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 2014  maggio 19 Lunedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - I TAXI MILANESI CONTRO UBER


19 maggio
Polizia in tenuta antisommossa schierata davanti a Palazzo Marino e prefettura. Slogan urlati contro le finestre della giunta e tafferugli nella notte tra tassisti e conducenti di Uber. La protesta dei tassisti milanesi contro Uber inizia nelle prime ore del mattino in stazione Centrale (dove gli autisti dichiarano il fermo spontaneo e lo stato di assemblea permanente) da dove parte un corteo di auto bianche diretto in Comune, poi in prefettura. Davanti alla Centrale rimane un presidio di circa 200 auto bianche. Dopo tre giorni di tensioni - iniziati con i disordini ai giardini Pubblici contro la manager Benedetta Arese Lucini - il prefetto, Paolo Francesco Tronca, fa chiaramente intendere che le proteste fuori dalle regole non sono più ammesse. E minaccia la linea dura. Il messaggio viene subito recepito dai sindacati.
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I sindacati: "Interrompete la protesta". All’uscita da un incontro con il prefetto, i sindacati esortano i tassisti: "Tornate al lavoro - è l’invito di Nereo Villa di Satam - e interrompete la protesta in attesa dell’incontro di mercoledì 21 maggio con il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi". Anche l’Unione Artigiani si dissocia dallo sciopero selvaggio. Poche ore prima il prefetto aveva minacciato sanzioni verso i tassisti più riottosi, come la denuncia penale per "interruzione di pubblico servizio" e "la revoca della licenza".
Il corteo fino a Palazzo Marino. Oltre allo sciopero bianco, in mattinata si era registrato anche un corteo di una cinquantina di auto arrivate fin sotto le finestre della giunta - colpevole, secondo i manifestanti, di non intervenire in maniera netta su Uber. I tassisti hanno gridato slogan contro il responsabile dei Trasporti in Comune, Pierfrancesco Maran. "La vergogna di Milano siete voi" hanno urlato chiedendo le dimissioni dell’assessore.
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Incidenti nella notte. Due i feriti tra sabato sera e domenica mattina: un tassista e un conducente Uber. Alle 2 in piazza Duomo due conducenti di auto bianche hanno offeso e schiaffeggiato un autista ncc di 51 anni che è stato medicato al Gaetano Pini e dimesso con cinque giorni di prognosi. Alle 4.30, invece, un 32enne è salito a bordo di un’auto ncc e si è fatto portare in piazza Duca d’Aosta: arrivato a destinazione, si è qualificato come tassista e ha spiegato che non avrebbe pagato la corsa, perchè era avvenuta su un’auto abusiva. Il conducente di Uber, facendo marcia indietro, lo ha urtato. Il tassista è stato portato al Niguarda con ferite leggere. Non è la prima volta che a Milano accadono liti tra tassisti e autisti del servizio ncc: dopo lo sciopero delle auto bianche del 20 marzo, si erano verificate alcune aggressioni contro gli autisti di Uber.


REPUBBLICA.IT
E’ un servizio che permette di prenotare un’auto con conducente via smartphone utilizzando un’applicazione, il sistema di localizzazione e il pagamento con carta di credito. Funziona così Uber, l’app nel mirino dei tassisti che la giudicano illegale. A Milano la categoria protesta da giorni e sarà ricevuta mercoledì dal ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi. Uber è partito quattro anni fa a San Francisco grazie a una startup fondata l’anno prima da Garrett Camp e Travis Kalanick ed è presente ormai in 80 città di tutto il mondo, in Italia a Milano e Roma. Ha superato un miliardo di dollari d’incassi, continua a espandersi e a pensare a una eventuale quotazione a Wall Street: al momento la valutazione si aggira sui 3 miliardi e mezzo di dollari.
Uber ha già ricevuto capitali freschi per 307 milioni di dollari e fra gli investitori c’è anche Google. L’azienda di Mountain View ha rafforzato negli ultimi tempi la sua collaborazione: Uber si è impegnata ad acquistare da Google le sue vetture ’senza conducente’, al momento in fase di test, mentre l’ultimo aggiornamento dell’app di Maps annovera anche le vetture di Uber che compariranno fra i mezzi a disposizione quando si cerca un itinerario. Il download dell’app per smartphone è gratuito (è disponibile per iPhone e dispositivi con sistema operativo Android): quando si apre appare una mappa che visualizza la nostra posizione e quella delle auto con conducente più vicine. Viene calcolato il tempo di attesa previsto e per la prenotazione basta un clic.
Il pagamento avviene con carta di credito e una volta terminata la corsa si può lasciare un commento sulla qualità del servizio. I prezzi sono di circa il 20 per cento superiori a quelli dei taxi, ma l’app è stata ben accolta dai giovani e da chi ha più dimestichezza con la tecnologia perchè cambia il modo classico con cui ci si sposta all’interno delle città. Fra l’altro negli Usa sta sperimentando anche nuovi servizi, come quello delle consegne da pony express in bicicletta, sempre con lo stesso metodo di prenotazione via applicazione dal telefonino.
Alla crescente popolarità del servizio è conseguita un’escalation di proteste dei tassisti in diverse città europee e negli Usa. I taxi lamentano il mancato
rispetto della legge che regola l’attività del noleggio con conducente differenziandola dalle auto gialle. In Belgio un tribunale ha messo al bando il servizio, mentre l’associazione di categoria di Berlino ha ottenuto una specie di provvedimento cautelare nei confronti dell’applicazione.

