Varie, 20 maggio 2014
Cubo di Rubik per Sette – Il cubo di Rubik, inventato quarant’anni fa. Per celebrare il gioco, una mostra negli Stati Uniti
Cubo di Rubik per Sette – Il cubo di Rubik, inventato quarant’anni fa. Per celebrare il gioco, una mostra negli Stati Uniti. In esposizione un cubo d’oro del valore di 2,5 milioni di dollari. L’inventore: Ernő Rubik, professore di architettura e scultore ungherese. Il cubo, inventato nel 1974, era pensato per sviluppare le capacità logiche e matematiche, di legno e di un solo colore, con gli angoli smussati e si chiamava Cubo Magico. Nel 1975 lo brevettò, nel 1977 lo commercializzò in Ungheria, nel 1980 in tutto il mondo come Cubo di Rubik. Il Cubo di Rubik presenta 9 quadrati su ognuna delle 6 facce, per un totale di 54 quadrati. I quadrati differiscono tra loro per il colore, per un totale di 6 colori differenti. Per risolvere il rompicapo bisogna posizionare i quadrati in modo che ogni faccia abbia tutti i nove quadrati dello stesso colore. Esistono quattro versioni del cubo di Rubik: 2×2×2 (Pocket Cube), 3×3×3 (Rubik’s Cube), 4×4×4 (Rubik’s Revenge), 5×5×5 (Professor’s Cube). Nella versione 3×3×3, si possono trovare 43.252.003.274.489.856.000 combinazioni possibili, ma solo una è quella corretta. Nella versione Pocket Cube 2×2×2, il cubo può assumere 3.674.160 combinazioni possibili, di cui solo una è quella giusta. Ne sono stati prodotti fra 1 e 2,5 miliardi di esemplari. Per ogni cubo ufficiale si calcola che ne siano stati venduti cinque contraffatti. Costo di un cubo di Rubik ufficiale: 14-15 euro. Contraffatto: 5 euro. Nel solo 1982 ne furono venduti oltre 100 milioni e Rubik divenne il cittadino più ricco d’Ungheria. È stato calcolato che un essere umano su sei, almeno una volta nella vita, ha cercato di risolvere il Cubo. «Mi ha sempre affascinato la capacità della mente umana di risolvere i problemi. Pensate agli antichi greci, che erano riusciti a determinare il diametro della Terra senza satelliti o alcuno strumento moderno. Mi piacevano la tecnologia e i suoi strumenti, poi, che avevo imparato a conoscere da mio padre ingegnere. Allora ho creato uno strumento che allenava la mente a risolvere i problemi, a credere che fosse possibile risolverli» (Ernő Rubik). Quando uscì in Ungheria si chiamava “Buvös Kocka”. Nel 1980 anno il Cubo di Rubik vinse un premio speciale dalla giuria dello Spiel des Jahres in Germania. Edward Snowden, talpa del Datagate, per farsi riconoscere da due giornalisti cui aveva dato appuntamento a Hong Kong si era munito di cubo di Rubik. Il cubo di Rubik può essere risolto in diversi modi. Quello più semplice, ma non necessariamente più breve, prevede che si proceda a risolverlo strato per strato. Il metodo si sviluppa in sette diversi passaggi: croce, angoli, primo strato, secondo strato, orientamento spigolo, orientamento angoli, permutazione spigoli, permutazione angoli. Il Cubo per bionde, versione ironica e maschilista del tradizionale: tutto rosa. Il “360”, ultima invenzione di Ernő Rubik. Il nuovo rompicapo si compone di 6 palline colorate contenute in 3 ulteriori sfere di plastica trasparente contenute in una palla più grande. L’apparente semplicità nasconde infatti uno sforzo d’ingegno inatteso, questa volta però proiettato su 3 dimensioni: il gioco consiste nello spostare tutte le palline in un’unica sfera. Il primato mondiale di velocità nel risolvere il Cubo di Rubik è del diciottenne olandese Mats Valk, che riesce a completarlo in 5,55 secondi. Un robottino ci è riuscito in 3,25 secondi. Altri detentori di record per alcune varianti sul tema per la soluzione del Cubo: con una mano sola (9,03 secondi); con i piedi (27,93 secondi); con una benda sugli occhi (23,80 secondi). Per risolvere il cubo più velocemente possibile è nata un’apposita disciplina che si chiama speedcubing Il dodicenne inglese scrisse il libro You can do the Cube nel 1981 per insegnare a risolverlo. Quello che ci ha messo più tempo di tutti: Graham Parker, muratore britannico di 45 anni. Ha acquistato il Cubo nel 1983 e lo ha completato 26 anni dopo, dedicandoci 27.400 ore. Ha perso eventi importanti, ha quasi mandato all’aria il matrimonio (la moglie Jean ha detto: «Eravamo sempre in tre, io, lui e il cubo»), si è rifiutato di trovare la soluzione sul web. Dice: «Quando ci sono riuscito, ho pianto». Lo stesso Rubik impiega circa un minuto per risolvere il suo Cubo. Programmatori di Palo Alto hanno calcolato che ci vogliono 20 mosse per risolvere il Cubo partendo da qualsiasi combinazione iniziale. In 20 mosse ci è riuscito il giapponese Tomoaki Okayama nel 2012 negli Open della Repubblica Ceca a Pardubice. Video postati su YouTube per aiutare a risolverlo: oltre 40.000. Cubo più prezioso: oro, rubini, smeraldi, ametista, realizzato nel ’95, valore un milione e mezzo di dollari. Davide Coero Borga dice che quasi tutti quelli che sono diventati matematici negli ultimi anni hanno giocato da bambini col Cubo di Rubik. Rubikcubism, movimento artistico che usa Cubi affiancati per realizzare le opere. Giovanni Baglioni, chitarrista, figlio di Claudio, usa il Cubo di Rubik per scaldarsi le mani prima dei concerti. Sa sistemarne le facce in 42 secondi netti. «Quando ogni faccia è al suo posto, provo una sensazione di pace e di sicurezza. Eppure, avverto anche qualcosa di spaventoso, come se avessi a che fare con una bestia feroce pronta a scattare» (Ernő Rubik).