Sergio Staino, l’Unità 20/5/2014, 20 maggio 2014
MATTEO, UNA VOTA TUTTA DA RIDERE
ECCO A NOI UNA BIOGRAFIA IRRIVERENTE, SURREALE MA CREDIBILISSIMA, DEL NOSTRO MATTEO NAZIONALE. L’HANNO SCRITTA FRANCESCO BORGONOVO E WALTER LEONI (CHE È ANCHE AUTORE DEI DISEGNI). In questo lavoro Francesco, che scrive su Libero e che quando si tratta di satira sa andar giù pesante (pensate che è il suggeritore principe dell’ignobile Pravettoni di Hendel), lascia il tratto feroce e sanguigno per addentrarsi in una tavoletta degna di un capo boyscout, merito forse dell’accoppiata con Leoni, chissà.
Sta di fatto che questo Renzi neonato coglie subito la nostra simpatia proprio perché la sua voglia di prevalere sugli altri, genitori compresi, fa parte del suo Dna e non nasce da calcoli opportunistici.
Tutta la prima parte del racconto è segnata da una delicata attenzione al giovanissimo fanciullo prodigio. Divertente, anacronistica ma, credetemi, quasi tenera. Poi, sul più bello, arriva una di quelle vignette che lasciano il segno e modificano il nostro modo di guardarci intorno. È una chiromante a cui Renzi si è rivolto che gli dice: «La buona notizia è che vincerai le primarie e diventerai segretario del partito», «E la cattiva?», chiede lui, e lei «Che il partito è il Pd». Geniale. Il problema è proprio quello e la fortuna di questo marmocchio spudorato e irriverente sta proprio nel fatto che si muove nella strana palude che chiamiamo Pd.
Qualche pagina dopo, questa tragica realtà politica della nostra sinistra viene evidenziata con uno sconcertante pensiero che, a mio avviso, aleggia nel cervello di molti politici di lungo percorso: Fingendosi morto, l’apparato del partito è riuscito finora a sopravvivere all’estinzione. Ora quel giovane arrogante e incosciente rischia di vanificare vent’anni di sconfitte e di assoluta incapacità di rinnovamento del partito.
Pagina per pagina vediamo scorrere la vorticosa e acceleratissima vita del nostro eroe. Talmente veloce da riuscire in un solo giorno a conoscere Agnese, a portarla all’altare e ad avere tre figli da lei. Talmente veloce che all’età di 40 anni ha già finito la sua carriera e lo si vede, nelle ultime pagine del libro, con i capelli bianchi, seduto su una panchina a urlare inascoltati consigli ad un gruppo di persone che stanno giocando a calcio. Che poi queste persone si scopra essere tutti nobili rappresentanti della nostra casta politica è un’ulteriore risata che ci regalano Francesco e Walter.
Una satira quindi, come avrete capito, semplice, mai troppo dissacrante e soprattutto mai volgare. Un libro che forse non accontenterà completamente i fanatici della satira cattiva che più cattiva non si può ma che farà divertire tutti quelli che chiedono, magari con occhio distratto, alla satira uno sguardo sornione capace di far sorridere e di alludere a meccanismi politici che spesso si tende a tenere nascosti.
I disegni di Leoni, in questo senso, pur muovendosi su canoni stilistici abbastanza tradizionali, sono efficaci il giusto per facilitare la lettura e far vivere le tante battute di cui il libro è pieno.