Luca Gualtieri, MilanoFinanza 14/5/2014, 14 maggio 2014
BLITZ DI BLACKROCK ANCHE IN BPM
Sulle banche italiane arriva un’altra zampata di BlackRock. Dopo i pesanti acquisti in Intesa Sanpaolo, Unicredit, Monte dei Paschi e Banco Popolare, il gestore Usa ha messo nel carrello anche le azioni della Banca popolare di Milano.
Come riportato ieri da Consob negli aggiornamenti sulle partecipazioni rilevanti, lo scorso martedì 6 maggio BlackRock è salito al 5,149% dell’istituto di Piazza Meda, una quota che agli attuali prezzi di borsa vale oltre 100 milioni. La tempistica scelta dagli americani non è casuale, visto che gli acquisti sono scattati proprio nel secondo giorno dell’aumento di capitale da 500 milioni. Si tratta di una strategia analoga a quella attuata per il Banco Popolare, dove BlackRock è balzata al 6,85% proprio all’avvio della ricapitalizzazione da 1,5 miliardi.
Ancora una volta, dunque, è confermato l’interesse degli investitori internazionali per le banche italiane e per gli aumenti di capitale in corso. Contatti con BlackRock erano stati del resto confermati dal consigliere delegato di Bpm, Giuseppe Castagna, in un’intervista a Class Cnbc. «BlackRock è uno dei maggiori soggetti con cui abbiamo avuto contatti. Saremmo ovviamente contenti se il gestore Usa fosse uno dei tanti soggetti interessati ad avere un percorso di lungo termine con la nostra banca», aveva spiegato il banchiere e non c’è dubbio che l’invito sia stato accolto con piacere. Con questa mossa l’esposizione del gestore Usa sulle banche italiane si allarga ulteriormente. Solo negli ultimi mesi BlackRock ha infatti acquistato il 5% di Intesa Sanpaolo, il 5,2% di Unicredit, il 5,7% Mps (poi ridotto sotto il 2%) e il 6,9% del Banco, senza considerare il 2,38% già detenuto in Ubi Banca.
Le sorprese dell’aumento di capitale di Bpm, comunque, potrebbero essere soltanto iniziate. Dopo l’uscita di Investindustrial e del Credit Mutuel nell’azionariato della popolare è in corso un profondo rimescolamento e la ricapitalizzazione potrebbe essere il contesto ideale per attuarla. Gli occhi sono puntanti in primo luogo su Raffaele Mincione che oggi, con il 7,02% detenuto da Athena Capital, è il primo azionista di Piazza Meda. Da qualche mese ormai il finanziere italo-britannico appare in forte divergenza con i vertici della banca, come dimostrato anche da una nota diffusa ieri a commento di alcune dichiarazioni di Castagna. «Una immediata revisione della governance», spiegava la nota, «che non rimandi i suoi effetti in tempi improbabili e che non avalli presenze di rappresentanti di azionisti inesistenti negli organi di gestione, è inoltre condizione indispensabile per attrarre i capitali necessari alla banca per sfruttare appieno il proprio potenziale di sviluppo». Non è ancora chiaro quali saranno le mosse di Mincione nel corso dell’aumento. Se cioè il finanziere eserciterà i diritti o se preferirà piuttosto non aderire e diluirsi, come ipotizzato ieri dall’agenzia MF-DowJones. Sotto la lente del mercato in questi giorni ci sono anche le mosse degli altri azionisti rilevanti di Bpm come Ubs, Norges Bank e Grantham Mayo van Otterloo.
Luca Gualtieri, MilanoFinanza 14/5/2014