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 2014  maggio 20 Martedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - GRILLO DA VESPA E POLEMICHE


REPUBBLICA.IT
ROMA - "Lui è uno esperto sul non entrare in prigione perché con colpa ha ucciso tre amici, è entrato dentro una strada che aveva un cartello che avvisava ’strada impraticabile’, lui è riuscito ad uscire dalla sua auto e sono morte tre persone. E’ stato condannato per omicidio plurimo, ha fatto tre mesi di carcere, è un pregiudicato, è un assassino ma la prigione l’ha scampata e non dovrebbe tornare su questi argomenti". A dirlo, stamani su La7 a L’aria che tira, è stato Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, che punta il dito contro Beppe Grillo (video).
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All’indomani della partecipazione di Grillo a Porta a Porta su RaiUno, l’ex premier parte all’attacco del fondatore dei Cinque Stelle: "Le persone che lo votano - ha detto - cercano la vendetta e vogliono il sangue. Lui dice le stesse cose che diceva Hitler in campagna elettorale. Questo signore è conosciuto come uno che non faceva lo spettacolo se non era pagato in gran parte in nero, vederlo che ora fa il moralista in televisione è un qualcosa che mi disturba".
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La reazione di Grillo, che stamani davanti a Montecitorio ha partecipato al Restitution day, non si fa attendere: "Sono voci dall’aldilà, non replico neanche. Uno dei più grandi evasori della storia dà dell’evasore a me? E’ fantastico... E’ un pover’uomo che non crede più in quello che dice. Sta zampettando da una televisione all’altra per salvare le sue aziende, non gli elettori". A questo punto, però, si anima un botta e risposta che va in scena a distanza. A sua volta, infatti, Silvio gli dice: "Se Grillo vuole, facciamo una trasmissione aperta. Io porto testimoni che dicono che lui accettava i soldi in nero e la sentenza che lo condanna per omicidio plurimo" (video).
GUARDA A Milano Renzi imita Berlusconi
Poi Berlusconi va avanti: "C’è troppa gente che non capisce la pericolosità di quanto sta avvenendo nel nostro Paese, questi vogliono il sangue". Ma dinanzi all’ipotesi di un Italicum pronto a saltare se Forza Italia sarà terza forza alle europee, Berlusconi dice: "Non so dare una risposta, credo che dovremmo decidere con molta calma cosa fare. Non credo, perché noi dovremmo lavorare e decidere cosa fare per il futuro. Teniamo presente che questo è un voto europeo, e che c’è un diffuso senso antieuropeista".
Un passaggio Berlusconi lo riserva agli immigrati: "L’Europa - sostiene - deve assolutamente riconoscere che il fatto immigrati riguarda tutti gli Stati europei, noi facciamo questa operazione Mare Nostrum su cui non sono d’accordo perché le nostre navi dovrebbero respingerli e rimandarli indietro, e invece li accogliamo e li teniamo qui e ci costano 800- 1000 euro ciascuno al giorno".

REPUBBLICA.IT
ROMA - "Vogliamo andare alle elezioni con la legge elettorale che c’è, non con quella nuova". Lo dice Beppe Grillo in piazza Montecitorio dove stamani i Cinque Stelle hanno organizzato il Restitution day . Parole che arrivano a cinque giorni da un voto che Grillo non smette di definire "politico" e che rimbalzano all’indomani della sua partecipazione a Porta a Porta su RaiUno, dove il comico genovese è stato intervistato da Bruno Vespa. Nel frattempo, intervistato su La7, Silvio Berlusconi gli dà del "pregiudicato e assassino, uno che incassava soldi in nero e ora fa il moralista".
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Stamani, davanti alla Camera dei deputati dove i parlamentari M5S hanno firmato un assegno da 5.433.840,93 euro - soldi che andranno in un fondo destinato alle piccole e medie imprese -, Grillo torna ad annunciare: dopo il voto delle europee, "andremo sotto il Quirinale in forma pacifica, e io starò lì un po’". Questa "è una presidenza della Repubblica delegittimata, non ha una base politica e sociale. Non andremo più via" da sotto al Colle "finché" il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, "non si dimette. Se vinciamo le europee - insiste il fondatore del Movimento - non può stare in piedi, non può stare in piedi più nulla: governo, presidente della Repubblica, parlamento. Napolitano deve dimettersi immediatamente, è stato garante di ’larghe intese’ fallite. Andrà in pensione, andrà a godersi la vita". La replica del Colle arriva nel pomeriggio, quando Napolitano liquida le dichiarazioni di Grillo limitandosi a dire: "C’è libertà di parola".
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Poi l’affondo contro il premier Matteo Renzi, con cui lo scontro è ormai quotidiano: "E’ un bamboccio che è stato messo lì ma ora ha capito che ha perso e si sta organizzando per dire il contrario, dicendo che non sono elezioni politiche. Per lui sono gli ultimi giorni di Pompei. Stanno chiamando gli anziani a casa - ha aggiunto - per dire di non votare Grillo, rivolgono attacchi violenti contro di me" ma "noi stiamo facendo una marcia trionfale. Le piazze sono sempre più piene". Il presidente del consiglio, invece, ha ribadito Grillo, "è un povero ragazzo, un dilettante allo sbaraglio che si organizza le piazze" quando invece "le nostre sono spontanee".

