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 2014  maggio 16 Venerdì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - IN INDIA VINCE LA DESTRA


REPUBBLICA.IT
RAIMONDO BULTRINI
NEW DELHI - "Arrivano bei giorni": così un trionfante Narendra Modi ha commentato la ormai ufficiale vittoria dei nazionalisti hindu alle legislative in India. Sebbene i risultati dello spoglio non siano ancora definitivi, il Bharatiya janata party (Bjp) ha già ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento, pari a 272 sui 543 complessivi, mentre la coalizione della quale sono perno può contare su 327 seggi. Il partito del Congresso, storicamente legato alla dinastia Nehru-Gandhi, ha già riconosciuto la sconfitta.

"L’India ha vinto!", ha twittato intanto Modi che giurerà come primo ministro mercoledì 21 maggio.

Da 30 anni non si vedeva un partito riuscire ad acquisire da solo la maggioranza parlamentare. Il trionfo del partito Bharatiya Janata (Bjp), orientato su posizioni vicine al mondo delle imprese, è evidente anche nel successo personale del loro leader, che ha conquistato il proprio seggio con mezzo milione di voti.

VIDEOSCHEDA: Chi è il nuovo premier indiano Narendra Modi
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Tutti gli analisti sottolineano la sonora sconfitta del Congresso, affidato in questa campagna elettorale al figlio di Sonia Gandhi, Rahul, e che va oltre le già nere previsioni degli exit poll di lunedì. Rispetto al cospicuo numero di 206 deputati del Lok Sabha uscente, ora stenta a raggiungere quota 50. E’ una sconfitta che mette in discussione la gestione storica della famiglia Gandhi-Nehru sul partito.

Fin dal mattino, quando è emerso che il Bjp era in testa, migliaia di sostenitori hanno iniziato a festeggiare davanti alla sede del partito a New Delhi. Gli exit poll avevano previsto la vittoria, ma non in così larga misura.

La destra è riuscita a conquistare tutti i sette seggi della capitale. Modi ha nettamente sconfitto il ’Beppe Grillo indiano’ Arvind Kejriwal nella ’battaglia’ di Varanasi, l’antica Benares, dove i due leader erano candidati. Non è invece riuscito a sfondare nello Stato del Kerala, dove fino all’ultimo il candidato del Bjp, O. Rajagopal, è stato testa a testa con il ministro del Congresso, originario del Kerala, Shashi Tharoor, ma la situazione si è poi capovolta a favore di quest’ultimo. E il voto in Kerala si è giocato anche in parte sulla vicenda dei due fucilieri di Marina italiani Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, incarcerati per l’uccisione di due pescatori durante una missione di protezione di una nave mercantile. Per cercare di conquistare il voto dei keralesi, e dei tre milioni di pescatori, Modi in persona aveva tenuto un comizio in cui aveva ricordato che militari italiani hanno ucciso i pescatori locali senza che il governo indiano facesse nulla per punirli. "Hanno forse il coraggio - aveva aggiunto - il premier, il ’chief minister’ del Kerala, il ministro della Difesa, di rispondere alle mie domande sull’uccisione dei pescatori?". Vista ora la negativa risposta elettorale avuta in Kerala, alcuni osservatori notano oggi che il futuro premier potrebbe avere meno remore ad affrontare la questione dei marò con l’Italia.

Anche il primo ministro indiano uscente Manmohan Singh ha chiamato Modi per congratularsi con lui per la vittoria. Il premier, al potere da dieci anni, lascerà l’incarico domani alle 12.30 (le 9 in Italia) quando si recherà dal presidente della Repubblica Pranab Mukherjee per presentare le proprie dimissioni.

I risultati elettorali sono stati accolti molto bene dalla borsa di Mumbai, con l’S&P Bse Sensex che è arrivato a guadagnare fino al 6,2%, chiudendo infine con un +2,2%. L’indice, che ha guadagnato il 6,2% finora in questa settimana, è stato ancora più spinto oggi quando è apparsa sempre più vicina la vittoria elettorale del Bjp, considerato come un partito pro-business.

BULDRINI
RNews, Bultrini: la nuova India nazionalista potrebbe aprire sui marò
Il partito nazionalista indiano vince le elezioni e "spazza via" il partito del Congresso legato a doppio filo con la famiglia Gandhi. Ma il nazionalismo di Modi è anche liberismo, intenzione di aprire - anche all’Italia - sul piano degli affari. E a elezioni passate, forse, anche sul caso Marò... Quarto paese europeo di scambi con India

CORRIERE.IT
«L’India ha vinto. Stanno per arrivare giorni belli». Nadrenda Modi ha commentato così la vittoria dei nazionalisti hindu alle elezioni legislative del subcontinente. Il suo Bharatiya Janata (BJP), partito di centrodestra, si è imposto sul Congresso di Sonia Gandhi, formazione politica al potere negli ultimi 10 anni, che ha riconosciuto una «responsabilità» personale in questa debacle («Speriamo che il nuovo governo non comprometta l’unità del Paese e gli interessi del popolo», ha detto la presidente del partito). Un’ammissione seguita anche dal figlio Rahul, che ha guidato la campagna elettorale («Abbiamo molto su cui riflettere»). Se la vittoria del Bjp era prevista, quello che gli analisti internazionali ora aspettano è sapere qualcosa di più sull’entità della sconfitta del Congresso, che le previsioni di voto davano ai minimi storici. Per ora, restano i numeri delle più lunghe consultazioni nella storia del Paese, durate quindici giorni - dal 7 aprile al 12 maggio - con 551 milioni di votanti, pari al 66,38% dell’elettorato.
I risultati
Secondo i primi risultati, il Bjp e i suoi alleati hanno conquistato oltre 320 seggi su 543 della Camera bassa. Da solo, il partito indu nazionalista ha ottenuto oltre 272 seggi, il «magico» numero della maggioranza. Un trionfo per il partito e un successo personale per Modi, 63 anni, considerato sin dal principio il grande favorito. Non sorprende dunque che il governatore del Gujarat abbia conquistato il proprio seggio con mezzo milione di voti. Anche se per molti indiani il suo nome è legato alle violenze interreligiose che nel 2002 provocarono oltre mille morti nel Gujarat, la maggior parte musulmani, accuse che il politico ha sempre respinto.
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India, vince il centrodestra di Modi
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La Borsa di Mumbai vola
Sull’onda delle aspettative per un nuovo stimolo all’economia, la borsa di Mumbai è volata fino al +6,1%, nuovo livello record intraday. Anche se poi è prevalsa la cautela e il listino ha chiuso con un +0,8%. Anche la rupia è salita al massimo da 11 mesi sul dollaro.
Le congratulazioni dei leader
Subito dopo i primi risultati ufficiali, il premier britannico, David Cameron, in un tweet si è detto «ansioso di lavorare insieme per avere il meglio dalle relazioni tra Gran Bretagna e India». Felicitazioni sono arrivate anche da Bruxelles, con l’Alto rappresentante per gli Affari Esteri, Catherine Ashton, che si è congratulata per «la grande vittoria» e la «celebrazione di successo delle elezioni più grandi del mondo».