Gianluca Paolucci, La Stampa 19/5/2014, 19 maggio 2014
“Lascio la guida della Fondazione Mps perché ho altre mete” Gianluca Paolucci «Lo so che non va molto di moda lasciare libere le sedie», si schernisce Antonella Mansi dopo l’annuncio del suo prossimo addio alla presidenza della Fondazione Mps
“Lascio la guida della Fondazione Mps perché ho altre mete” Gianluca Paolucci «Lo so che non va molto di moda lasciare libere le sedie», si schernisce Antonella Mansi dopo l’annuncio del suo prossimo addio alla presidenza della Fondazione Mps. Un mandato durato meno di nove mesi che ha però inciso profondamente nelle vicende della città e della terza banca italiana. Arrivata alla presidenza a sorpresa, nell’estate scorsa, ha guidato una Fondazione oberata di debiti e prossima al collasso in un complesso percorso di risanamento. Ha intrapreso una lunga battaglia con i vertici della banca per rinviare l’aumento di capitale previsto inizialmente nel gennaio scorso, venduto le quote e trovato dei nuovi soci strategici, Fintech e Btg Pactual. Soci con i quali ha stretto un patto di sindacato - che vincola il 2,5% del capitale residuo in mano all’ente e il 9% del capitale totale - che dovrebbe garantire la stabilità dell’assetto proprietario per almeno due anni. A pochi giorni dal via libera al nuovo assetto, la Mansi ha scelto una email per annunciare l’addio ai membri della deputazione generale e amministratrice di Fondazione Mps. Nella email inviata nella serata di sabato, laMansi scrive di «considerare chiusa la sua esperienza», e di non essere «disponibile» a un nuovo mandato. La presidente spiega ai consiglieri «che si tratta di una scelta professionale e di vita» avendo lei «altre mete e altri obiettivi». Proprio su quest’ultimo punto, gli obiettivi futuri, si sono subito scatenate le voci più disparate: forte dei risultati ottenuti a Siena, non manca chi la vedrebbe come candidata succedere, tra due anni, a Giogio Squinzi al vertice di Confindustria. O magari alla presidenza della banca, al posto di Alessandro Profumo. La Mansi nega: «Non cerco ruoli», spiega. Per la sua successione i tempi sono strettissimi: domani con le riunioni della deputazione partirà l’iter, che dovrebbe essere definito entro il prossimo 9 giugno. I nomi che circolano sono quelli di Enrico Totaro - membro della deputazione ma visto come vicino all’ex sindaco Franco Ceccuzzi - e Francesco Maria Pizzetti - già «bruciato» nell’estate scorsa -. Possibile anche che spunti fuori una vecchia conoscenza della politica locale come Roberto Barzanti, ex sindaco e a lungo parlamentare europeo, un nome che metterebbe d’accordo le varie fazioni che in queste ore appaiono confuse dalla mossa a sorpresa della Mansi. Il suo successore dovrà comunque portare a compimento il lavoro avviato. Far funzionare l’intesa con i soci sudamericani, in primis. E risolvere i problemi della fondazione che restano ancora aperti. Il principale, ha detto la stessa Mansi al Sole 24 Ore, è quello delle partecipazioni immobiliari della Sansedoni.