REPUBBLICA.IT 18 maggio 2014
Non uno sciopero proclamato da tutte le organizzazioni di categoria come quello dello scorso 20 marzo, ma una protesta spontanea ha bloccato la circolazione dei taxi: in quasi tutta Milano sono rimasti fermi per protestare ancora una volta contro Uber, la multinazionale che attraverso la sua app mette a disposizione dei clienti un servizio di noleggio con conducente. Non si ferma quindi la protesta nata dopo che circa 300 tassisti avevano bloccato l’incontro organizzato al Wired Next Fest con la general manager di Uber Italia, Benedetta Arese Lucini, e l’assessore comunale alla Mobilità, Pierfrancesco Maran. E il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha convocato per mercoledì 21 maggio alle 15 presso il provveditorato del Mit di Milano i rappresentanti sindacali dei tassisti.
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Dopo i momenti di tensione, già in serata i tassisti avevano deciso di non lavorare. E altrettanto hanno fatto oggi: molti sono rimasti a casa, fermo il radiotaxi. In stazione Centrale, all’aeroporto di Linate e in molte piazzole di sosta è stato garantito il servizio solo ad anziani, donne incinte, portatori di handicap e famiglie con bambini. Frammentati in una ventina di sigle sindacali, senza sapere con chiarezza per quanto ancora proseguirà il blocco, i tassisti hanno reagito in modo compatto: "Questo è un pugno arrivato nella pancia di tutti - spiega un tassista alla stazione Centrale - Io non sono iscritto ad alcuna sigla sindacale e non conosco neanche i colleghi che sono qui. Ma Uber fa male a tutti e quindi tutti abbiamo reagito nello stesso modo".
I 6.000 tassisti attivi tra Milano e comuni vicini nei prossimi giorni cercheranno di riunirsi in assemblea per stabilire come proseguire la protesta contro un servizio che continuano a considerare illegale. A maggior ragione dopo il lancio di UberPop, il sistema che permette a chiunque abbia la patente da più di tre anni di registrarsi come autista e usare un veicolo privato per trasportare clienti. "UberPop ha scatenato l’inferno - spiega Silla Mattiazzi, coordinatore nazionale Uil trasporti - è il massimo dell’illegalità. Se passa il concetto che una multinazionale arriva e trasgredisce le regole, è il Far West. E adesso succede a noi, ma nel futuro può succedere anche ad altre categorie".
"E’ una protesta spontanea, non pianificata ma nata dal passa parola fra tassisti", aggiunge il portavoce del Comitato tassisti milanesi, Cosimo Tartaglia, che ha bocciato il piano in cinque punti proposto dall’assessore Maran: "E’ una proposta solo peggiorativa - commenta il portavoce del comitato dei tassisti - Maran fa il suo lavoro per allontanare il problema, dato che sogna la pace sociale a Milano dicendo che è competenza di Roma". Ma i cinque punti del suo piano, conclude, "servono solo a regolarizzare Uber".


