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 2014  maggio 20 Martedì calendario

DETRAZIONI PER I FIGLI PROPRIETARI E INQUILINI CHI PAGA (E QUANTO) LA NUOVA SUPER IMU?


La Tasi sulla prima casa costerà più o meno dell’Imu?
Non è possibile dare una risposta univoca; in linea di massima costerà meno per le rendite catastali elevate, nella maggior parte dei casi sarà uguale a zero per le rendite basse (fino a 300 euro) che però anche con l’Imu non pagavano nulla. C’è poi una grande fascia di mezzo, diciamo tra i 300 e i 900 euro di rendita, dove la Tasi può costare di più, almeno dove il Comune non è intervenuto prevedendo detrazioni. Nelle tabelle di questa pagina presentiamo un quadro ancora provvisorio di come si presentano le aliquote nelle principali città italiane. Ricordiamo che perché la delibera sia efficace per determinare il pagamento della prima rata è necessario che entro il 31 maggio sia pubblicata sul sito del ministero dell’Economia e che il termine ultimo per inviare le delibere stesse è fissato in venerdì prossimo. Di fatto solo 850 Comuni fino a oggi hanno effettuato la pubblicazione e tra questi non ci sono ad esempio né Milano né Roma. Ma, al di là della tempistica dei pagamenti, vediamo nel concreto cosa potrebbe succedere con la Tasi in alcune città.
Le detrazioni di Milano pesano sulle famiglie
Il capoluogo lombardo ha deciso di tenere l’aliquota allo 0,25% prevedendo detrazioni legate al reddito (la discriminante è 21mila euro all’anno) e alla rendita catastale dell’immobile. Il criterio adottato da Palazzo Marino penalizza le abitazioni di medio livello e le famiglie con figli. Ipotizziamo un’abitazione ci categoria A3 e di 70 metri quadrati: un proprietario senza figli conviventi pagherà 230 euro a fronte dei 165 sborsati per l’Imu. Una differenza di 65 euro che nel caso vi fossero 2 figli salirebbe a 165.
Il vantaggio di Roma alle rendite catastali più alte
Per la Capitale non è ancora chiaro come si articoleranno le detrazioni; di sicuro si avvantaggeranno rispetto all’Imu 2012 i proprietari di abitazioni di alta rendita catastale perché la Tasi sarà allo 0,25% a fronte dello 0,5% dell’Imu. Ipotizziamo un alloggio del valore catastale di 1500 euro (un quadrilocale in buona zona di categoria catastale A/2): nel 2012 ha pagato 1060 euro, con la Tasi si scende a 630.
Bologna si fa in 23: le fasce di sconto in base alla rendita
Il capoluogo emiliano ha compiuto una pregevole operazione matematica e ha previsto 23 fasce di detrazione a seconda del valore fiscale dell’immobile; per le case con rendita catastale fino a circa 1700 euro un contribuente senza figli pagherà praticamente la stessa cifra dell’Imu 2012, per cifre superiori pagherà meno: per un’abitazione A2 da 110 metri il conto Tasi sarà di 547 euro, quello dell’Imu era di 548.
Aliquote massime a Genova, niente detrazioni ai figli
La città della Lanterna ha portato al massimo l’aliquota prevedendo detrazioni per le rendite più basse ma non per i figli. Per cui su una casa di 70 metri quadrati il proprietario senza prole convivente può godere di un piccolo sconto di 26 euro ma se ci sono due figli pagherà 74 euro in più rispetto a due anni fa.
Sconto doppio a Torino anche con l’aliquota top
Doppia detrazione nel capoluogo piemontese, che tra l’altro aveva un’aliquota Imu tra le più alte (lo 0,575%). Fino a 700 euro di rendita ci sarà una detrazione di 110 euro e 30 per ogni figlio. Così nonostante l’aliquota Tasi spinta fino allo 0,33% i contribuenti avranno un sicuro vantaggio; su una casa A3 da 70 metri si risparmieranno 139 euro, su una casa A2 da 110 metri il vantaggio sale a 290 euro
La scelta di Novara, niente addizionale e detrazioni
Restando in Piemonte, Novara ha fatto una scelta minoritaria, aliquota allo 0,25% senza l’ulteriore addizionale e nessuna detrazione.
E’ una soluzione fiscale regressiva rispetto all’Imu. Per una casa A3 da 70 metri il proprietario senza figli paga 71 euro in più, che diventano 171 se i figli sono due. Per una villetta di 150 metri si risparmiano 52 euro.
Brescia, le fasce intermedie restano penalizzate
L’aliquota prevista è dello 0,25% con detrazioni che intervengono fino a una rendita da 700 euro. Le fasce intermedie rimangono penalizzate. Un’abitazione medio signorile da 110 metri infatti pagherà 48 euro in più rispetto all’Imu; con un figlio a carico il gap sale a 98 euro. Con una villetta si spenderanno 65 euro in meno senza figli, 35 in più con due figli.
Aosta, pagherà chi era esente.Risparmi per tutti gli altri
Il capoluogo della Vallée ha il primato delle pretese più moderate: 0,1% per tutti. Per le case di valore basso che prima non pagavano vi sarà da mettere in conto un piccolo esborso, ma per una villetta da 150 metri si risparmieranno i 234 euro che costituiscono al differenza tra i 260 della Tasi e i 494 versati nel 2012 per l’Imu.