Michele Serra, L’Espresso 16/5/2014, 16 maggio 2014
CORRUTTORE OFFRESI TARIFFE ONESTE
I tangentari arrestati protestano. Possibile che vent’anni dopo si debba finire ancora in galera? Per un servizio, poi, professionale e a prezzi veramente bassi? In questo paese non si riesce mai a cambiare niente
Come è possibile che, ventidue anni dopo Mani Pulite, qualcuno finisca ancora in galera per tangenti sugli appalti pubblici? Possibile che in questo Paese non cambi mai niente? Se lo chiedono, increduli e molto scossi, Gian Stefano Frigerio, Luigi Grillo e Primo Greganti, anche a nome degli imprenditori coinvolti. I loro avvocati, secondo indiscrezioni, starebbero per denunciare la Procura di Milano per interruzione di pubblico servizio.
TARIFFE Erano onestissime, perfettamente adeguate alla crisi: alle imprese per aggiudicarsi un appalto bastava pagare una mazzetta dell’uno per cento. La navigata professionalità del trio Frigerio-Greganti-Grillo garantiva un trattamento di assoluta eccellenza: oltre alla documentazione completa per la concessione dell’appalto, in una preziosa edizione su carta pergamenata con le firme perfettamente falsificate di Obama e papa Bergoglio in aggiunta a quella del geometra comunale, ricevevano anche una prelazione per gli appalti di Expò 2020 a Dubai. Per i padiglioni dei paesi poveri, realizzati con i caratteristici mattoni di fango e paglia, la tariffa scendeva addirittura allo 0,5 per cento. In un solo caso, quello del padiglione delle isole Far Oer che doveva essere interamente dedicato al merluzzo, è stata pagata una tangente al governo di quel Paese perché rinunciasse a partecipare.
LE FIACCOLATE Tornano le fiaccolate attorno a Palazzo di Giustizia, in segno di solidarietà con i giudici. Sono ancora più affollate di quelle degli anni Novanta perché molti dei manifestanti, dopo tutti questi anni, sfilano accompagnati dalla badante. Nella sua monumentale opera "Storia della corruzione in Italia" (trenta volumi, con fascicoli di aggiornamento mensili) lo storico inglese Trevor Potter sostiene che «il precoce fallimento di Mani Pulite poteva essere ravvisato già in quelle fiaccolate attorno a Palazzo di Giustizia. Ai partecipanti le fiaccole vennero vendute con un ricarico del dieci per cento da destinare ai nuovi partiti che sarebbero nati dalla decapitazione di quelli vecchi».
L’EQUIVOCO Tutto è talmente identico ad allora (i piemme, gli imputati, i reati contestati e le dichiarazioni dei politici "sorpresi e amareggiati") che molte persone, vedendo i telegiornali, hanno pensato che fosse uno sceneggiato televisivo su Mani Pulite e hanno scritto alla Rai protestando perché nel cast non ci sono Beppe Fiorello e Giulio Scarpati. Galvanizzato da quanto sta accadendo si è rifatto vivo anche Mario Chiesa, che in una intervista-verità ha detto che l’esperienza di Tangentopoli ha lasciato un’eredità tutt’altro che disprezzabile: per esempio, secondo lui è ancora possibile recuperare nel fiume Lambro le banconote da centomila lire che aveva buttato nel gabinetto in una delle fasi più convulse di quell’inchiesta.
GREGANTI I magistrati lo hanno sottoposto all’esame del Dna per verificare che si tratti proprio di lui e non del suo successore, Secondo Greganti, al quale il Pd, per dare un chiaro segnale di svolta, aveva affidato l’incarico lasciato vacante. Secondo illazioni non verificate Primo Greganti, ibernato per vent’anni nella cella frigorifera di un Ipercoop contenente frutta di stagione (la stagione è l’estate del 1993) e scongelato solo pochi mesi fa per l’errore di un addetto, sarebbe all’oscuro degli avvenimenti storici degli ultimi vent’anni, e si sarebbe tradito chiedendo tangenti in lire e promettendo l’interessamento di Nilde Iotti.
LE COOPERATIVE Impressionante il video dei carabinieri nel quale è immortalata la trattativa tra le cooperative rosse e i tangentisti. Nel tentativo di recuperare almeno in parte l’antico spirito del movimento operaio, le Coop si sono recate all’appuntamento, davanti a un bar di Milano, con una foltissima delegazione, sul modello di Quarto Stato di Pelizza da Volpedo, con tanto di madri discinte con il bambino al seno, avanzando compatti lungo il viale e bloccando il traffico.