Doveva essere una semplice intervista alla manager di Uber all’interno della festa di Wired. Alla fine l’incontro e’ saltato a causa della violentissima protesta di centinaia di tassisti che hanno inscenato un vero e proprio assedio al grido di: "Guerra, Guerra!" minacciando di bloccare i taxi se l’applicazione di noleggio auto con conducente non sarà bloccata. Per proteggere l’assessore Maran e la manager di Uber si sono dovuti piazzare gli agenti di polizia in tenuta antisommossa.


REPUBBLICA.IT
Tassisti in rivolta a Milano contro Uber, il servizio di noleggio con conducente che permette di chiamare un’auto con un’applicazione per smartphone. In 350 hanno organizzato un presidio ai giardini pubblici Indro Montanelli, dove era prevista la presentazione di un nuovo servizio della società Uber (Uber-Pop) al Wired Next Fest, il festival dell’innovazione organizzato dal mensile edito da Condè Nast. I tassisti sono arrivati con striscioni di protesta anche contro il Comune di Milano e hanno lanciato petardi di fronte al palco dove avrebbe dovuto tenersi la presentazione. A presidiare la zona, la polizia in tenuta anti-sommossa.
La general manager di Uber Italia, Benedetta Arese Lucini, è stata colpita da uova quando ha cercato di prendere la parola. Al dibattito erano stati invitati anche l’assessore comunale alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, e il tassista Giovanni Maggiolo, rappresentante del sindacato Unica Filt Cgil. Dopo alcuni minuti di confronto fra gli organizzatori e i tassisti la presentazione è stata sospesa. Il Comune di Milano "deve chiudere immediatamente l’applicazione di noleggio con conducente Uber, altrimenti nei prossimi giorni potremmo decidere di attuare dei fermi del servizio - ha spiegato il portavoce del Comitato tassisti milanesi, Cosimo Tartaglia - Uber lavora contro la legge quadro 21 del 1992 che stabilisce in modo chiaro ruolo e caratteristiche di tassisti e di servizio noleggio con conducente".
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Dal palco è arrivata la replica di Maran: "Il Comune non può chiudere applicazioni, serve un meccanismo per regolare e capire chi rispetta o meno le regole. L’amministrazione - ha aggiunto tra i fischi e le urla dei guidatori che gli davano del "buffone" - darà sanzioni come ha sempre fatto ai singoli conducenti". La protesta dei taxi è continuata alla stazione Centrale di Milano, dove è stato attuato un altro presidio. Una parte dei tassisti ha sospeso il servizio e ha deciso di caricare solo anziani, donne incinte, portatori di handicap. Altri invece hanno proseguito normalmente il lavoro caricando e scaricando clienti di fronte alla stazione Centrale. "E’ una protesta spontanea - ha precisato Tartaglia - in attesa di decidere modalità e tempi della mobilitazione".
17/5/2014

UBER WIKIPEDIA
Uber is an American venture-funded startup and transportation network company based in San Francisco, California that makes mobile application software ("app") that connects passengers with drivers of vehicles for hire and ridesharing services.[1] The company arranges pickups in dozens of cities around the world.[2]

Initially, Uber drivers had cars such as Lincoln Town Cars, Cadillac Escalades, BMW 7 Series, and Mercedes-Benz S550 sedans.[3] After 2012, Uber added a wider selection of cars to market to a broader cross-section of the market, called UberX.[4] Cars are reserved by sending a text message or by using a mobile app. Using the apps, customers can track their reserved car’s location.[3]

As of 2012, Uber had indicated it was planning to expand operations to include non-taxi ridesharing.[5][6]

History

Uber was founded as UberCab by Garrett Camp and Travis Kalanick in 2009. The first prototype was developed by Garrett and Travis with help of Oscar Salazar & Conrad Whelan, both friends of Garrett from grad school. In early 2010, Travis met Ryan Graves, who became Uber’s first full-time employee to launch in San Francisco. Uber service was officially launched in San Francisco in June 2010 with Ryan Graves becoming CEO in August of that year. Ryan Graves later stepped down from his role and Travis Kalanick was made the CEO. Ryan is currently the VP of Operations and a Board Member.[7]

The domain name "uber.com" had been owned by a social networking and blogging company which had shut down its services in September 2008. In 2010, the domain name was transferred to the Uber cab service via a purchase from Universal Music Group.[8]

Uber’s mobile app launched in 2010 in San Francisco, on iPhones and Android phones.[9]

The company has gradually expanded its service to cover more cities. Travis Kalanick said in December 2011 that in response to growing demand, Uber is also planning to target 25 more cities outside the United States in the coming months.[10]

The company received venture funding in late 2010 from a group of super angel investors in Silicon Valley, California, including Chris Sacca.[11] In early 2011, Uber raised more than $11.5M in Series A funding led by Benchmark Capital.[12] In late 2011, Uber further raised $32 million in funding from several investors that include Goldman Sachs, Menlo Ventures and Bezos Expeditions[13] bringing their total funding amount to $49.5M.

