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 2014  maggio 15 Giovedì calendario

ALLARME IMMIGRATI, BOOM DA GENNAIO


BRUXELLES Mentre Frontex lancia un nuovo allarme sulla crescente emergenza dei disperati che cercano di attraversare il Mediterraneo, non si placa lo scontro tra l’Italia e la Commissione sul ruolo dell’Unione per fronteggiare la crisi. «L’operazione Mare Nostrum è un’operazione di civiltà e dignità: l’Europa non si preoccupi del pesce spada, si occupi dei propri confini, non delle regole e burocrazie», ha detto ieri il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, incontrando gli amministratori locali della provincia di Palermo. Ma, secondo la Commissione, l’Italia è tra i 25 paesi che hanno affossato una delle misure più innovative che l’esecutivo comunitario aveva messo sul tavolo nella riforma del diritto di asilo per condividere tra gli Stati membri il peso dei migranti. «La Commissione nella revisione delle regole di Dublino aveva proposto un sistema di ripartizione dei richiedenti asilo per affrontare i casi di emergenza. Ma 25 paesi su 27 hanno detto di non volerlo», ha detto il portavoce della commissaria Cecilia Malmström. Anche se non era tra i paesi che minacciavano un veto, «l’Italia aveva obiettato al dispositivo» spiega una fonte comunitaria.
IL BILANCIO 2013

Frontex, l’agenzia europea di gestione delle frontiere, ieri ha certificato che gli sbarchi sono in netto aumento in Italia. Nei primi quattro mesi dell’anno sono arrivati illegalmente in Sicilia 25.650 migranti, soprattutto dalla Libia, con un aumento dell’823% rispetto allo stesso periodo del 2013. E ll’Italia è il paese più colpito. Nel 2013 il numero di arrivi illegali in Sicilia è stato di 40.304 a cui si aggiungono 4.994 migranti in Puglia e Calabria. L’altra rotta marittima più frequentata – il Mediterraneo orientale con sbarchi in Grecia e Bulgaria – ha registrato 24.799 arrivi.
I FLUSSI

La Commissione ha sottolineato che c’è un «cambiamento della composizione dei flussi: se negli scorsi anni erano migranti economici, oggi la maggior parte potrebbe avere diritto alla protezione internazionale» perché provenienti da zone di conflitto come Siria, Eritrea e Somalia, ha spiegato il portavoce di Malmström. Questo potrebbe limitare il numero di rimpatri e aumentare la pressione sull’Italia, che ha l’obbligo di tenere sul suo territorio le persone a cui concede l’asilo. Secondo il vicedirettore di Frontex, Gil Arias Fernandez, l’emergenza è destinata ad aggravarsi nei prossimi mesi. Secondo le informazioni di intelligence, centinaia di migliaia di siriani sono in Libia in attesa di essere trasportati illegalmente verso l’UE.
Frontex ha chiesto un aumento dei fondi, denunciando un rifiuto della Commissione. Secondo Arias Fernandez, il bilancio a disposizione dell’Agenzia per il 2014 (89 milioni) è diminuito rispetto al 2013 (93 milioni di cui 8 aggiunti nel corso dell’anno per fronteggiare l’emergenza di Lampedusa. Per il portavoce di Malmström, il rifiuto è motivato da regole interne di bilancio, ma se Frontex avrà bisogno di altre risorse «potrà chiederle».