Arianna Ravelli, Corriere della Sera 15/5/2014, 15 maggio 2014
GERONIMO LA RUSSA UN INTERISTA AL MILAN «PENSO PIÙ AL CATANIA»
MILANO — Qualche anno fa, in un’intervista, il famoso padre Ignazio (ex ministro della Difesa nel governo Berlusconi, ex coordinatore del Pdl ora in Fratelli d’Italia) rivelò: «Se un giorno Geronimo mi dicesse che è di sinistra? Non ho di questi timori. Ho avuto molta più paura che diventasse milanista come mio fratello Romano». Milanista non lo è diventato, ma Geronimo La Russa — 34 anni, avvocato come il padre e il nonno Antonino, da sempre molto amico di Barbara Berlusconi — è entrato lo scorso 16 aprile nel consiglio d’amministrazione di Milan Entertainment e Milan Real Estate (due controllate del Milan) di cui Barbara è ora presidente. Non una posizione in cui si prendono decisioni di particolare rilievo (l’emolumento previsto per un posto nei due cda è di duemila e tremila euro lordi all’anno), ma comunque un primo passo nella galassia Milan e l’ennesimo verso la popolarità (tra i tanti «figli di» Geronimo è uno dei più noti, ultimamente coinvolto anche in una dinasty familiare, che ruota attorno a una polizza d’assicurazione sottoscritta dalla nonna; «Tutto un complotto di mio zio Libero», dice Geronimo).
Per la terzogenita di Silvio Berlusconi coinvolgere l’amico di sempre (i due escono spesso assieme e lei, un anno fa, a Castiglione Olona, era una degli ospiti presenti al matrimonio di lui con Patrizia Silini, figlia di industriali del Varesotto) è stata una mossa quasi naturale: da quando è diventata vicepresidente e ad del Milan per la parte commerciale, Barbara si vuole circondare solo di persone fidatissime. «Mi conosce bene come amico e come professionista, le serviva una persona di fiducia», spiega Geronimo. In effetti sono già molte le attività che i due hanno condiviso: sono i cofondatori dell’ente benefico Milano Young Onlus (insieme, tra gli altri, a Nicolò Cardi, Francesca Versace e Paolo Ligresti) e l’anno scorso lo stesso Geronimo era entrato nel cda della Cardi Black Box, la società a cui fa capo una galleria d’arte contemporanea, dove è impegnata anche BB.
Geronimo è rimasto interista, ma solo simpatizzante, perché la fede di famiglia gli è arrivata un po’ annacquata, superata dall’affetto per il Catania («Certo che simpatizzo per l’Inter, ma quest’anno ho tifato perché restasse in A il Catania, purtroppo è andata male») e, soprattutto, dalla passione per i motori. Ama le auto sportive e la velocità (ha avuto un brutto incidente a bordo di una Bmw), ha corso la Mille Miglia su una Triumph TR3 del 1956 ed è anche stato vicepresidente dell’Aci di Milano per un anno e mezzo. Le polemiche non erano mancate perché la sua nomina era arrivata assieme a quella del fidanzato di Michela Brambilla e del figlio di Bruno Ermolli. «Poi mi sono dimesso io, perché non c’erano le condizioni per lavorare. Ora mi sono candidato di nuovo, con la lista “per lo sport e il rinnovamento”. Con me ci sono l’ex pilota Ivan Capelli, Massimo Ciceri e Enrico Radaelli. Questa è la mia vera passione». Insomma, il pallone non è in cima ai suoi pensieri e l’ingresso nei cda di Milan Real Estate e Milan entertainment è soprattutto un affare di amicizia. Non resta da capire come lo prenderà il padre Ignazio.