In April 2012, Uber tested reservations for conventional taxis, at lower rates, in Chicago.[14]

In July 2012, the company entered the London market with an initial staff of about 90 drivers of Mercedes, BMW and Jaguar.[15] On July 13 in honor of National Ice Cream Month, Uber launched Uber Ice Cream, which added the ability in 7 cities to summon an ice cream truck for on-demand delivery, and bill the purchase to a user’s account.[16] Starting on July 3, 2013, Uber started offering experimental UberCHOPPER rides from New York City to The Hamptons for $3000, via cab and helicopter.[17]

In July 2013, Uber was reported to be seeking $150 million to $200 million through another round of funding at a valuation of $3.5 billion.[18]

On August 22, 2013 Uber has closed $361.2 million in its latest round. The round values Uber at around $3.4 billion pre-money and $3.76 billion post.[19]

On September 4, 2013 Uber announced its first sports deal. By partnering with the NFL Players Association to promote safe rides for NFL players, Uber, plans to appeal to a more mainstream audience for the future.[20]

In 2014, Uber began to experiment with different niche services, launching tests of UberXL, a service which guaranteed a large vehicle for a surcharge, and Uber Family, which made sure passengers got a vehicle with a car seat. [21]
Regulatory opposition and approval

Uber has been accused in several jurisdictions of illegal taxicab operation.

In May 2011, Uber received a cease-and-desist letter from the San Francisco Municipal Transportation Agency, claiming that it was operating an unlicensed taxi service, and another legal demand from the California Public Utilities Commission that it was operating an unlicensed limousine dispatch. Both claimed criminal violations and demanded that the company cease operations. In response the company, among other things, changed its name from UberCab to Uber.[22] In the fall of 2012, the California Public Utilities Commission issued a cease and desist letter to Uber (along with rideshare companies Lyft and SideCar) and fined each $20,000. However, in 2013 an interim agreement was reached reversing those actions.[23] In September 2013, the CPUC unanimously voted to make the agreement permanent, creating a new category of service called "Transportation Network Companies" to cover Lyft, UberX, SideCar, and Summon and making California the first state to recognize such services.[24]

In January 2012, an Uber driver’s cab was impounded as part of a sting by the Washington D.C. taxicab commission. The commissioner said the company was operating an unlicensed taxicab service in the city.[25] Following a social media campaign by Uber’s users, the D.C. City Council voted in July to formally legalize this type of service, with no minimum fare.[26]

On August 1, 2012, the Massachusetts Division of Standards issued a cease and desist letter to Uber, on the grounds that the GPS-based smartphone app was not a certified measurement device. But on August 15, the agency reversed its ruling after prodding by Governor Deval Patrick, saying that technique was satisfactory because it was under study by the National Institute of Standards and Technology.[27]

On October 5, 2012, Uber was sued by the taxi and livery companies in Chicago. According to the release, Uber is accused of violating Chicago and Illinois laws designed to protect public safety, consumer protection and fair practices.[28]

The New York City Taxi and Limousine Commission has discouraged drivers from participating in Uber, resulting in suspension of Uber’s New York taxi service in October 2012. Uber’s premium sedan service was not affected.[29] When Hurricane Sandy hit New York later that month, Uber drew criticism for doubling prices as part of its "surge pricing" system.[30] (Uber ultimately waived its fees and passed on all of the fares to its drivers, and defended its pricing by noting that it tripled the number of vehicles available.)

