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 2014  maggio 18 Domenica calendario

I NOMADI SONO NOMADI I CAMMINANTI ERANO BRIGANTI


Fare notizia con poca spesa. Il Comune di Roma sostituisce, nei documenti, la parola «nomade», che non ha significati particolarmente negativi o spregiativi, con una parola rara nell’uso e incerta nel significato: «camminante». Nomade è parola antica: viene dal greco attraverso il latino e ha a che fare con la pastorizia, i prati, i pascoli. Il pastore errante dell’Asia di Leopardi: quello del «Che fai tu, luna, in ciel?», è un nomade, che si sposta da un pascolo all’altro e dialoga con le stelle. Camminante, sostantivo, veniva e viene usato in Sicilia e nel Sud d’Italia per indicare quel genere di ambulanti (un’altra alternativa alla parola nomadi: perché non usarla?) che ancora qualche decennio fa si incontravano nelle città e nei paesi e vendevano scope, spugne, strofinacci e altre cose per la cucina. Nella pianura tra Lombardia e Piemonte, fino all’Ottocento i camminanti furono invece dei prepotenti solitari, che si presentavano nelle cascine e chiedevano soldi; se non li ricevevano se ne andavano, ma dopo una settimana o un mese in quella cascina andava a fuoco un pagliaio, o moriva una mucca. L’ultimo camminante famoso fu Francesco Demichelis, detto il «Biundin», morto in un conflitto a fuoco con i carabinieri nel 1905. Ma la parola camminante forse viene considerata più democratica della parola nomade perché bene o male tutti, o quasi tutti, camminiamo. È un passo avanti verso l’uguaglianza, complimenti al sindaco.