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 2014  maggio 17 Sabato calendario

COLTELLATE ALLA SCHIENA TRA PM «LAVORIAMO CON LA PAURA»


ROBLEDO Io ebbi occasione di leggere Il Corriere della sera che parlava espressamente di fatti corruttivi, di funzionari pubblici che prendevano soldi dalla Regione. A quel punto secondo gli accordi che avevamo preso con il Procuratore (Bruti Liberati, ndr) e il collega Greco scrivo a entrambi: “Se quello che scrive il giornalista corrisponde a verità e cioè se c’è un procedimento nel quale ci si occupa anche di fatti corruttivi, come abbiamo deciso concordemente pochi giorni fa sarebbe opportuno vedersi per effettuare il coordinamento delle indagini”. Sulla base di quella lettera vengo convocato dal Procuratore e c’è anche il collega Greco. Non appena sono entrato, con il collega Greco si è cominciato a parlare di questa questione e mi ha detto “Sì, effettivamente ci sono delle ipotesi di questo tipo, però la situazione è abbastanza complicata”, dice, “Tu perché non cominci a settembre” mi dice, e io gli ho risposto “Tu sei matto, che vuol dire comincia a settembre? Siamo al 25 di luglio, ci sono delle cose qua se quello che scrive il giornalista è vero che sono urgentissime, computer, cose all’estero, qui sparisce tutto, che senso ha aspettare a settembre?”, il Procuratore (Bruti Liberati, ndr) è intervenuto dicendo “Ma io sono molto preoccupato che si possa andare a influire sulle trattative che sono in corso per il San Raffaele in questo momento”, e io gli ho risposto “Ma noi siamo la Procura della Repubblica, sono considerazioni che ci devono essere estranee. Chiaramente le indagini saranno fatte con la massima professionalità possibile, saranno sicuramente riservatissime, attente, le concordiamo”. Allora la riunione termina dicendo “Va bene allora adesso Francesco (Greco, ndr) ti dà le carte”. Io esco dall’ufficio del procuratore, vado nel mio che dista 10 metri dal suo, il tempo di mettere due firme e rimettermi la giacca e ricevo una nota in cui mi si dice che devo astenermi dal fare iscrizioni, devo astenermi dal fare indagini. Sono rimasto sbalordito. (...) In un incontro fugace con il Procuratore in corridoio mi disse “A proposito, poi per quella vicenda aspettiamo il 15 settembre quando torna la collega Pedio e faremo la riunione di coordinamento”. Io ho detto “va bene“, ho proseguito il mio percorso sul corridoio, dopodiché non c’è mai stata nessuna riunione di coordinamento e io non ho mai più interloquito. (...)
NON CI SI PARLA
CASELLA Quali sono i suoi rapporti col Procuratore aggiunto Boccassini?
ROBLEDO Mi scusi se lo dico così: nessuno ha rapporti con la Boccassini in realtà, non è possibile avere rapporti con la Boccassini. Io la conosco da quarant’anni, ci ho studiato insieme per gli scritti di magistratura, quindi sono titolato a parlare sotto questo profilo, è impossibile. Quando scrivo, come vede, non risponde nemmeno, per la verità non risponde nemmeno Greco, mi sembra di essere solo in questa Procura. Con la Boccassini abbiamo provato a discutere, ripeto, la conosco da quarant’anni, abbiamo studiato vent’anni assieme, ci conosciamo dall’università. Devo dire che caratterialmente è impossibile discutere con la Boccassini, ma non è che lo dico io, è una voce assolutamente comune per la verità.
CASELLA E i suoi rapporti con il Procuratore aggiunto Greco?
ROBLEDO Con Greco abbiamo rapporti cordiali da un punto di vista personale, ci salutiamo, prendiamo il caffè normalmente, ci distinguiamo solo quando accadono cose di questo tipo perché per esempio se mi consente di tornare sulla vicenda San Raffaele le dirò che io poi sono andato e mi sono reso conto (...) Ci sono quattro verbali di cui tre in data 26 luglio, intendo del 2011, cioè il giorno dopo quello del 25, un altro che è più tardo è del 23 settembre, poi ce ne sta un altro del 27 luglio, quindi in quei giorni specificatamente (i giorni dello scontro sull’iscrizione degli indagati, ndr), e un altro il 29 luglio, in cui queste persone che