A September 2012 article in the Vancouver business press reported a dispute with local regulators.[31] On November 22, 2012, Uber announced that it was exiting the "Secret Uber" stage in Vancouver and raising its rates to $75 per hour to comply with provincial regulations.[32] As of December, Uber had not applied for a license from the city.[33]

On December 5, 2012, officials at the City of Toronto charged Uber with "25 municipal licencing offences, including operation of an unlicensed taxi brokerage and unlicensed limo service".[34] City officials said they had advised the company to comply with local regulations. Rival taxi dispatch apps had obtained licenses.[35]

As of the summer of 2013, Uber is being sued by drivers who claim they did not get some of their tip money.[36]

On March 17, 2014, the Seattle City Council voted to limit the number of drivers that ride sharing services like Uber, Lyft, Sidecar and others could operate to 150 per service.[37] City Council Member Kshama Sawant argued in favor of the caps as a means to protect traditional taxi drivers. [38] However, on April 17, 2014, the Council’s ordinance was suspended by a coalition that obtained 36,000 signatures to put the question to voters in a referendum. As a result Mayor Ed Murray announced a 45 day negotiation process to find an alternative approach.[39]

In May, 2014, London black-cab drivers, members of the Licensed Taxi Drivers Association, threatened to disrupt traffic in June if Transport for London (TfL) refuses to ban Uber in London.[40]

On 30 April, 2014, Transport for New South Wales (Transport for NSW), government authority regarding transportation in New South Wales, Australia, responded to the introduction of ride-sharing function of Uber and clarified that "if a NSW driver is taking paying members of the public as passengers, the driver and the vehicle must operate in accordance with the Passenger Transport Act" and "Under the act, such services must be provided in a licensed taxi or hire car, by an appropriately accredited driver, authorised by Roads and Maritime Services (RMS).". [41] On 6 May, 2014, Taxi Service Commission in Victoria, Australia issued a number of infringement notices to Uber drivers with a fine of $1,723 Australian Dollars, after a public warning discouraging people to use ride-sharing applications like UberX. [42] NSW Transport Minister Gladys Berejiklian said RMS is investigating Uber’s case.
Pricing and payments

Uber’s pricing is similar to metered taxis although all hiring and payment is handled exclusively through Uber and not with the driver personally. If the Uber car is travelling at a speed greater than 11 mph, the price is calculated on a distance basis. Otherwise, the price is calculated on a time basis.[43] At the end of a ride, the complete fare (which does not include a tip - Uber’s exact wording is "No Need to Tip" and there is no option to add a tip except to offer it via cash) is automatically billed to the customer’s credit card.[3] Uber has said that its high prices are the premium that the customers pay for a cab service that is not only reliable but also punctual and comfortable.[44][45][46]

During holiday times such as Halloween, New Year’s Eve, or severe inclement weather (such as heavy snowstorms), Uber increases its prices to "surge price" levels to reach an economic equilibrium by attracting more drivers.[47][48] Uber has also used surge pricing during extremely inclement weather, such as a July 8, 2013 rainstorm that flooded many streets in the Greater Toronto Area.[49] Customers receive notice when making a reservation that prices have increased.[47] During New Year’s Eve 2011, prices were as high as seven times normal rates, causing outrage in response.[50] Uber co-founder Travis Kalanick responded that "because this is so new, it’s going to take some time for folks to accept it. There’s 70 years of conditioning around the fixed price of taxis."[50]

Additionally, Uber has been known to promote its services with promotional codes for first time users.[51]
Reception

In 2011, Marc Andreessen said that he would love to invest in Uber. He told CNET, "Uber is software eats taxis. [...] It’s a killer experience. You watch the car on the map on your phone as it makes its way to you."[52] Also in 2011, the New York Times called Uber "clever but costly," noting that the cars are "particularly nice by livery standards" and that pickup times were slow compared with traditional New York City taxis and black cars.[44]

Several drivers have credited Uber for increasing their potential earnings by 30%. The drivers and riders rate each other after each trip, improving the experience for both the driver and the rider.[53]

Uber faces competition from lower-cost real-time ridesharing startups such as Lyft and SideCar. To compete at lower price levels, Uber has introduced UberTaxi (partnerships with local taxi commissions) and UberX (non-luxury cars such as Toyota Prius Hybrids).[54] This move has led to dissatisfaction among existing Uber limo drivers who have seen their earnings decrease.[55]

In December 2013, an Uber driver ran over and killed a 7-year old girl, severely injuring her mother and brother. Uber denied any liabilities with the event. [56] On January 13, 2014, taxi cab drivers in Paris, France attacked an Uber driver’s car near Charles-de-Gaulle Airport, protesting competition from the transportation startup.[57]
Promotions

