux Vide» nata nei giorni immediatamente antecedenti le dimissioni di papa Benedetto XVI è dunque di quindici milioni. Operazione compiuta perché il 31 gennaio 2013 doveva giungere a scadenza un prestito in obbligazioni convertibili sottoscritto a favore della Lux Vide di Ettore Bernabei da Intesa Sanpaolo il 18 novembre 2009. E pari (ha ricostruito Panorama ) a 8.469.743,61 euro, costituto da 16.500.572 obbligazioni nominali al tasso annuo di interesse del 4,5 per cento. La Lux Vide, società di produzione da sempre vicina al Vaticano ottenne alla fine del 2012 che lo Ior subentrasse a Intesa.
Secondo quanto confermato ieri al Corriere , la sottoscrizione da parte dello Ior non sarebbe passata formalmente attraverso gli organismi collegiali di vigilanza e controllo dell’Istituto neppure quando il 15 febbraio successivo è stato nominato il nuovo presidente von Freyberg. Ma il «subentro» dello Ior a favore di Lux Vide si è risolto in un danno per l’Istituto, secondo l’analisi delle sofferenze svolta dalla società Promontory nel corso del 2013. Tanto che il Consiglio d’amministrazione e la stessa Commissione cardinalizia di controllo (allora ancora presieduta da Tarcisio Bersone) il 4 dicembre 2013, hanno deciso di chiudere l’operazione, stabilendo di disdire l’accordo e trasferendo le obbligazioni, convertite in azioni, a una fondazione vicina alla Santa Sede, azzerando perciò il valore delle partecipazioni.
La storia della Lux Vide ha inciso fortemente sulla governance dello Ior. Erano quelli i giorni della prima riunione del G8 dei cardinali e segnò lo slittamento di ogni trattazione del caso Ior (annunciato pubblicamente dal cardinale Maradiaga). Il 15 dicembre 2013 papa Francesco ricevette in udienza il presidente onorario di Lux Vide Ettore Bernabei e suo figlio Luca. Il 5 gennaio 2014 il Corriere rivelò che il Pontefice aveva appena deciso di sostituire Bertone alla guida della Commissione cardinalizia con il cardinale Abril y Castellò. Dieci giorni dopo Francesco ha rinnovato per i quattro quinti la Commissione cardinalizia.