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 2014  maggio 19 Lunedì calendario

LUXOTTICA COSÌ ANDREA HA CONVINTO LEONARDO


Tra poche settimane Andrea Guerra festeggerà i suoi primi dieci anni di Luxottica. Un «raro caso» di lungimiranza imprenditoriale secondo il Financial Times.
Era proprio in un periodo come questo che il manager decideva di passare da quella che allora si chiamava Merloni (oggi Indesit) alla Luxottica di Leonardo Del Vecchio. Da un prodotto che, come l’elettrodomestico, sempre più si apprestava a diventare una commodity a uno che, come gli occhiali, stava facendo un procedimento esattamente opposto: da bene sanitario (e perlopiù detestato da chi era costretto a usarli) si è trasformato prima un prodotto di lusso distintivo e costoso come un gioiello per passare all’avanguardia tecnologica. Ed è proprio questa la sfida che attende Guerra nei prossimi anni, con i territori nuovi che i Google Glass, di cui Luxottica si è aggiudicata a fine marzo l’accordo con il gigante Usa, sono destinati ad aprire. Gli occhiali tecnologici Glass saranno commercializzati a partire dall’anno prossimo.
Luxottica è nata ad Agordo, in provincia di Belluno, nel 1961 ed è la sesta tra le prime dieci aziende italiane a controllo familiare (dati Aub), con 7,1 miliardi di euro di ricavi nel 2013 (più del doppio di 10 anni fa), una presenza in 130 Paesi, oltre 7 mila negozi e 10 stabilimenti (6 in Italia).
La prima casa di Del Vecchio è ancora là, ad Agordo, circondata dalla fabbrica che si è via via espansa. Poi è arrivata e si è ingrandita la sede milanese di via Cantù, insieme al crescente peso delle componenti «immateriali» come il marketing, il servizio al cliente. A breve il trasferimento nella sede di piazza Cadorna, sempre a Milano. L’avvio di una fase nuova ancora.
L’annuncio del passaggio di Guerra da un’azienda all’altra, avvenuto a cavallo tra giugno e luglio 2004, aveva destato sorpresa. Allora 38enne, ma già dal curriculum saldo, Guerra rappresentava per Luxottica l’inizio di quella separazione tra proprietà e management che Del Vecchio aveva annunciato di voler mettere in pratica. «L’azienda sarà del management» aveva detto l’imprenditore, mentre in parallelo avviava complesse trattative per assicurare l’equilibrio nella sua larga famiglia.
Sono stati dieci anni fortemente impegnativi, la grande crisi iniziata nel 2008, l’esplosione dei mercati emergenti, la velocità che ha travolto tutto. «Viviamo — diceva Guerra in un’intervista a CorrierEconomia lo scorso anno — un momento straordinariamente particolare, e credo unico come generazione di imprenditori. La nostra generazione per la prima volta può dire di avere di fronte a sé 2-3 miliardi di consumatori in più rispetto a quelli di 10 anni fa: non c’è stata una generazione precedente in cui il mercato si sia allargato tanto». E aggiungeva: «Abbiamo e stiamo vivendo una rivoluzione tecnologica che non riguarda solo Internet ma i sistemi informativi, l’intelligenza artificiale, le biotecnologie, le nanotecnologie... Anche in questo caso, non c’è una generazione precedente che può dire, come possiamo fare oggi noi, che tutto è possibile».
Controllo
Più volte in questi anni Guerra è stato indicato in movimento, per vertici di banche, per il governo (è tra gli imprenditori più vicini al premier Renzi). È rimasto invece finora in Luxottica, dove le sfide da cogliere sono ancora molte e dove Del Vecchio ha deciso di scommettere sul suo amministratore delegato tanto da dare a lui, e a un gruppo ristretto di manager, un non indifferente pacchetto azionario. Per tutti questi passaggi, sul mercato l’azienda veneta è diventata un modello. Così come anche per il sistema di welfare aziendale che ha costruito negli anni.
Luxottica è controllata da Del Vecchio al 66,5% attraverso la lussemburghese Delfin (un altro pacchetto di quasi il 5% di Luxottica è nelle mani di Giorgio Armani). Le ultime informazioni indicavano la società divisa in parti uguali in nuda proprietà tra i sei figli avuti dall’imprenditore da tre unioni diverse, Claudio, Marisa e Paola, avuti dal primo matrimonio, Leonardo Maria, figlio della seconda moglie Nicoletta con cui Del Vecchio si è risposato di recente, Luca e Clemente, i più piccoli, frutto di una terza unione. Della famiglia, solo il primogenito Claudio siede nel Cda di Luxottica. Negli ultimi anni era stato ipotizzato di creare tre società distinte per ramo familiare, ma il progetto si era poi fermato. Una compagine familiare complessa che a maggior ragione ha spinto il fondatore a mettere in sicurezza la sua creatura, Luxottica.