Uber has had multiple limited-time offers, featuring specialty vehicles, to promote their services. One such offer was for hiring ice cream trucks to come to a specific place, including one of several ice cream packages, for a flat fee.[58] Another had Back to the Future enthusiasts flocking to the San Francisco Bay Area and offering rides in DeLorean DMC-12s to people through Uber’s mobile application, as part of a joint promotion effort with General Electric.[59]

Uber has also offered slightly more practical promotions from time to time. For example, they offered helicopter service from New York City to The Hamptons during the July 4th weekend,[60] and also offered ferry service during the 2013 BART strike to help with the additional transit load.[61]

On October 29, 2013, widely considered to be National Cat Day, Uber offered a limited time kitten delivery service. In addition to their car services, Uber allowed users to select a "Kitten!" delivery button. This service cost $20 and included 15 minutes of playtime with the kittens, plus cupcakes and t-shirts. The proceeds from this promotion were given to local animal shelters. The kitten promotion was only available in San Francisco, Seattle, and New York City.[62]

For Christmas 2013, Uber also had a Christmas tree delivery service in Atlanta, Boston, Chicago, Dallas, Los Angeles, New York City, Philadelphia, San Diego, San Francisco, and Washington DC in cooperation with The Home Depot.[63]

In Bangalore, Uber worked with Zoom, a car-sharing organization, and the Ashoka Foundation, on the RideSmartBLR campaign aimed at discouraging personal vehicles and encouraging car-sharing or taxis for environmental and safety reasons.[64]

