DAGOSPIA 14/5/2014, 14 maggio 2014
DAGOANALISI
La "maledizione del Corriere" non risparmia davvero nessuno. Neppure il santo protettore dell’ex giornalone della borghesia milanese, l’unto dal Signore Abramo Bazoli. Almeno a credere a quanti sostengono maligni che dal mitico Albertini in poi l’avventura editoriale in via Solferino non abbia portato mai troppa fortuna ai suoi supponenti padroni.
LUIGI ABETE ALESSANDRO PROFUMO FEDERICO GHIZZONI GIOVANNI BAZOLI FOTO LAPRESSELUIGI ABETE ALESSANDRO PROFUMO FEDERICO GHIZZONI GIOVANNI BAZOLI FOTO LAPRESSE
E il pensiero perfido corre soprattutto al Banco Ambrosiano di Roberto Calvi e agli eredi della famiglia Rizzoli che nella sciagurata impresa di conquistare l’ambita preda (di carta) hanno distrutto l’impero costruito negli anni da fondatore, l’ex Martinitt Angelo senior.
Il presidente di sorveglianza di Banca Intesa, è indagato nell’inchiesta per "riciclaggio e truffa" (ostacolo alla vigilanza di Bankitalia) avviata dalla procura di Brescia su alcuni maneggi arcani che sarebbero avvenuti in Ubi Banca.
Allora, non può sorprendere più di tanto che il direttore in uscita, Flebuccio de Bortoli, abbia riservato al "suo" Ninna-Nanni Bazoli un trattamento in "guanti bianchi" nel dare conto ai lettori (residui) sul suo presunto coinvolgimento nell’ennesimo scandalo bancario.
E chissà, viene da chiedersi maliziosamente, cosa avrebbe scritto l’ex editorialista principe del giornale, Massimo Mucchetti - oggi senatore del Pd e antico sodale di Bazoli -, che proprio l’altro giorno si era lamentato (a ragione) per lo scarso rilievo dato dai media alle audaci imprese dei finanzieri Magnoni (Sopaf), finiti agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta.
GIOVANNI BAZOLI E ENRICO CUCCHIANI FOTO LAPRESSEGIOVANNI BAZOLI E ENRICO CUCCHIANI FOTO LAPRESSE
La "congrega" dei cattolici bresciani controllori di Ubi caduta nell’ennesimo peccato di simonia (Bazoli&Pesenti) è forse meno interessante (e inquietante) della "cricca" dei Magnoni? Già alleati (e ammirati) di Sorge-nia De Benedetti e protagonisti dell’Opa su Telecom ai tempi del raider Roberto Colaninno.
Stiamo parlando di Bazoli&C e dell’istituto di credito popolare che a suo tempo aveva finanziato l’ex manager dei "tronisti", l’impresentabile Lele Mora, nell’acquisto di aerei e natanti poi riacquistati a prezzi di saldo dal cementiere ed ex pattista di Rcs, Giampiero Pesenti
Ah saperlo...
Mentre ormai è risaputo perché la redazione economica del "Corriere" "buchi" la notizia del "conto salato della degenza" pagato dalla Mediobanca di Nagel&Pagliaro (terzo azionista in uscita di Rcs) e dalla Dea Capital dell’intoccabile Lorenzo Pelliccioli) per effetto della cessione in Francia (Opa dell’australiana Ramsey Helath) di Générali de Santè di proprietà di Antonino, fratello di Salvatore Ligresti.
Per l’istituto di piazzetta Cuccia "che in Francia - osserva Sara Bennewitz su "la Repubblica - ha sempre fatto buoni affari quest’investimento non passerà alla storia come è successo per altre operazioni dove Cuccia ha affiancato l’altro ramo della famiglia Ligresti".
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Altrettanto sicuro è che l’indagine sull’operato di Abramo Bazoli che - secondo l’accusa tutta da dimostrare -, avrebbe controllato l’Ubi attraverso un "patto occulto", allunga le ombre oscure e pesanti che da mesi incombono sull’Rcs che edita il Corrierone.
