Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  maggio 15 Giovedì calendario

IL XXI SECOLO SECONDO LA TRECCANI


In molti ricorderanno il programma televisivo ideato da Renzo Arbore, andato in onda nel 1985: Quelli della notte. In una puntata Riccardo Pazzaglia, in vesti professorali, pose un quesito che fece discutere accanitamente: «Ma Parigi è sempre Parigi?». Se ben ricordiamo non si arrivò a soluzioni ma, tra retoriche e ironici voli nella logomachia, la domanda servì per rintuzzare un mito tra frizzi e lazzi. Parigi, appunto.
Ora potremmo aggiornarla: «Ma la Treccani è sempre la Treccani?». Per rispondere ricorriamo ai dati: nell’era di Internet si vendono ogni anno poco più di 150 copie dell’Enciclopedia italiana, meglio nota come «la Treccani». Insomma, una ogni due giorni e qualche ora. L’Istituto, fondato nel ’25, cominciò a pubblicare l’opera nel ’29. Tale enciclopedia è uno status symbol da 85 anni, anzi l’Italia soffre di «treccanite».
Ora è disponibile l’VIII Appendice. È di ben otto volumi, dedicati rispettivamente a filosofia, economia, diritto, scienze, storia e politica, tecnica e gli ultimi due a un Lessico del XXI secolo. Tullio Gregory, direttore scientifico di questa parte e anima dell’iniziativa, ci ha confidato: «Il complesso panorama odierno, con tutte le sue trasformazioni e contraddizioni, si rispecchia anzitutto nel nostro linguaggio quotidiano. Non soltanto nell’invasione della terminologia legata alla Rete ma anche nella trasposizione nell’uso corrente di vocaboli nati in contesti tecnici, quali per esempio default, spread, debito sovrano o banca etica. Il Lessico del XXI secolo costituisce uno strumento critico per comprendere questi primi anni del millennio, passando attraverso i linguaggi e, con essi, presenta i grandi problemi posti dalla globalizzazione, dalla concentrazione di esagerate ricchezze e di immense povertà». Conclude Gregory: «Non sono dimenticate realtà sconcertanti, quali il continente di plastica, ovvero l’isola galleggiante formatasi nel Pacifico di 2.500 chilometri di diametro; né taluni nuovi dati, come la statistica internazionale dei Paesi corrotti». E qui, aggiungiamo, l’Italia è in una posizione di rilievo. Questa VIII Appendice verrà presentata oggi all’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere (Milano, Palazzo Brera, ore 16) da sette relatori: Enrico I. Rambaldi, Giorgio Lunghini, Antonio Padoa- Schioppa, Paolo Mazzarello, Giuseppe Galasso, Giuseppe O. Longo, Tullio Gregory.
Qualcuno si chiederà quanti sono i volumi degli «aggiornamenti» della Treccani. Referendo dati dello stesso Istituto, diremo che la I Appendice fu pubblicata nel 1937, l’anno dopo la fine dell’opera, costituita da 35 volumi.
Eccone poi una seconda in 2 tomi (usciti nel 1949) che, come scrisse Gaetano De Sanctis, «obbiettivamente e serenamente aggiornano»: ospitava quelle voci che non comparivano nell’originale, per esempio Matteotti. Ci fu inoltre un volume di indici, comprensivo di quest’ultima parte, nel 1952. La III Appendice riguardava gli anni 1949-60 (2 volumi); la quarta il periodo 1961-1978 (3 volumi); la quinta copriva il lasso di tempo tra il 1979 e il 1992 (5 volumi). Poi arrivò il 2000: si realizzò la VI Appendice in 4 tomi, 2 di testo e altri 2 di nuovi indici (ne circolarono anche 2 di fotografie, oggi introvabili e non più venduti nel «pacchetto» dell’opera). La VII Appendice era di 3 volumi con l’aggiunta di un dvd (2005) e infine ecco l’ottava con gli 8 tomi ricordati.
Va detto che non tutti gli acquirenti della «grande» comprano gli aggiornamenti. L’Istituto ricorda le 70 mila copie vendute del corpus maggiore e offre i dati delle ultime appendici: la V del 1992 si è fissata a 55 mila, la VI del 2000 a circa 35 mila, la VII del 2005 è arrivata intorno alle 21 mila e quella che verrà presentata oggi è già a quota 8 mila. Va da sé che taluni dati non sono controllabili, come quelli relativi ai volumi usciti tra il 1935 e il 1943 con testi dell’enciclopedia: il primo di essi conteneva Fascismo, voce firmata da Benito Mussolini (redatta da Giovanni Gentile) e Gioacchino Volpe.
Il futuro della Treccani? Crediamo che il nuovo presidente Franco Gallo (e i novelli vice Giovanni Puglisi e Mario Negri) abbiano notevoli progetti. Per chi scrive l’avvenire è legato alla capacità dell’Istituto di essere una realtà culturale e non una delle tante imprese editoriali. La «treccanite» insegna.