CORRIERE.IT
Lunedì i tassisti milanesi hanno portato la loro protesta contro Uber nel cuore della città, per poi tornare al volante delle loro auto bianche in attesa dell’incontro fissato per mercoledì in Prefettura con il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi. Di fronte a Palazzo Marino, lunedì mattina, si sono radunati circa 200 titolari di licenza delle auto bianche, chiedendo a ritmo di slogan e cori le dimissioni dell’assessore alla Mobilità, Piefrancesco Maran, controllati da forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Il Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza ha deciso di «attivare immediatamente ogni attività volta ad identificare e sanzionare le violazioni poste in essere» durante la protesta spontanea dei tassisti a Milano. «Tali violazioni - spiega una nota della Prefettura - possono rivestire anche carattere penale per i profili di interruzione di pubblico servizio e per quelli di altra natura, che costituiscono i presupposti per l’avvio dei procedimenti amministrativi diretti ad incidere sulle licenze di attività, fino a determinarne la revoca nei casi più gravi».
In Prefettura
I tassisti, da piazza Scala, subito si sono mossi in un corteo di protesta verso la Prefettura, all’angolo tra via Vivaio e corso Monforte. Qui alcuni rappresentanti sindacali dei tassisti sono stati ricevuti da funzionari della Prefettura. Presenti alcuni politici del centrodestra, tra cui Riccardo De Corato (Fdi). Alla riunione con i rappresentanti della Prefettura hanno partecipato oltre 10 sigle sindacali, che hanno poi chiesto ai conducenti di riprendere il servizio. «Non abbiamo raggiunto un accordo - ha spiegato ai colleghi tassisti in attesa a pochi metri dal palazzo, il segretario generale del sindacato Satam CNA, Nereo Villa - ma il Prefetto ci ha comunicato che il Comitato per l’ordine e la Sicurezza ha deciso di rompere gli indugi e non tollerare più violazioni delle norme di legge da parte di tutti, tassisti e noleggiatori». Villa ha precisato ai suoi colleghi che i tassisti che interromperanno il servizio da ora in poi «commetteranno un reato perseguibile penalmente, mentre i noleggiatori con conducente un illecito amministrativo». «È il momento di tornare a lavorare - ha annunciato spiegando che tutte le sigle sindacali sono d’accordo - anche se auspichiamo presto un intervento del governo». Villa ha poi aggiunto che le sigle sindacali chiedono le dimissioni dell’assessore alla Mobilità del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran, colpevole di non aver tutelato la categoria.
Lo sciopero selvaggio
Da sabato pomeriggio è stato un crescendo di rabbia e disservizi. Prima la contestazione ai Giardini pubblici, con il lancio di uova contro la manager della «app» della discordia Uber e le cariche della polizia. Poi i picchetti, le intimidazioni e le minacce, sfociate nello sciopero selvaggio durato fino a domenica pomeriggio, quando si è decisa la protesta da mettere in atto. I tassisti ormai «esasperati, disarticolati e senza guide», hanno deciso per lo sciopero bianco: in attesa dell’agitazione dell’11 giugno, lunedì «turno libero»: gli orari delle licenze comunali non saranno rispettati. Si chiede un’ordinanza del Comune o un intervento del Governo, mentre il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi convoca i tassisti: «C’è un’authority per i trasporti apposta ma anch’io voglio vederci chiaro: mercoledì incontrerò la categoria».
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Slogan e fischi, la marcia dei tassisti
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Le liti nella notte
La protesta dei taxi contro gli autisti di servizi di noleggio con conducente ha anche provocato alcune liti nella notte, e due tassisti sono finiti in ospedale con ferite lievi dopo essere stati investiti. Il primo episodio riferito dalla polizia è avvenuto alle 2 in viale Bligny, quando due tassisti hanno aggredito verbalmente un autista ncc che, salito sulla sua macchina, ha poi investito uno dei suoi aggressori che è stato portato all’ospedale Gaetano Pini dove è stato giudicato guaribile in 5 giorni. Alle 2.40 sono stati due tassisti a litigare, come hanno riferito tre clienti appena scesi da una macchina in viale Arbe: appena finita la loro corsa, hanno visto arrivare un altro taxi dal quale sono scesi tre uomini che hanno cercato il bloccare il loro autista che invece è poi riuscito a ripartire. Alle 4.30 un uomo di 32 anni è salito a bordo di un’auto Ncc e si è fatto portare in piazza Duca d’Aosta: una volta arrivato a destinazione, il cliente si è qualificato come tassista e ha spiegato che non avrebbe pagato la corsa perché avvenuta su un’auto abusiva. L’autista dell’auto facendo marcia indietro lo ha investito e l’uomo è stato portato all’ospedale Niguarda con ferite leggere.
Le discussioni in piazza
Domenica mattina, nei tradizionali ritrovi dell’agitazione, in Stazione Centrale, in Duomo e all’aeroporto di Linate, il clima era di divisione. Autisti contro Comune, Governo e le società americane a discutere con chi, un minimo di servizio lo voleva garantire. E infatti con un po’ di pazienza sui taxi si riusciva a salire, organizzando comitive improvvisate o aspettando un momento propizio. Liti e conciliaboli. In piazza, ma anche su Facebook: «Va fatta un’assemblea aperta soltanto a chi ha la licenza» proponeva uno. «Le assemblee le devono fare i sindacati» replicava un altro. «E tu li vedi, qui, i sindacati? Allora meglio lavorare». Tante sigle, troppi cani sciolti, tra i conducenti c’è anche chi indica il turista carico di bagagli: «Non è lui il nostro nemico, i nostri nemici sono i politici. Non dobbiamo farla pagare ai clienti». Diplomazie, tentativi di trovare un’unità di azione che non venga percepita solo come violenza dai cittadini. L’obiettivo delle parti è infatti quello di arrivare a un intervento del Comune immediato, che vada oltre le cinque proposte inviate dall’assessore Maran a Roma (su registri, sanzioni e tempi minimi del servizio).
Tassisti contestano manager Uber
Anche lo strumento è condiviso: l’ordinanza. Tanto che ai tassisti si affiancano gli autisti Ncc, quelli che da Uber sostengono di «aiutare»: «Innovativi non significa illegali. L’app invece usa un dispositivo che è equiparabile al tassametro. Non è vero che Maran non può fare nulla». Contro l’assessore anche l’opposizione: «Prende in giro i tassisti» dice il forzista Fabrizio De Pasquale. Dalle proteste autonome si dissociano anche dal radiotaxi: «Va bene lo sciopero dell’11 ma queste proteste sono insensate - spiega il direttore del 6969, Vincenzo Mazza -. Lo spontaneismo non deve danneggiare i clienti. E basta pressioni psicologiche sugli autisti da parte dei “soliti irriducibili”». Quelli che per Giovanni Maggiolo della Unica Filt Cgil, sono «infiltrati politici» che fanno il gioco di Uber. Proteste controproducenti anche per il sindacato: «Se si sciolgono i turni ci saranno lunghe code nelle piazzole più grande e multe dei vigili».

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