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 2014  maggio 14 Mercoledì calendario

ANNA FALCHI «IO PICCHIATA DA UNA UOMO»


Roma, maggio
Anna Falchi, la mamma che non ti aspetti. Forse perché la ricordi giovanissima nello spot di Fellini. O senza veli su quel calendario. O fotografata con i suoi amori: Fiorello, Max Biaggi, Stefano Ricucci, Denny Montesi e, ora, il discreto Andrea Ruggieri. Invece la guardi con la piccola Alyssa e pensi quanto brava sia, come il dedicarsi le venga naturale.
Ha appena debuttato in rete con il blog Mamma big. E qui si racconta, nelle pieghe di un vissuto con inciampi dolorosi.
Anna, com’è cambiata la sua vita con la piccola Alyssa?
«Sono diventata madre in età adulta, a 38 anni, quindi con desiderio consapevole. Alyssa mi ha regalato l’equilibrio e il senso della vita. Ora conosco il vero amore».
Che tipo di mamma è?
«Non apprensiva, ma severa. Se mia figlia cade e si fa male, dico: “Ti sta bene, adesso rialzati da sola”. E lei: “Mamma, guarda come sono coraggiosa!”. Mi piace che sperimenti i propri limiti e anche le potenzialità».
Cosa sogna per lei?
«Qualcosa che le permetta di esprimere la sua vivace fantasia. Appena può disegna, ha un temperamento creativo. Certo mi auguro che non faccia parte del mondo dello spettacolo. Io cercherò di tenerla lontana il più possibile».
Ora siete accomunate, in un certo senso, da questa avventura del blog.
«Il tentativo è di condividere esperienze e pareri con le “colleghe” mamme, ma anche di accendere discussioni su temi di cronaca nera che coinvolgono le donne in generale».
Il femminicidio è una piaga sociale.
«Mi spaventa. Sul blog è scaricabile gratuitamente un’applicazione, Mai più soli, di grande aiuto per chi subisce stalking. Dietro c’è una società leader nella sicurezza: 6.000 agenti sparsi in tutta Italia, in grado di intervenire con tempestività. Il sindaco di Arezzo ha regalato questo servizio a dieci donne a rischio stalking. Dovrebbero farlo tutti».
La violenza l’ha toccata. Era una sera del 1990 a Torino, cosa ricorda?
«Avevo 18 anni e lavoravo in Rai (con Bruno Gambarotta e Giancarlo Magalli a Lascia o raddoppia?, ndr). Uscii dagli studi per dirigermi verso l’albergo, un extracomunitario mi aggredì. Urlavo ma non c’era nessuno. Allora mi sono tolta una scarpa col tacco a spillo e ho cominciato a colpire. Per lo stupro, e per chi tocca i bambini, la pena dovrebbe essere la castrazione chimica».
Le è capitato altre volte?
«A 13 anni. Ero con un’amica in un parco pubblico a Piandimeleto, in provincia di Pesaro. Un branco di ragazzini ci assalì, cercavano di spogliarci. Caddi e battei la testa, perdendo conoscenza. A quel punto sono scappati».
Cosa insegnerà a sua figlia per difendersi dall’uomo nero?
«Mai mettersi in condizione di pericolo. Evitare provocazioni con l’abbigliamento. Non dare confidenza. Alyssa, già adesso, interagisce con persone adulte soltanto se vede che lo faccio io. E poi bisogna chiedere, farsi raccontare, fin dalla più tenera età».
Quali sono i segnali preoccupanti, da non trascurare, nel proprio partner?
«La gelosia. Io l’ho tanto subita. Chi mal pensa, mal fa: è vero. Tu dici: “È geloso, mi ama”. No! È geloso perché gli devi appartenere e magari, poi, lui si fa pure una vita parallela. Nel rapporto ho sofferto botte e violenza psicologica. Mi sono ribellata e ho rinunciato, nonostante fosse un grandissimo amore. Ma il grandissimo amore devi averlo per te stessa: questo devono capire le donne».
Chi era quell’uomo sbagliato?
«Domanda inutile, non lo dirò».
La Falchi e il web. È vero che ha cominciato a interagire con la rete quando suo marito, l’imprenditore Stefano Ricucci, era in prigione?
«Sì. A parte gli amici autentici e la mia famiglia, sono stata abbandonata da tutti. È scritto nel mio karma che io debba lottare e soffrire. Su Myspace, uno dei primi social, ho trovato solidarietà e anche collaborazioni interessanti».
Da tre anni è ora legata all’autore televisivo Andrea Ruggieri (per la cronaca, nipote di Bruno Vespa).
«È un altruista, che fa sempre un passo indietro di fronte a mia figlia. Aveva tre mesi quando mi sono separata... Ero in una situazione difficile, dovevo ritrovare anche il mio stato fisico, l’intimità. Lui mi ha aspettato. E credo che tenga davvero a me, proprio per la meravigliosa pazienza dimostrata».
Pensa di risposarsi?
«Neanche per sogno! A me piace stare da sola, essere indipendente. Il matrimonio è stato il mio grande errore, io sono per le case separate».
E un altro bambino, lo vorrebbe?
«Non ne abbiamo parlato. Per ora mi godo mia figlia. Ormai anche noi, donne adulte, possiamo permetterci di aspettare».
Con Denny Montesi, il papà di Alyssa, ha un rapporto burrascoso. Di recente era in tv, da Barbara D’Urso, a ripetere che non fu lui a tradire mentre lei era incinta. Si è dichiarato vittima dei fotografi, che lo immortalarono con un’amica carissima (eliminando il marito dall’inquadratura). Da allora sono passati quattro anni, vuole replicare?
«No. Alyssa è molto legata al papà. Quando viene a trovarla da San Marino, giocano insieme ed è tanto affettuoso».
Nell’immaginario maschile, lei rimane un’icona sexy. Come vive, adesso, il rapporto con il proprio corpo?
«Dopo la nascita di Alyssa, per tre anni non mi sono quasi guardata allo specchio: ero dedicata solo alla piccola. Una volta ricominciato, ho poi benedetto il mio seno rifatto che stava su, bello tonico e glorioso. La verità? Anche la bellezza, oggi la vivo con un certo distacco. E lascio che il tempo faccia il suo corso. Per ora. Poi non so».