Alberto Custodero, la Repubblica 18/5/2014, 18 maggio 2014
“LE VALUTE REGIONALI AGGIRANO IL FISCO”
ROMA.
Il fenomeno delle “cripto-monete” preoccupa i servizi segreti italiani. Queste nuove forme di scambi commerciali basati su monete virtuali (di difficile tracciabilità), osservano gli 007, potrebbero prestarsi a evasione e elusione fiscale. A speculazioni. O addirittura potrebbero essere di intralcio alle politiche economiche europee. L’allarme è stato segnalato nei giorni scorsi al governo dall’ intelligence.
Ma cosa sono le cripto-monete? Si tratta di monete complementari nate vista la difficoltà di ottenere crediti bancari, che si basano sul vecchio principio del baratto. Con la differenza che lo scambio senza transazione in euro può avvenire anche tra più parti e può essere differito nel tempo. Un esempio. Se un ristorante ha bisogno di un sito Web, può averlo pagando con una valuta virtuale una società informatica. Quest’ultima può utilizzare i crediti acquistando beni o servizi presso un’altra società. Il primo circuito criptomonetario (Sardex) è nato in Sardegna nel 2010 dall’ingegno di quattro giovani con la passione per l’economia. L’idea è stata presto copiata e s’è diffusa in tutto il territorio nazionale, dalla Sicilia (Sicanex) alle Marche (Marchex) al Piemonte, dove il sistema Piemex prevede l’equivalenza tra un “bit” e un euro. Analoghi circuiti stanno entrando in funzione in Molise in Emilia Romagna e in Lombardia. I servizi segreti osservano che aderiscono a questi meccanismi di pagamento senza scambio di euro agglomerati di imprese appartenenti a diversi settori (manifatturiero, agro-alimentare di qualità), nel cui ambito le transazioni sono regolate da meccanismi di compensazione (cosiddette clearing house ) che, similmente a quanto avviene per le valute virtuali (esempio Bitcoin ) sono gestiti da privati su base autonoma. Si tratta di uno schema a “flusso unidirezionale” in quanto non prevedono la riconversione dei gettoni di credito in euro.
Ebbene, secondo gli analisti della nostra intelligence, il mercato che ne deriva grazie a scambi di beni e servizi presenta le peculiarità di un sistema di regolamento paravalutario il cui valore è direttamente proporzionale alle volontà di azienda e privati di utilizzare la moneta complementare come mezzo di pagamento. Ma anche se tali sistemi offrono opportunità in termini di sviluppo della coesione territoriale, di valorizzazione di legami fiduciari e soprattutto di miglioramento delle catecnologico, pacità di connettere il tessuto economico e produttivo locale, allo stesso tempo — è la preoccupazione degli 007 — sono suscettibili di profili di criticità. Nel breve periodo, infatti, essendo difficile la determinazione degli importi degli scambi commerciali, potrebbe profilarsi una elusione fiscale. Nel medio periodo, più in generale, i circuiti di cripto-monete «potrebbero essere utilizzati strumentalmente come “cuneo” rispetto alle politiche economiche europee». Restano infine da valutare ulteriori possibili effetti come ad esempio quelli speculativi.
Alberto Custodero, la Repubblica 18/5/2014