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 2014  maggio 19 Lunedì calendario

SEL PUNTA SUI NUDISTI PER SVILUPPARE IL TURISMO


Sulle coste croate, così come in quelle francesi, per non dire in paesi come la Germania dove può capitare di veder circolare auto cariche di nudisti in pieno centro a Berlino, il fenomeno del naturismo è pratica diffusa e di antica tradizione. In Italia c’è chi invoca una legge per sottrarre «quell’insieme di pratiche di vita all’aria aperta» dai principi del codice penale. Per la prima volta in questa legislatura ci provano i deputati di Sel a scodellare un testo di legge che sponsorizza «il nudismo come forma di salute fisica e mentale, in armonia e a contatto diretto con la natura, perché il naturista ha una vita sana e si alimenta in modo naturale». Il primo firmatario è Luigi Acquaniti, già del Ppi, poi della Margherita, approdato in Sel passando per i Ds: assieme ai suoi compagni, compreso il capogruppo Gennaro Migliore, cita le sentenze della Cassazione sulla nudità integrale in pubblico, «che se attuata in luogo abitualmente frequentato da nudisti non è riconducibile agli articoli del codice sugli atti contrari alla decenza o atti osceni». E poi punta il dito contro «lo spreco di risorse pubbliche per reprimere un fenomeno che potrebbe rendere maggiormente competitiva l’offerta turistica italiana superata oggi non solo dall’Europa settentrionale, ma da tutti i paesi europei che si affacciano sul mediterraneo. Visto che l’attuale incertezza legislativa non consente investimenti volti a favorire lo sviluppo del naturismo nel nostro paese». E per questo, una proposta ancora da incardinare in una delle commissioni della Camera, punta a disciplinare l’individuazione di apposite aree da destinare a campi naturisti, «da attrezzare con specifici servizi, per un utilizzo di tipo turistico-ricettivo».
FINE DEI GIOCHI
«È il costante aumento dell’offerta di nuovi giochi online a causare l’esplosione di una patologia che riguarda ormai un milione di italiani», notano i grillini che in commissione Affari Sociali sono riusciti a far passare una moratoria grazie ad un emendamento rivisto e vidimato dal governo. Così quando la legge per la prevenzione e la cura delle ludopatie verrà votata in aula, per 5 anni sarà vietata «l’introduzione di nuovi apparecchi e piattaforme online per il gioco d’azzardo».

Carlo Bertini, La Stampa 19/5/2014