Ma il direttore "sfiduciato" dagli Agnelli, Flebuccio de Bortoli, e la redazione non sembrano comprendere appieno (o fingono per carità di testata) che la situazione di permanente stallo proprietario (ed editoriale) rischia di compromettere, di corrompere e di togliere pure trasparenza e credibilità al proprio lavoro.
SEDE CORRIERE DELLA SERASEDE CORRIERE DELLA SERA
Così, tra lo stupore dei lettori (e dei suo redattori), dopo aver strombazzato con paginate lo scoop del giornalista commerciale, Alan Friedman ("Ammazziamo il gattopardo", Rizzoli), sul "complotto internazionale" (annunciato) ordito per scalzare Berlusconi da palazzo Chigi, di fronte alle nuove rivelazioni dell’ex sottosegretario americano al Tesoro, Timothy Geithner - che in parte confermerebbero l’Intentona franco-tedesca ai danni del Cavaliere -, Flebuccio de Bortoli sposa invece, senza riserve, l’autodifesa del capo dello Stato, Giorgio Napolitano.
FERRUCCIO DE BORTOLIFERRUCCIO DE BORTOLI
Una "doppiezza" di comportamenti anche rispetto la proprietà che ha caratterizzato sin dall’inizio il suo ritorno alla guida di via Solferino. E che, stando agli ultimi rumors, dovrebbe concludersi il 1 di luglio con l’arrivo di Mario Calabresi in coppia con l’arrembante Aldo Cazzullo. Tra le voci è tornata a far capolino anche quella di una nomina a direttore editoriale di Giulio Anselmi, che all’inizio di giugno lascerà la presidenza della federazione degli editori (Fieg).
Roberto Speranza e Massimo MucchettiRoberto Speranza e Massimo Mucchetti
Nell’attesa che si consumi il lungo addio di Flebuccio Cuor di Coniglio, l’altro giorno l’amministratore delegato Bonus Rotolone Scott(ex) ha presentato - e chissà perché tragicamente giulivo -, i conti della trimestrale che confermano quanto già si sapeva: le falle dell’Rcs (oltre mezzo miliardo di passivo) non si chiudono dopo la svendita della sede storica, dei periodici e la cacciata in massa dei lavoratori (giornalisti e poligrafici).
RUGGERO GIORGIO ALDO MAGNONIRUGGERO GIORGIO ALDO MAGNONI
Dall’inizio dell’anno le perdite si sono dimezzate (53,9 milioni) ma il fatturato cala del 7,8%. Il che vuol dire che la cassa dell’Rcs continua a piangere con le banche creditrici (ex pattiste), che bussano alle porte per rientrare dei loro crediti, in primis Banca Intesa. E dietro le mura della fortezza Bonus Rotolone Scott(ex) non s’intravedono nuovi cavalieri bianchi guidati dall’Abramo Bazoli ferito nell’onore (avviso di garanzia).
CARLO DE BENEDETTI E CORRADO PASSERACARLO DE BENEDETTI E CORRADO PASSERAALBERTO NAGELALBERTO NAGEL
Di fronte alla drammaticità della situazione Bonus Rotolone Scott(ex), invece, ha l’ardire di convocare i giornalisti (all’insaputa del direttore?) suggerendo d’integrare d’emblée (e senza nemmeno conoscere i contratti di lavoro), gli inviati sportivi del "Corriere della Sera" e della "Gazzetta dello Sport", che dopo i mondiali di calcio in Brasile traslocherà da via Solferino nella Torre di Crescenzago.
LORENZO PELLICCIOLILORENZO PELLICCIOLIGIAMPIERO PESENTIGIAMPIERO PESENTI
A certi manager boriosi (e incompetenti) a volte non è sufficiente fallire senza cadere anche nel ridicolo.