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 2014  maggio 17 Sabato calendario

CENERENTOLA

«Come pilota sto crescendo molto, proprio nell’anno in cui questa categoria sta diventando matura. La Moto3 non è più la Cenerentola del motociclismo. E la mia Ktm ora ha un’elettronica sofisticata e la tecnica di guida assomiglia sempre di più a quella delle classi superiori» (Romano Fenati).

MOGLIE «Sogno sempre di allenare ai Giochi Olimpici. Temo però che non ci saranno occasioni propizie. Ma se arrivasse un’offerta da una squadra di alto livello, mi spiacerebbe solo che mia moglie non tiferebbe per me: lei è solo per l’Italia» (Ettore Messina).

RAGAZZO «Immobile ha fatto tanti gol e queste sono le risposte giuste a quelli che dicevano: “È un ragazzo”. Fino a dieci mesi fa nessuno lo considerava, lui con caparbietà è diventato protagonista. Nella storia dei Mondiali ci sono degli attaccanti con percorsi simili: penso a Paolo Rossi, a Schillaci» (Cesare Prandelli).

VECCHIO «Io ho 33 anni e non è detto che perché un idiota abbia raccontato che io sono più vecchio, che bisogna credergli. L’anziano nel Chelsea è andato meglio dei giovani. Ho segnato 12 gol» (Samuel Eto’o).

RISOTTO «Non so ancora cosa farò. Non mi vedo allenatore, né vice. Per il Milan ormai è tardi, il risotto ha passato la cottura. Giocare? Solo se sto bene, non voglio ingannare nessuno» (Carles Puyol, che a fine stagione dopo 19 anni lascerà il Barcellona).

ESPERIENZA «Seedorf? Sta tutto nell’esperienza. Secondo me avrebbe dovuto partire più dal basso, al Milan non puoi sbagliare. Io voglio crescere gradino dopo gradino» (Gianluca Zambrotta, che ha guidato il Chiasso alla salvezza in seconda serie svizzera).

SOLDI «Ho 21 anni, non sono nel momento della mia carriera in cui devo pensare ai soldi. Se prendo più di Valentino? Non lo so lui quanto guadagna» (Marc Marquez, che ha appena firmato un nuovo contratto di due anni).

ADRENALINA «Mi capita da quando ero ragazzino, colpa dell’adrenalina: dopo le partite resto sveglio fino all’alba. Cosa faccio? Guardo la tv: non ha idea quanti programmi strani ci siano» (Antonio Floro Flores).

OSSESSIVO-COMPULSIVO «Nadal è un ossessivo-compulsivo che cerca di ridurre ogni cosa a una faccenda di ripetizioni e di simmetrie. Ma Nadal è ossessivo-compulsivo quanto è mancino, cioè solo in un campo da tennis e solo perché gli porta vantaggio» (lo scrittore Sandro Veronesi).