Andrea Giacobino, ItaliaOggi 16/5/2014, 16 maggio 2014
OK DI BANKITALIA ALLA LIQUIDAZIONE VOLONTARIA DELLA BANCA FARNESE
Banca d’Italia ha dato il suo benestare alla liquidazione volontaria di Banca Farnese, l’istituto di credito piacentino fondato nel 2002 e che conta circa 1.600 soci. Il provvedimento, emanato dal Dipartimento Vigilanza, porta la firma di Carmelo Barbagallo per conto del direttorio di Via Nazionale e giunge dopo che Banca Farnese ha ceduto il ramo d’azienda bancaria a Bcc Centropadana, e ha poi venduto gli asset residui alla controllante Cassa di Risparmio di Ferrara (Carife), in amministrazione straordinaria da maggio 2013.
Bcc Centropadana ha pagato 16,5 milioni di euro per comprare, come rileva l’atto di cessione firmato nello studio milanese del notaio Marchetti, 3 sportelli situati a Piacenza e altri tre basati in provincia. Il prezzo è composto per circa 12,3 milioni dall’avviamento e per i restanti 4,2 milioni dalla differenza tra l’ammontare di attività trasferite. Con gli altri i 4 milioni incassati da Carige e il capitale residuo, la liquidazione di Banca Farnese può procedere e contare, secondo Banca d’Italia, su un attivo di 39 milioni per concludersi a fine del 2015.
Banca d’Italia s’è premurata di dare anche precise istruzioni all’acquirente e la sede di Milano dell’istituto centrale, a firma di Giuseppe Sopranzetti, ha scritto a Bcc Centropadana perché si attivi «per l’ingresso di nuovi soci nella compagine azionaria in tempi contenuti». Ma poi, considerati «gli aspetti problematici» ereditati da Banca Farnese, l’acquirente dovrà «perseguire il contenimento degli accresciuti livelli di rischiosità del portafoglio» e «assicurare il compiuto presidio dei rischi», informando la Vigilanza dei passi compiuti.
Inoltre Banca d’Italia chiede a Bcc Centropadana di «realizzare la razionalizzazione della rete territoriale al fine di superare la non trascurabile frammentazione che connota l’area di competenza». Fino ad allora nessun altro «shopping»: «non potranno essere ritenute compatibili con l’attuale situazione tecnica e organizzativa aziendali ulteriori iniziative espansive, per linee interne o esterne».
Andrea Giacobino, ItaliaOggi 16/5/2014