Carlo Tecce, Il Fatto Quotidiano 17/5/2014, 17 maggio 2014
RAI REGIONALE LUSSI E SPRECHI NAZIONALI
Quasi 21 campi da calcio, regolari per una partita di livello internazionale: norme inevitabili Fifa, mica robetta da periferia. I quasi 21 campi da calcio rappresentano i 148.000 metri quadri di 17 sedi regionali Rai: 35.000 adibiti a uffici e riprese per 2.000 dipendenti. Eccessi (e sprechi) di viale Mazzini non smettono di stuzzicare Matteo Renzi, ancora in versione d’assalto: “La Rai non è dei sindacati o dei giornalisti: è dei cittadini. E vogliamo restituirla ai legittimi proprietari”.
Pure il viceministro Antonello Giacomelli (Sviluppo economico), in retrovia, per l’intera giornata, ha martellato l’azienda proprio sui lussi per le strutture locali: un milione di euro per puntellare il palazzo di Catania da 1.000 metri quadri; avamposto a Sassari che ospita 7 irriducibili. Ma per divertire il viceministro (e certo, Renzi) ci sono decine di esempi: Genova, 11 piani per 110 fortunati; a Venezia, in 112 lavorano a palazzo Labia, affreschi di Giambattista Tiepolo, valore di oltre 40 milioni di euro. A Firenze, zona che Renzi conosce bene, ci sono 18.000 metri quadrati e 132 inquilini.
I presidi regionali sono 17 (tre in affitto, poi ci sono i 4 centri di produzione che non vanno conteggiati), un patrimonio immobiliare da centinaia di milioni di euro. Per reggere un circuito che garantisce l’etichetta servizio pubblico – soprattutto per le tre edizioni giornaliere di Tgr – viale Mazzini spende (in media) non meno di 320 milioni di euro: 180 milioni soltanto per tenere in funzione la macchina più gli stipendi per i 2.000 in organico fra giornalisti, dirigenti e tecnici. In totale, da Palermo a Trieste, i Tgr oscillano fra uno share di 12,4% (sera) e 16,5 (pranzo). Quando Renzi stava ancora perlustrando le stanze di Palazzo Chigi, Carlo Cottarelli, il signor spending review, disse che la Rai doveva ridurre le sedi regionali. Non fu preciso. Non fu didascalico. Ma il governo insiste e non sarà sazio dopo aver incassato i 150 milioni di euro (ancora in discussione) previsti come contributo-antipasto . Renzi trascina con sé il viceministro Giacomelli (Sviluppo economico), mentre il partito di viale Mazzini si riorganizza e prova una difesa da ultima trincea. Anche le Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali interviene per rivendicare il diritto a un’informazione locale, a una presenza capillare. In viale Mazzini, settimo piano, studiano i 13 cantieri (il programma da attuare) perché un punto contiene le ipotesi che forse piacciono e forse possono soddisfare Renzi: ridurre le spese, vendere qualche palazzo. Qualche mese fa, l’azienda ha spedito dei giornalisti ai Tgr dopo un concorso interno. Cambiano le politiche. Cambiano i governi.
Carlo Tecce, Il Fatto Quotidiano 17/5/2014