Fulmini 20/5/2014, 20 maggio 2014
STORIE
«Sinceramente non so cosa farò. C’è la possibilità che io vada via. È da tanti anni che sono qui, i motivi sono tanti e nessuno, le storie iniziano e qualche volte volta finiscono» (il vice allenatore del Milan Mauro Tassotti).
CONTINUARE «Milito, Zanetti, Cambiasso e Samuel hanno dato tutto quello che avevano, e il club ha fatto un passo dal punto di vista tecnico e da quello politico che riteneva giusto fare. Non sapevo esattamente cosa facessero, l’importante è che non è che fossi preparato io ma il giocatore, avranno già pensato come continuare...» (Massimo Moratti).
SUICIDIO «Le voci sul Milan? Non voglio cadere nel solito discorso di dover rispondere alle cose che dicono altri. Dire qualcosa in un momento del genere sarebbe un suicidio: sono felice di quello che mi ha dato il Parma, ho un contratto e intendo onorarlo» (Roberto Donadoni dopo la conquista della qualificazione all’Europa League).
FELICE «Se ho l’aria di uno che sta bene con se stesso, forse è perché vengo da una bella famiglia. Povera, ma sempre felice. Giocare a golf è il mio lavoro e la mia gioia. C’è un modo più bello di guadagnarsi da vivere?» (Miguel Angel Jiménez che a 50 anni ha vinto l’Open di Spagna)
SI PUO’ «Vi dico solo una cosa. Questa non è solo una Liga. Il messaggio è che se si crede, se si lavora, si può» (Diego Simeone).
LIMITE «Non si può mai sapere qual è il limite, però è vero che, finora, non ho mai dovuto spingere al 100% per tutto il GP. So che qualcuno pensa che le potrei vincere tutte, ma imporsi è tutt’altro che semplice. Al Mugello, Rossi e Lorenzo vanno fortissimo, Pedrosa sarà nuovamente al massimo: sarà dura» (Marc Marquez).
MIGLIORE «Marquez è uno di quei campioni che nascono una volta ogni tanto. Mi ricorda me stesso, ma forse è ancora meglio» (Valentino Rossi).
DOM-DOM «La Pulce è un soprannome che non mi piace. I compagni mi chiamano Dom-Dom per la facilità che ho nel riconoscere le strade, in assonanza col navigatore e col mio nome. Mi piace di più» (Domenico Pozzovivo).
SCALARE «Mi piace di più il ruolo di chi deve scalare che in quello di chi si deve confermare. Non sarò mai una Vezzali, uno che vince sempre. Ma ogni volta che sono caduto mi sono rialzato» (Aldo Montano, tornato al successo in Coppa del Mondo dopo tre anni).