Antonino D’Anna, ItaliaOggi 16/5/2014, 16 maggio 2014
MONSIGNOR VIGANÒ AL GOVERNATORATO
Il 2015 potrebbe portare una grossa sorpresa in Vaticano: il ritorno di monsignor Carlo Maria Viganò al Governatorato della Santa Sede e soprattutto, auspice Papa Francesco, la berretta cardinalizia per l’uomo che nel 2011 con le sue lettere indirizzate al Papa emerito e all’allora Segretario di Stato Tarcisio Bertone (poi, in qualche modo, finite sulla stampa) ha dato origine allo scandalo di Vatileaks denunciando presunte malversazioni interne ai Sacri Palazzi.
Presunte malversazioni prontamente smentite dalla Santa Sede, che Viganò ha «pagato» col trasferimento alla Nunziatura (l’ambasciata vaticana) negli Stati Uniti. Una delle più importanti Nunziature del pianeta (e anche ricche: gli States sono i maggiori donatori di offerte alla Chiesa cattolica insieme ai tedeschi).
Sul ritorno di Viganò, ItaliaOggi può riferire una voce circolata in questi giorni, a cauta distanza dall’incontro ufficiale dell’attuale Nunzio negli USA con Jorge Mario Bergoglio avvenuto il 10 ottobre 2013. Sembra che nel colloquio, Viganò abbia esposto la sua versione dei fatti al Pontefice, che lo avrebbe rasserenato. Dandogli un paterno consiglio: tieni un comportamento di basso profilo. I bene informati vaticinano che, quando sarà il momento, Viganò potrà rientrare in Vaticano, magari al Governatorato e stavolta con la berretta in testa. Un risarcimento non da poco per Viganò, classe 1941 e che quindi all’atto della riforma della Curia - prevista per il 2015 - avrà 74 anni. Un anno, forse due di nuovo in servizio a Roma (al 75° compleanno Viganò dovrà dare le dimissioni, come prevede la legge canonica, ma che possono essere respinte), e la possibilità di essere un elettore del successore di Bergoglio.
Viganò ha saputo sfruttare la sua posizione di Nunzio in America. Ha conosciuto - e bene - i cardinali americani che hanno partecipato al Conclave da cui Francesco è uscito Papa, facendosi apprezzare (ed è divenuto molto ascoltato) per la sua correttezza e le sue capacità. Il Governatorato dello Stato Città del Vaticano rappresenta il potere esecutivo dell’SCV: è il governo che lavora su delega diretta del Papa. Il Presidente del Governatorato è anche presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, che rappresenta invece il potere legislativo: è composta da cardinali, nominati dal Papa per un quinquennio. Insomma, è un po’ come se in Italia Matteo Renzi fosse contemporaneamente presidente del Consiglio e di entrambi i rami del Parlamento. Un posto molto importante. Che attualmente è guidato da un bertoniano, il cardinale Giuseppe Bertello da Foglizzo (TO), il cui mandato scade nel 2016.
Con la riforma della Curia, Bertello potrebbe essere trasferito in una Congregazione della nuova Curia, lasciando spazio a Viganò. Il quale potrebbe restare per un quinquennio, o comunque fino al compimento degli 80 anni, età in cui automaticamente si perdono tutti gli incarichi curiali. Il precedente c’è: il cardinale Edmund Casimir Szoka - classe 1927 - è stato presidente del Governatorato per due mandati, dall’ottobre 1997 al settembre 2006.
Antonino D’Anna, ItaliaOggi 16/5/2014