sono persone assunte a sommarie informazioni parlano in maniera specifica di tangenti d’accordo tra Cal e don Verzè pagate ai politici, pagati a Formigoni e così via, sono dettagliate queste indicazioni qui ma l’iscrizione per corruzione è di un anno dopo, del luglio 2012. Potete vedere le date qui e i nomi. (...) Il Procuratore mi disse che temeva che le indagini, mie evidentemente, potessero interferire con questa vicenda (la vendita del San Raffaele, ndr). Ora interferire con questa vicenda per me è difficile da capire sotto il profilo tecnico. (...) C’erano già quattro indicazioni specifiche in atti che ho prodotto dove si parla espressamente di corruzione a carico di persone individuate. È un diritto dell’imputato che l’iscrizione avvenga immediatamente perché è a sua tutela costituzionale, (...) e un ritardo di un anno io non saprei giustificarlo. (...)
QUESTIONE SEA
ROBLEDO Il 27 ottobre arriva da Firenze questa intercettazione che peraltro era evidenziata in neretto, il succo di questa telefonata era in tre battute: il Comune di Milano deve fare un bando, l’altro risponde “Lo farà per noi”, l’altro gli risponde “Ma deve essere un fondo istituzionale come il nostro”, “Non ti preoccupare”, “Deve avere un profilo simile al nostro, uguale al nostro direi” e ride.
CASELLA Cioè secondo lei appariva im“tamente che il bando era come diciamo noi sartoriale, cioè vestito ad hoc.
ROBLEDO Mi scusi presidente non vorrei sembrare irriverente, ma uno studente di diritto penale la vede subito, (...) La procedura corretta sarebbe stata di attribuire questo fascicolo a secondo dipartimento, invece viene dato al collega Greco e quando ho chiesto al Procuratore perché, una prima volta mi ha risposto verbalmente “Non me lo ricordo”, una seconda volta mi ha risposto “Per una valutazione preliminare”. Il Procuratore Greco la pone a modello 45 che è un modello non notizie di reato, un modello molto delicato, un modello che io mi sono sempre rifiutato di gestire. (...) Ho avuto la telefonata di un giornalista de L’Espresso il quale mi dice “Dottore qua noi abbiamo una notizia, questo fascicolo, dobbiamo pubblicarla”, e io ho detto “Ma di che stiamo parlando?”, “Sa c’è un fascicolo sulla Sea che riguarda turbativa d’asta” e io ho detto “Guardi, non ne so nulla”, e lui “Ma perché scusi, non è pubblica amministrazione? Non è suo?”, “Sì ma non lo so, non so di che stiamo parlando”, “Ma allora pubblichiamo la notizia, io sono certo dei dati che ho”, e io “La pubblichi, non ho idea di cosa stia discutendo”. Sono andato subito dal Procuratore della Repubblica (Bruti Liberati, ndr) a dirgli “Guarda che ho avuto una telefonata dal giornalista Di Feo, im“tamente, che riguarda un fascicolo della Sea. A questo punto credo sia un fascicolo di cui forse mi avevi parlato tempo addietro” e lui mi fa “Ah sì, devo parlarne con Francesco (Greco, ndr)” dopodiché l’articolo è uscito, il fascicolo è stato disperatamente cercato e non è mai stato trovato se non per quattro giorni, alla fine di questi giorni il Procuratore viene da me con il fascicolo che lui ha iscritto a marzo a modello 44 cioè ignoti per turbativa d’asta, l’iscrizione l’ha fatta il Procuratore, l’ha data a me e ha detto “Questo fascicolo devi farlo tu“. Io ho dato una risposta un po’ polemica “Non voglio coprire con la mia faccia le vostre ombre, non lo vorrei questo fascicolo”.
C’È PAURA IN PROCURA
CASELLA Ultimissima domanda, ci ha detto dei suoi rapporti col Procuratore, con Greco, con la Boccassini, ma qual è in generale il clima all’interno della Procura di Milano?
ROBLEDO I rapporti tra i sostituti in generale sono sempre stati ottimi. In Procura c’è invece una situazione di grave tensione, questo è impossibile negarlo e anche di preoccupazione. Io sono avvicinato da molti colleghi, vengo fatto oggetto di grande solidarietà, mi si dice “Hai avuto molto coraggio a fare questa cosa” e io sostengo che in una Procura come quella di Milano non si abbia diritto di avere preoccupazioni, di avere paura.
Ma la situazione che si è creata è quella di paura, tensione, da me vengono polizia giudiziaria, colleghi a esprimermi solidarietà per un atto che altri non hanno avuto il coraggio di fare.


2. fine