Franco Venturini, IoDonna 17/5/2014, 17 maggio 2014
GUIDA L’AEREO MA NON L’AUTO
C’è da farsi venire un gran mal di testa, a leggere le notizie che giungono dall’Arabia Saudita. Prima notizia: Hanadi al-Hindi, una donna trentacinquenne, ha appena ottenuto la licenza da pilota d’aereo. Potrà mettersi ai comandi soltanto di velivoli privati, ma la licenza è stata rilasciata dal competente ufficio statale. Pare che qualche influenza l’abbia avuta il principe Alwaleed Bin Talal amico di Hanadi, ma vai a sapere. Seconda notizia: quattro donne sono state arrestate per aver picchiato i rispettivi mariti. È inevitabile pensar male, cioè che se fossero stati i mariti a picchiare le mogli nessuno se ne sarebbe accorto. Ma intanto gli arresti hanno destato scalpore perché pare che i maltrattamenti si ripetessero da tempo. Cos’è accaduto in Arabia Saudita? Purtroppo le altre notizie sono tali da dissipare questo dubbio speranzoso, e dimostrano che a Ryad non è scoppiato alcun Quarantotto. Tutti i programmi online dovranno essere visionati dalle autorità prima di diventare accessibili, e avranno l’obbligo di non offendere le tradizioni islamiche e il codice morale. Informazioni e commenti riguardanti i comportamenti femminili, guarda caso, sono in testa alle “violazioni”. E poi, la notizia più incredibile: una donna è stata condannata a 150 frustate per aver guidato l’automobile sfidando il ben noto divieto. Ma come, ti danno la patente per l’aereo e ti frustano se guidi l’auto? Di sicuro la poveretta non era amica di un principe.