Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  maggio 14 Mercoledì calendario

I PAGAMENTI MOBILI SONO PRONTI PER L’USO


«Il 2014 è l’anno giusto per i pagamenti mobili, finalmente vediamo i primi lanci commerciali a tutti gli effetti, dopo anni di sperimentazioni». Sì, questa primavera è una ridda di notizie, come nota Valeria Portale, responsabile di questi temi per gli Osservatori Ict del Politecnico di Milano.
Sono novità che investono l’intera catena del valore: utenti, esercenti, operatori, banche. Da una parte, stanno partendo i servizi degli operatori per integrare le carte di credito nelle sim, in accordo con le banche. Dall’altra, si moltiplicano ed evolvono i prodotti che trasformano lo smartphone in un lettore di carte di credito o bancomat (vi si collegano al solito via bluetooth). E poiché le nuove versioni di questi prodotti sono compatibili anche con Nfc, il cerchio è completo. Ora si può fare tutto via smartphone. Il cliente può avvicinare il proprio smartphone a un lettore a sua volta collegato a uno smartphone, dell’esercente.
Certo, siamo agli inizi e quindi ora l’interoperabilità lascia a desiderare. Solo alcuni operatori e solo le carte di credito di alcune banche sono compatibili con il servizio. Per esempio adesso è possibile associare Vodafone Wallet - partito in questi giorni- solo alla carta di credito prepagata della stessa Vodafone (Mastercard). Al lancio, previsto per luglio, Tim Wallet sarà associabile solo alla Tim Smart Pay (Visa). Uno dei primi servizi lanciati è Move and Pay di Intesa San Paolo, che funziona però solo su sim Tim e Noverca. Analogo limite per Poste Italiane (per un servizio Poste Mobile per ora attivabile solo in pochi uffici postali; da quest’estate è previsto un ampliamento): funziona solo con conti Bancoposta.
Tutti questi soggetti dicono però a Nòva24 di stare lavorando ad accordi con le banche e superare le limitazioni. A tendere - si prevede verso metà 2014- si potrà associare il cellulare alle carte di tutte le banche. L’utente potrà attivare il servizio presso il negozio di operatore o uno sportello bancario. Gli verrà data una sim speciale, che può ospitare in modo sicuro i dati della carta di credito. Dovrà scaricare l’app smartphone del servizio per gestire i pagamenti e associare la sim alla carta.
Poi basterà avvicinare il cellulare a un lettore Pos contactless dell’esercente per avviare il pagamento. Sotto i 25 euro non è nemmeno necessario digitare il pin. Al momento ci sono 150mila Pos contactless in Italia. Servono anche smartphone con tecnologia Nfc (trasferimento dati su onde radio a corto raggio). Ce ne sono circa 9 milioni in circolazione in Italia.
«Prevediamo dalle 200 alle 500mila sim abilitate all’Nfc per fine 2014. La forchetta è ampia perché dipende da quanto gli operatori spingeranno sui servizi», dice Portale. «Si sono mossi ora per paura che arrivino in Italia soluzioni di over the top o di Mastercard o Visa, che già hanno annunciato lavori in corso sull’host card emulation», aggiunge. È la possibilità di mettere in cloud- invece che sulla sim - la cassaforte digitale ("secure element") che ospita i dati della carta. Significherebbe poter lanciare servizi di pagamento mobili senza bisogno di passare dalla sim e quindi dagli operatori. I quali però contano su questi servizi, non solo per fidelizzare l’utente ma anche come nuova fonte di ricavo (opportuna, in questa fase di crisi perdurante). Lo spiega Vincenzo Scarlato, responsabile consumer services & innovation Vodafone Italia: «La sim diventa uno spazio di affittare, con un canone annuo, a vari soggetti: adesso le banche; presto anche le aziende di trasporti e quelle della grande distribuzione, con cui stiamo facendo accordi». Ci lavorano anche Tim e Poste.
«Il passo successivo è ospitare nella sim anche l’identità digitale dell’utente, come previsto dal progetto Spid della normativa sull’Agenda digitale italiana. Per questo stiamo già facendo test con alcune Asl», continua.
Sull’altro fronte, si muovono i fornitori di prodotti rivolti agli esercenti. Le ultime novità italiane: Jusp è sbarcato anche nel nostro Paese ed è caratterizzato da prezzi molto aggressivi; a maggio è anche la volta di Wallet-E. «Dal 16 maggio lanceremo anche un servizio, collegato al nostro prodotto, per gestire un piccolo Erp. Con tante funzioni integrate con il pagamento: fatturazione in cloud, magazzino, gestionale prodotti eccetera», spiega Giuseppe Nicola Saponaro, uno dei fondatori di Jusp. Punta su funzioni extra anche Wallet-E, con un portale web dove tra l’altro è possibile gestire tanti conti correnti, su cui riversare gli incassi fatti tramite il prodotto collegato allo smartphone. Wallet-E nasce compatibile con Nfc, mentre da marzo lo sono diventati Jusp e Payleven, che è un altro prodotto di questo tipo, distribuito anche da Poste. È Nfc fin dal lancio il prodotto di Setefi Banca Intesa San Paolo.

Alessandro Longo, Il Sole 24 Ore 14/5/2014