NAPOLITANO
BERNA - Lo scontro tra i partiti sulle elezioni europee è aspro, ma "bisogna mantenere l’unità". E il percorso delle riforme è maturo e va portato fino in fondo. E’ il monito del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che parla da Berna, dove si trova in visita di stato.
"L’Italia attraversa una fase complessa e cruciale", ha detto Napolitano, e sta definendo una serie "di riforme strutturali" che sono "da tempo mature": queste devono essere "le basi di un futuro degno della nostra storia".
E, mentre Beppe Grillo, dopo lo show di ieri sera a Porta a Porta, ribadisce anche oggi che il M5s chiederà le dimissioni del presidente della Repubblica, Napolitano ha sottolineato come l’Europa sia attraversata da "pulsioni e populismi che mettono in discussione struttura ed obiettivi della costruzione comune". Ma, ribadisce, "lo scontro elettorale non ci farà deviare dallo sviluppo dei rapporti e della collaborazione con paesi amici e non ci priverà dell’energia per proseguire nel progetto di unità europea nel senso più ampio e comprensivo".

RENZI
ROMA - Un fisco più semplice al punto che in futuro potremmo pagare le tasse con un sms. E una Pubblica Amministrazione riformata e più "amichevole". E poi l’imitazione fuori programma dell’ex cavaliere al Piccolo Teatro e il dovuto chiarimento rivolto ai suoi avversari: "Grillo e Berlusconi, guardate che si vota per le europee non per le politiche".
Matteo Renzi, il giorno dopo la partecipazione di Beppe Grillo a Porta a Porta, affronta una giornata milanese densa di impegni elettorali e prefigura grandi mutamenti. La parola d’ordine è "semplificazione": "E’ pesante e poderoso lo sforzo di cambiamento che stiamo cercando di imporre e imprimere alla P.A.", spiega a Milano ospite della redazione della rivista Vita, il magazine italiano interamente dedicato al Terzo settore Il governo sta portando avanti un "percorso di profonda modifica strutturale del nostro Paese", cercando di "coinvolgere tutti prima": "Penso che ci stiamo riuscendo".
"Vogliamo semplificare l’Italia - continua il presidente del Consiglio - meno passaggi obbligatori ci sono e più semplicità nel fisco, nella giustizia e anche nella rappresentanza e meglio è". In particolare nel fisco in Italia c’è un sistema che porta lo stato "più ad essere il controllore e il sanzionatore con un meccanismo in cui il contenzioso fiscale è complicato e difficile ed è la dimostrazione di un paese che incasina anche le cose semplici", ha detto il premier, aggiungendo poi: "Non dico che bisogna pagare le tasse con un sorriso, ma con maggiore semplicità sì". E conclude: "Io son convinto che se ci impegniamo, noi le tasse le paghiamo con un sms".
Più tardi sempre a Milano, in occasione del comizio elettorale al Piccolo Teatro, Renzi ha aggiunto: "Domenica c’è da fare un derby, non tra Inter e Milan, ma tra chi pensa che il futuro dell’ Italia sia evocare terrore e giocare sulla sconfitta e chi pensa di mettersi in gioco e prova a cambiare le cose"(video) E ha diffuso parole di speranza: "Io credo che l’Italia abbia, indipendentemente dai colori politici, una occasione straordinaria di speranza e di ripartenza: c’è un allineamento astrale che vede le elezioni europee con l’elezione di nuovi vertici istituzionali europei e la possibilità di 180 miliardi di euro di fondi europei".
E ha attaccato l’ex cavaliere con un’inattesa imitazione di Silvio Berlusconi per spiegare alla platea l’operazione degli 80 euro in busta paga.
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E ha aggiunto a Pomeriggio Cinque, il programma condotto da Barbara D’Urso, rivolto ai suoi avversari: "Il problema di Grillo e Berlusconi è che devono sapere che si vota per le Europee non per le politiche. Non è che il giorno dopo le elezioni cambia il governo". Poi ribadisce: "Loro litigano, io governo".
Quanto all’epiteto coniato per lui da Grillo, il premier ha risposto: "Lui mi dà dell’ebetino ... Se questo lo soddisfa, va bene. Lo faccia pure. A me interessa che non vengano insultati gli italiani". E ha aggiunto "Io sono convinto che domenica 25 maggio vinciamo noi - ha ribadito Renzi - perchè sarà una specie di ballottaggio tra chi vuole distruggere tutto e chi vuole fare".
Boschi su Grillo. Quanto all’ospitata di Grillo da Vespa, la prima a commentare l’esito della trasmissione è stata di buon ora il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi a Mattino Cinque: "Ieri mi è sembrata la solita storia - ha detto il ministro - un Grillo contro tutti, e non solo contro Renzi e il governo, ma contro l’Italia come facesse il tifo contro il nostro paese, ma noi siamo molto più forti e ce la faremo".
Il ministro ha poi continuato sul tema delle riforme, ribadendo che se anche Forza Italia si tirasse indietro, la maggioranza "sicuramente non si fermerà". Boschi ha affermato che l’iniziativa con cui Renzi, prima come segretario del Pd e poi come premier, ha lanciato per far decollare le riforme era rivolta a tutti i partiti "compreso M5S, che ha deciso di non contribuire e di opporsi a tutto, mentre Forza Italia ha deciso di partecipare e di dare una mano".