Gabriele Villa, Il Giornale 17/5/2014, 17 maggio 2014
LE DUE LADY MATACENA IN LITE PER I SOLDI
Le due nemiche. «Ascoltami bene Chiara: io soldi da dare non ne ho più... Mi dispiace ma io non ne ho più, hai capito?». E Chiara che la interrompe: «I soldi lui li ha lasciati, ma non qua... lui li ha lasciati là poi te lo spiego! ».E, puntualmente, come tutte le volte in cui le due donne entravano in rotta di collisione, i toni si alzano. È soltanto lo stralcio di una delle telefonate, intercettate dagli investigatori, avvenute tra Chiara Rizzo e sua suocera, Raffaella De Carolis. Lo spaccato di un rapporto in frantumi.
Un rapporto che non è mai ingranato, fin dall’inizio. Fin da quando Chiara è approdata, bagagli, bellezza e marito Amedeo, da Messina a Reggio Calabria. E, in verità, quell’intercettazione, di cui vi risparmiamo il seguito, perché assume i contorni del litigio pesante è diventato, un po’ il refrain di Reggio Calabria.
Perché tutti, qui, ascoltando i discorsi di chi «vascheggia » per corso Garibaldi o sul lungomare, o sosta al chiosco osservatorio di Cesare il gelataio trendy , sono convinti che le due donne si siano sempre detestate. La parabola, non proprio esaltante della Chiara Rizzo, diventata in seconde nozze la signora Matacena in versione reggina, non si porta appresso quindi solo yacht, feste mondane, pianti e sorrisi, mariti veri e falsi flirt.
Ma, negli anni trascorsi qui, sull’altra sponda dello Stretto, anche il rapporto tumultuoso e bellicoso con un’altra e più battagliera first lady , la suocera, Raffaella De Carolis, madre di Amedeo Matacena. Lo sanno bene qui a Reggio Calabria, dove i Matacena hanno costruito negli anni il loro impero finanziario e politico. Lo sanno bene che è lei, questa donna di 72 anni, ex miss Italia, nel 1962, la vera imperatrice di casa. E tutti conoscono la regola di famiglia, che era stata stabilita da Matacena senior: comandava lei, vietato contraddirla. Sono in molti col naso all’insù, fotografi inclusi naturalmente, a passeggiare, qui nel Parco Fiamma, dove Raffaella De Carolis è confinata agli arresti domiciliari nel suo appartamento di 400 metri quadrati, in questa sorta di oasi dorata dei reggini bene. Fatto sta che, se le due Ladies Matacena si son sempre guardate in cagnesco è anche vero che adesso sono sulla stessa barca «giudiziaria», visto che la signora De Carolis è nei guai perché il gip Olga Tarzia l’accusa di aver favorito la latitanza del figlio Amedeo a Dubai.
Ma l’imperatrice si difende così: «Ho fatto solo ciò che avrebbe fatto qualsiasi mamma, aiutare un figlio non è reato. Il giorno dopo l’arresto a Dubai ho prenotato l’aereo e sono andata da lui, volevo vederlo, sincerarmi delle sue condizioni di salute, era andato via da alcuni mesi e non lo avevo più incontrato. Dopo quella prima volta nel luglio scorso, sono tornata a Dubai ancora, sempre per pochi giorni, ma non sapevo di commettere un reato». E, se è vero, come è vero, che, a Messina, Chiara Rizzo, la moglie dell’ex deputato di Forza Italia, conta ancora amici, è anche vero che da sempre, o, meglio, da quando Amedeo Matacena l’ha portata via dalla Sicilia per farle fare l’ingresso ufficiale nella società bene reggina e ha cominciato a concederle agi e lussi, Chiara ha trovato qui meno amici e soprattutto una nemica nella suocera. Eppure Raffaella De Carolis, «la signora » di Reggio Calabria non è poi che abbia una storia così diversa dalla nuora. A vent’anni, quando venne eletta miss, stava già con il cavaliere Amedeo senior, l’armatore che l’aveva assunta come segretaria e che l’aveva portata via giovanissima con la «fuitina» considerato che i genitori di Raffaella pensavano fosse troppo giovane per prendersi già un marito. Ma fu un ottimo affare visto che il marito di Raffaella era ricchissimo, era il fondatore della Caronte, la società che, nello splendido isolamento del monopolio gestiva i traghetti fra Villa San Giovanni e Messina, collegando Calabria e Sicilia. Da quel matrimonio nasce Amedeo junior, oggi condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, e siamo alla storia più recente quando la scintilla d’amore tra Amedeo jr e Chiara Rizzo (che abbandona il primo marito, il medico messinese Franco Currò) scocca durante una vacanza a Panarea e si concretizza con le nozze officiate durante una crociera sul Nilo. Risultato? Chiara approda a Reggio ma trova sulla sua strada la suocera.
E poi c’èil denaro, il denaro di famiglia che le rende sospettose l’una dell’altra. Come si evince chiaramente da un’altra intercettazione. Raffaella: «Comunque fatti mandare qualche cosa… ».E l’ex miss che replica alla nuora: «C’ho la casa di qua che devo pagare il condominio, la luce, l’acqua e tutti i “catenazzi” come al solito. Poi ho gli avvocati di Reggio che devo pagare...». Sembra un film ma un film c’è già. È il primo e l’unico che girò nel 1963 sempre lei, Raffaella De Carolis, la ferrea, l’originale Lady Matacena della prima ora. Il titolo sembrerebbe richiamare, poco importa la trama, la storia di entrambe le Ladies Matacena: Uno strano tipo , regista Lucio Fulci con Adriano Celentano e Claudia Mori. Intanto lei miss Raffaella nella prigione dorata del Parco Fiamma pare stia preparandosi a lanciare altri strali contro la nuora. Sarà un caso, un altro strano caso, ma le vie che circondano il dorato complesso del Parco Fiamma si chiamano Trabocchetto I, Trabocchetto II e Trabocchetto III.
3 -continua